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Anteprima, la spremuta di giornali del 01 ottobre 2019

Clamoroso
Negli ultimi dieci anni, sui territori dell’ex Unione Sovietica sono state erette oltre 120 statue di Stalin.

In prima pagina
• Il governo approva la nota di aggiornamento al Def: stop all’aumento dell’Iva, 14 miliardi di flessibilità
• Oggi la Wto, l’organizzazione mondiale per il commercio, decide sui dazi che gli Usa vogliono infliggere alla Ue per aver finanziato illegalmente Airbus.
• In assoluto il numero degli occupati è cresciuto: però grazie alle assunzioni degli ultra cinquantenni. Nelle altre fasce d’età, l’occupazione cala. È salito il numero di chi non ha un lavoro e non lo cerca
• La Lega ha depositato in Cassazione il quesito per il referendum che si propone di abolire la quota proporzionale dalla legge elettorale
• I leader di tutto il mondo a Parigi per i funerali di Chirac
• L’ex Br Federica Saraceni, condannata per il delitto D’Antona, riceve i soldi del reddito di cittadinanza
• Concessa la semilibertà a Rudy Guede, condannato a 16 anni per l’omicidio di Meredith Kercher (Perugia)
• Monte Bianco, il ghiacciaio di Planpincieux accelera la caduta
• Milan, Rudi Garcia al posto di Giampaolo?
• La talpa della telefonata fra Trump e Zelenskyj è sotto protezione
• A Mogadiscio gli Shabaab hanno attaccato militari italiani e una base americana
• Crac Etruria, assolti i quattro dirigenti accusati di truffa
• La più grande class action tedesca contro Volkswagen
• Scontro tra tir sull’autostrada del Frejus. Muore carbonizzato un camionista
• È morto l’urbanista Giuseppe Campos Venuti
• Il Parma ha battuto il Torino 3 a 2.
• Nel Casertano un istruttore di equitazione ha abusato per anni delle allieve minorenni. Avevano tra i 6 e i 14 anni.
• Hajar Raissouni, giornalista marocchina, è stata condannata per «aborto clandestino» e per aver avuto «rapporti sessuali fuori dal matrimonio» con suo marito.
• La storia di Alessia, giovane campionessa di taekwondo, che ha dovuto rinunciare a combattere perché non ha ancora la cittadinanza.
• In nome dell’integrazione l’arcivescovo di Bologna, per la festa del Santo patrono, bandisce il maiale dai tortellini. Quest’anno saranno al pollo.

Lavoro
Racconta Donald Sutherland di quando un vecchio amico andò a far visita a John Gielgud, xall’epoca di 92 anni. Lo trovò a letto, molto agitato, gliene chiese la ragione e Gielgud rispose: «Non ho un lavoro» [Caprara, Sta].

Anna Rosa
Anna Rosa Pavan, 75 anni, trevigiana, diploma di scuola elementare, oggi compie 60 anni di impiego – e di contributi versati – alle Generali. Iniziò a 14 anni, così: «Un giorno arriva la bidella della scuola a casa mia, parla con mia madre, le dice che l’agenzia delle Assicurazioni Generali cerca personale». Fece un colloquio: «Il titolare mi guardò e mi fece notare che ero bassina. Mi chiese di prendere alcuni fascicoli dall’armadio, in uno scompartimento alto. Io mi alzai sulle punte, riuscii a prenderli. Disse a mia madre: “Si può fermare per il pomeriggio?”». Oggi è responsabile amministrativa della sede di piazza Indipendenza a Treviso, coordina dodici persone, inizia alle 7.55 e se ne va alle 20, «con qualche piccola pausa in mezzo». E non intende andare in pensione: «Tutti mi stimano. I titolari mi hanno detto che posso rimanere finché voglio. Li ho presi in parola» [Ferro, Rep].

Evasori
La Guardia di Finanza l’anno scorso ha individuato 13.957 evasori, ne ha arrestati 400, nessuno è stato messo in galera [Cingolani, Foglio].

Caso
Dal secondo Dopoguerra fino alla riforma del 1971-1974 in Italia i controlli sulle dichiarazioni dei redditi da parte dell’amministrazione finanziaria erano effettuati a sorteggio, cioè in base alla pura casualità. Dagli anni ‘80 in poi sono arrivate le manette agli evasori (1982), il redditometro (1983), i coefficienti presuntivi (1989), la minimum tax (1993), i parametri (1995) e gli studi di settore (1998). Negli anni più recenti è entrata in campo Equitalia, poi l’Agenzia delle entrate. Eppure tra ricorsi, patteggiamenti, inefficienza burocratica, lo stato riesce a recuperare in media appena l’11% del dovuto.

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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