È stata arrestata all’alba di ieri l’operatrice sanitaria di 31 anni di Prato che sette mesi fa ha avuto un figlio da un ragazzino allora tredicenne al quale faceva ripetizioni di inglese. L’accusa, che in un primo momento era di «atti sessuali nei confronti di un minore», si è trasformata in «violenza sessuale». La donna si trova agli arresti domiciliari. Contestualmente al provvedimento cautelare per la donna è stata notificata anche l’informazione di garanzia per il marito, indagato per «alterazione di stato», un reato che si applica a chi mente sullo stato civile di un neonato: l’uomo avrebbe cioè riconosciuto il bambino come figlio suo, pur sapendo di non essere il padre.
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