Rassegna stampa dal 24 al 30 agosto
Alta tensione e scontri a Portland, in Oregon, tra sostenitori di Trump e le frange violente del movimento di «Black Lives Matter»: un morto. La polizia non ha ancora diffuso la versione ufficiale dei fatti.
La ricostruzione si basa su diverse testimonianze raccolte dai media. Sabato 29 agosto, intorno alle 20.30, si accese una rissa nella zona di Downtown. Grida, minacce e poi uno sparo. Alcuni video girati con i telefonini inquadrano un uomo riverso sull’asfalto, davanti all’ingresso di un garage con un cappellino dei «Patriot Prayer», un’organizzazione di estrema destra fondata nel 2016 dal trentaseienne Joey Gibson per sostenere Donald Trump e «liberare i conservatori della Costa Ovest». Una tv locale riferisce che qualcuno ha visto un gruppetto di giovani avvicinarsi alla vittima. A un certo punto uno degli aggressori ha tirato fuori una pistola e avrebbe esploso un solo colpo, dopodiché ha nascosto l’arma, fuggendo a piedi.
Gli agenti sono arrivati quasi immediatamente, ma ormai non c’era più nulla da fare.
Una conclusione, forse inevitabile, in una giornata fuori controllo, con la città in balia di due fazioni bellicose e sempre più pericolosamente attrezzate. Bandiere americane, striscioni «pro Trump e Pence» hanno formato un lungo corteo e si sono diretti verso la tangenziale. A bordo dei veicoli si alternano supporter e inquietanti figure con giubbotti anti proiettile, bastoni, fucili a vernice, spray irritanti. È un’azione dimostrativa nella città che Trump ha indicato come l’esempio della resa dei democratici «agli anarchici, ai vandali e ai distruttori», senza alcuna distinzione con la stragrande maggioranza degli attivisti di Black Lives Matter.
I militanti che da tre mesi protestano contro gli abusi della polizia hanno atteso la carovana trumpiana sulle rampe di accesso all’autostrada. Insulti, slogan da una parte e dall’altra. Nessun incidente grave. Ma in serata una colonna motorizzata decide di entrare in città. I video mostrano i mezzi passare tra marciapiedi presidiati da dimostranti disarmati, ma anche da giovani con caschi, felpe nere, maschere anti-gas, bastoni, bottiglie. Un’altra sequenza di follia, dopo quella di Kenosha, in Wisconsin, dove il 26 agosto un fan diciassettenne di Trump aveva ucciso due manifestanti.
Il leader della Casa Bianca si è affacciato fin dalle 6 di domenica mattina su Twitter. Strabordante: oltre 60 messaggi tra post diretti e retweet: «Il grande scontro in corso a Portland non può essere inatteso dopo aver visto per 95 giorni l’incompetente sindaco ammettere di non avere alcuna idea di ciò che stava facendo. La popolazione di Portland non può reggere più a lungo, senza sicurezza. Il sindaco (il democratico Ted Wheleer ndr ) è uno stupido. Chiamate la Guardia nazionale». Poi un apprezzamento per la mobilitazione dei «Grandi Patrioti» e altre accuse di «debolezza» rivolte a Joe Biden e ai democratici, cui oppone lo slogan principe della sua campagna: law and order.
Martedì il presidente lo ripeterà a Kenosha. Biden avrebbe invece rinunciato ad andarci.
INGHILTERRA
Sul litorale di Hive Beach, a Burton Bradstock, nella contea di Dorset, una scogliera si è staccata ed è crollata sulla spiaggia e si è riempita di migliaia di tonnellate di massi. Tra le possibili cause le forti piogge che hanno colpito l’area nei giorni scorsi.
Sul posto sono giunti i soccorsi ma fortuatamente non ci sarebbero persone intrappolate sotto la frana.
Sul litorale si sono riversate 9 mila tonnellate di detriti che hanno ricoperto l’ampiezza della spiaggia fino a raggiungere il mare. Sono state attivate le ricerche dei vigili del fuoco, che con apparecchiature speciali hanno verificato se qualcuno fosse rimasto sotto i massi.Questa enorme frana potrebbe essere stata causata dal maltempo che ha interessato la zona.
CORONAVIRUS NEL MONDO
Il primo Paese per numero di nuovi contagi da coronavirus in 24 ore è ancora una volta l’India, secondo i dati dell’Oms aggiornati al 29 agosto, ma continua a preoccupare anche l’ascesa dei casi registrati in un giorno in alcuni Paesi europei, prima fra tutti la Spagna che è quinta a livello mondiale.
Al livello mondiale il primo Paese per nuovi contagi in 24 ore è l’India (76.472).
Nel Paese i casi totali sono 3.542.733, con 63.498 vittime. Al secondo posto, per numero di contagi giornalieri, ci sono gli Stati Uniti con 46.194 nuovi casi. Negli Stati Uniti dall’inizio della pandemia si registrano 5.961.582 casi e 182.779 morti.
Segue il Brasile, con 44.235 nuovi casi in 24 ore.
Nel Paese sudamericano sono 3.846.153 i casi accertati a livello complessivo, con almeno 120.262 vittime.
Salgono i contagi anche in Argentina: sono 10.104 i nuovi positivi in un giorno.I casi in totale in Argentina sono 401.239, con 8.353 morti.
Al quinto posto dell’elenco, la Spagna: sono 9.779 i casi registrati in 24 ore. Nel Paese, dall’inizio della pandemia, sono 439.286 i casi di Coronavirus accertati, con 29.011 vittime.
Segue la Colombia, con 9.752 nuovi positivi in 24 ore.Sono 599.884 i casi totali nel Paese, con almeno 19.063 decessi.
Segue il Perù, con 8.619 nuovi contagiati in un giorno. Nel Paese, da inizio pandemia, sono stati accertati 629.961 casi e 28.471 decessi.
All’ottavo posto, un altro Paese europeo che in questi giorni sta registrando un aumento costante dei nuovi casi: è la Francia. Qui sono 7.262 i contagi in 24 ore.Dall’inizio della pandemia, la Francia conta 304.947 positivi e 30.601 morti.
Segue il Messico, con 6.026 nuovi casi in 24 ore. In totale, nel Paese sono stati registrati 591.712 casi e 63.819 decessi.
Chiude l’elenco la Russia, con 4.941 casi in 24 ore. Sono 982.573 i casi totali registrati in Russia dall’inizio della pandemia, con almeno 16.977 morti.
GEORGIA.
Ventisei bambini salvati, tredici messi in sicurezza, quasi trenta mandati di cattura spiccati e nove arresti eseguiti. Sono i numeri di dell’operazione «Not Forgotten», una macabra storia di crimini più o meno domestici legati a traffico di esseri umani, rapimento, reati sessuali, pedofilia, detenzione illegale di droghe e armi. Ma anche una storia di profondo disagio e di ignoranza. Come riporta la Stampa, Il lieto fine è giunto ad opera della divisione minori scomparsi dello Us Marshals Service, l’agenzia federale di polizia penitenziaria. L’operazione è stata portata a termine in due settimane tra Atlanta e Macon, in Georgia.
Secondo gli investigatori, i minori in questione hanno tutti un’età compresa tra i 3 e i 17 anni, e almeno 15 di loro sono stati identificati come vittime di traffico sessuale. In sostanza erano scomparsi perché destinati ad essere ceduti ad orchi pronti ad approfittarsene sessualmente o a ridurli in stato di schiavitù. I dettagli dell’operazione sono assai limitati in quanto trattandosi di minori si tende a tutelarne la privacy. «Stiamo lavorando per proteggerli e ottenere l’aiuto di cui hanno bisogno», ha detto Darby Kirby, capo della divisione dei Marhsals. Nove per ora gli arrestati, gli inquirenti sono sulle tracce di diverse altre persone sospettate di appartenere alla cerchia criminale. «Ci sono momenti in cui salviamo bambini che sembra non vogliano essere salvati, ma quando capisci il contesto dal quale vengono, cresciuti in famiglie distrutte, capisci davvero che stiamo facendo un lavoro eroico», dice Kirby.
La ricerca dei bambini scomparsi è una missione relativamente nuova per l’agenzia che ne ha assunto la competenza nel 2015: un anno dopo è stata fondata l’unità «minori scomparsi». «Ci chiamano cacciatori di uomini, ora non siamo più solo quello,prosegue Kirby.Aiutiamo anche a trovare e salvare i bambini».
«Quando rintracciamo gli evasi e i ricercati, è una bella sensazione sapere che stiamo mettendo il cattivo dietro le sbarre. Ma non è niente in confronto al ritrovamento di un bambino scomparso», afferma l’agenzia in una nota.
Secondo il Marshals Service, ci sono più di 420 mila bambini attualmente dispersi negli Stati Uniti. Di questi circa il 91% è ritenuto in pericolo e alla mercé della strada. Lo scorso anno l’agenzia ha aiutato a recuperare 295 bambini scomparsi e ha contribuito al recupero di un bimbo scomparso nel 75% dei casi. «Ho dei figli. Sono sicuro che anche molti di voi ne hanno. Questi però non sono i miei figli o i vostri figli, sono i nostri figli – ha detto Donald Washington, direttore generale dei Marshals . Non smetteremo mai di cercarli».
LONDRA
Lady Diana è morta il 31 agosto del 1997. Oggi ricorre l’anniversario della sua morte, della principessa del popolo. Un giorno ricordato nel Regno Unito, ma non solo. La morte di Diana provocò impressione in tutto il mondo, una figura che in questi 23 anni è rimasta indelebile nel ricordo, a partire dai suoi valori e il suo impegno umanitario.
I figli, William e Harry al momento sono divisi, ma nel nome di Lady D torneranno insieme. Il primo luglio del 2021, giorno in cui la principessa Diana avrebbe compiuto sessant’anni, una statua in suo onore sarà installata a Kensington Palace, il palazzo di Londra in cui visse con i figli dopo il divorzio dal principe Carlo. Il duca di Cambridge e il duca di Sussex l’avrebbero commissionata insieme.
Giappone
Il 28 agosto il primo ministro Shinzo Abe ha annunciato le sue dimissioni a causa di problemi di salute. L’annuncio è stato dato in una conferenza stampa indetta dopo una riunione del Partito liberaldemocratico. Abe, che soffre di rettocolite ulcerosa, è in carica dal 2012, un record per un capo di governo giapponese. Continuerà a svolgere le sue funzioni fino alla nomina di un successore.
GRECIA E TURCHIA
Il parlamento greco ha ratificato il 27 agosto un accordo bilaterale con l’Egitto sulla delimitazione delle zone marittime per lo sfruttamento degli idrocarburi nel Mediterraneo orientale, suscitando le proteste del governo turco. Si tratta della risposta a un analogo accordo firmato alla fine del 2019 tra la Turchia e la Libia. Atene e Ankara sono in conflitto a causa delle esplorazioni turche nel Mediterraneo orientale, e in particolare al largo dell’isola greca di Kastellorizo, che si trova a due chilometri dalla costa turca.
LOUISIANA
Il 27 agosto almeno sei persone sono morte nel passaggio dell’uragano Laura sulla Louisiana, nel sudest degli Stati Uniti. L’uragano, che ha danneggiato edifici, provocato allagamenti e lasciato 800mila persone senza elettricità, ha causato però meno danni del previsto e nel pomeriggio è stato declassato a tempesta tropicale.
MALI
Il 27 agosto la giunta militare al potere dopo il golpe ha annunciato di aver liberato il presidente deposto Ibrahim Boubacar Keïta. Si tratta di un gesto di buona volontà nei confronti della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale, che oggi potrebbe annunciare delle sanzioni contro il Mali.
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