In tutta Europa è la televisione la principale fonte di informazioni sulla sicurezza alimentare. Per gli intervistati in Italia, Germania e Paesi nordici i rischi alimentari maggiori vengono da residui di antibiotici, ormoni o steroidi nella carne, mentre greci, francesi e spagnoli temono di più i residui di pesticidi.
Per gli italiani – e per gli europei – la provenienza e la sicurezza dei prodotti sono gli aspetti più importanti che vengono valutati quando si acquistano alimenti e per quasi un italiano su cinque (il 24%) è proprio la sicurezza a determinare la scelta dei prodotti, il 2% in più della media Ue. Ma in Italia bloggers, influencers e personaggi famosi sono degni della fiducia del 29% degli intervistati, contro il 19% in Ue. E’ quanto emerge dal sondaggio Eurobarometro pubblicato dall’Efsa in occasione della Prima Giornata mondiale della sicurezza degli alimenti.
Si tratta del secondo rapporto dedicato al tema della sicurezza alimentare, a nove anni dal primo datato 2010. Un periodo nel quale in tutta Europa è diminuita la paura degli ogm nel piatto, mentre è emersa quella sulle microplastiche. Per gli intervistati in Italia, Germania e Paesi nordici i rischi alimentari maggiori vengono da residui di antibiotici, ormoni o steroidi nella carne, mentre greci, francesi e spagnoli temono di più i residui di pesticidi. Meno di un italiano su cinque (17%) si interessa però personalmente al tema della sicurezza degli alimenti, contro il 41% della media Ue.
In tutta Europa è la televisione la principale fonte di informazioni sulla sicurezza alimentare, con i cittadini che si fidano di più di scienziati (82%, +9% dal 2010), associazioni di consumatori (79%) e agricoltori (69%). La fiducia nelle autorità nazionali (60%) e nelle istituzioni europee (57% in Italia, 58% in Ue) è piuttosto elevata e in linea con i risultati del 2010. Tuttavia, c’è una conoscenza limitata di come funziona il sistema di sicurezza alimentare Ue. Si tratta di risultati che “ci danno maggiori motivazioni per continuare a garantire i nostri standard elevati e ottenere modelli di produzione e consumo più sostenibili”, ha detto il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis. “E’ rassicurante il fatto che gli europei non siano eccessivamente preoccupati dal rischio alimentare – ha aggiunto il direttore dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare Bernhard Url – ma dobbiamo tenere il passo e non dare per scontata la loro fiducia”.
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