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A colazione con Vickie Fante che racconta suo padre, John Fante

“Possiamo sentirci quando torni a New York, dopo che sono stata in tribunale come giurata”? chiede Victoria (Vickie) Fante Cohen a questo giornalista. Poi aggiunge “oppure possiamo incontrarci in Abruzzo a Torricella Peligna [Chieti] dal 22 al 25 agosto, quando torno assieme a mio fratello Jim per partecipare al “John Fante Festival“. Vicki è la penultima dei quattro figli del celebre scrittore e scenografo John (1909-1983), il cui padre Nicola emigrò negli Usa da Torricella nel 1901.

Jim, nato nel 1951, è di due anni più giovane di Vickie, unica figlia. Questi sono i soli figli di Fante ancora in vita. Visto che per lavoro questo giornalista deve recarsi a Los Angeles, è più facile incontrarsi nella zona di Santa Monica nelle vicinanze di Malibu, dove Vickie abita. Proprio a Malibu fino al 2005 esisteva la Rancho Fante, la casa di famiglia, che fu poi rasa al suolo dal nuovo proprietario. John si trasferì con la famiglia a Malibu da Los Angeles nel 1951, e la città lo ha ricordato dedicandogli una piazza (foto).

La Piazza John Fante, tra la West 5th Street e South Grand Ave, di Los Angeles

Ora Vickie abita a 20 chilometri a sud, “ma sempre a Malibu” specifica. L’incontro,  a colazione al ristorante dell’Hotel Shutters di Santa Monica, è stato anche un’opportunità per presentarle il nuovo libro di questo giornalista: “Ero Gracile: La rivincita della B12” (nella foto con Vickie).Dopo aver parlato della sua esperienza come giurata, iniziamo l’intervista partendo da suo nonno Nicola: “non ricordo nulla del nonno e del suo rapporto con mio padre, quando morì avevo appena un anno. Da ciò che ho letto, non mi sembra fosse una relazione facile”.

Vickie Fante con l’autore del libro: “Ero Gracile: la rivincita della B12”

Per quanto riguarda i rapporti tra John ed i figli, Vickie ammette che John è stato un po’ rigido specialmente verso il primogenito Nick ed il secondogenito Dan, “ma con me è sempre stato affettuoso” e sorride quando le ricordiamo una lettera scritta dal padre nel quale diceva di non volere figlie femmine.John parlava italiano? “Poco” risponde, “lo parlava solo con sua madre [Mary Capolungo, di origini lucane], ma lo perfezionò quando andò in Italia a scrivere sceneggiature per conto di Dino De Laurentis [nel 1957 e 1960], anche se nessuna di queste divenne un film”. [Nel 1961 De Laurentis produsse “Il Re di Poggioreale”, un film con Ernest Borgnine tratto da un racconto di Fante]. La prima volta che Vickie ha visitato l’Abruzzo è stata nel 2006 ed è tornata a Torricella almeno altre 10 volte, ora è molto attiva con l’annuale festival in onore del padre, che quest’anno ha raggiunto la 14ma edizione. La direttrice del festival, Giovanna Di Lello precisa che é stato anche proiettato “Mon Chien Stupide”, un film francese tratto da una delle due novelle contenute nel libro di John Fante del 1985, “West of Rome”.

Leggi anche: Ero Gracile: La rivincita della B12, l’autobiografia di Dom Serafini che attraversa gli anni ’60

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Dom Serafini

Domenico (Dom) Serafini, di Giulianova risiede a New York City ed è
il fondatore, editore e direttore del mensile “VideoAge” e del quotidiano fieristico VideoAge Daily", rivolti ai principali mercati televisivi e cinematografici internazionali. Dopo il diploma di perito industriale, a 18 anni va a continuare gli studi negli Usa e, per finanziarsi, dal 1968 al ’78 ha lavorato come freelance per una decina di riviste in Italia e negli Usa; ottenuta la licenza Fcc di operatore radio, lavora come dj per tre stazioni radio e produce programmi televisivi nel Long Island, NY. Nel 1979 viene nominato direttore della rivista “Television/Radio Age International” di New York City e nell’81 fonda il mensile “VideoAge”. Negli anni successivi crea altre riviste in Spagna, Francia e Italia. Dal ’94 e per 10 anni scrive di televisione su “Il Sole 24 Ore”, poi su “Il Corriere Adriatico” e riviste di settore come “Pubblicità Italia”, “Cinema &Video” e “Millecanali”. Attualmente collabora con “Il Messaggero” di Roma, con “L’Italo-Americano” di Los Angeles”, “Il Cittadino Canadese” di Montreal ed é opinionista del quotidiano “AmericaOggi” di New York. Ha pubblicato numerosi volumi principalmente sui temi dei media e delle comunicazioni, tra cui “La Televisione via Internet” nel 1999. Dal 2002 al 2005, è stato consulente del Ministro delle Comunicazioni italiano nel settore audiovisivo e televisivo internazionale.

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