Sappiamo bene come dovremmo essere: empatici, collaborativi, pronti ad aiutare i colleghi, gentili, puntuali. Fior di libri, esperti, la nostra stessa coscienza ce lo dice. Eppure… A voler essere sinceri, io oggi: mi sono sbarazzata velocemente di un collega che chiedeva il mio aiuto; ho mentito; non ho avvertito che avrei ritardato.
Volevo semplicemente preparare la mia lezione e non essere disturbata.
Volevo avere il tempo di mangiare un gelato prima dell’ennesima riunione pomeridiana (elezione rappresentanti dei genitori).
Volevo staccare totalmente la spina e non parlare più di lavoro dopo le 17.30 di venerdì.
Se fossimo davvero come facciamo intendere il mondo e il lavoro sarebbero quel posto bellissimo che spesso non sono.
I capi o colleghi insensibili e non empatici, o quelli che preferiscono la bugia stupida invece dell’efficace e pacato discorso sul perchè è sbagliato fare nel week end quello che con una migliore programmazione si sarebbe potuto fare prima, o quelli che non rispettano il tempo degli altri…
A volte siamo noi.
Io.
Non c’è nessuna scusa. Nessun motivo profondo. È più facile. Tutto quì.
P.S.
Non è che me ne vanti! Prossimamente rimedierò al rimediabile 🙄 e troverò la pacatezza per rifiutare in linea di principio e con buoni argomenti progetti da fare oggi “entro domani”.
Avete mai immaginato un'interazione con l'AI ancora più intuitiva e creativa? ChatGPT 4o, ora nella…
L'otite è un'infiammazione che può colpire diverse parti dell'orecchio, tra cui l'orecchio esterno (otite esterna),…
Il consiglio di lettura di oggi è “Frontiera” di Francesco Costa,《un libro frastagliato e non…
Le auto moderne sono dotate di una serie di sistemi volti a proteggere il conducente…
L’almanacco di Naval Ravikant è una raccolta dei pensieri, dei twits, delle interviste dell’autore incastonate…
Greg Hoffman è un brand leader a livello globale, ex Chief Marketing Officer di NIKE,…