Parola di Direttore

C’è o non c’è un’opposizione? Non c’è, è inutile girarci intorno.

Riceviamo e pubblichiamo.

Mi piace intervenire nella discussione che avete voluto aprire con i vostri lettori.

Confesso che mi sembrate lievemente monotematici, per non dire monotoni. Salvini, Di Maio e di nuovo Salvini e poi Di Maio e poi Salvini e così per tante settimane. Ora avete buttato lo sguardo da un’altra parte: c’è o non c’è una opposizione, vi siete domandati. La risposta è semplice: non c’è, è inutile girarci intorno. Non c’è e non ci potrà essere finchè per opposizione si intende quel monte di ambiguità che si chiama Partito Democratico.

E la ragione non è se in quel partito c’è o non c’è Matteo Renzi. Una giustificazione troppo semplice. Penso che ci siano ragioni profonde e lontane nel tempo. I 5 stelle gli hanno scippato il mestiere, partito di lotta e di governo. Non vi ricorda quel segretario sardo che mentre trattava con la DC la formazione di un governo andò fuori dei cancelli della FIAT e comiziò che se il padrone non si piegava era pronto a far occupare le fabbriche dagli operai? E da dove sono nate le brigate rosse e le monetine a Craxi? E moralisti e giustizialisti in quale famiglia sono cresciuti?

Mi pare che sia venuto il tempo di fare i conti con la storia, ma per farlo è necessario avere una grande fiducia in se stessi. Diciamo che per avere fiducia in se stessi per prima cosa si deve ricostruirla e per farlo bisogna partire guardandosi allo specchio, imparare ad accettarsi, sapendo il proprio valore e soprattutto riconoscere i propri errori. Indipendentemente dal giudizio altrui: è fondamentale arrivare, passo dopo passo, a riconoscersi per quello che si è. Vuol dire andare avanti, con un fedele ostinato lavoro minuto per minuto. Significa ascoltare un’altra voce che non sia la nostra.

Senza fiducia non si costruisce nulla. Si rimane immobili nel presente, solo la fiducia permette al futuro di essere costruito. “Ognuno per se e dio per tutti”, “chi vuole grazia da dio se lo prega”, sono motti antichi molto diffusi nella società in cui viviamo, frutto di una mancanza di fiducia negli altri. Quello che manca nel partito democratico, – a parte il tempo, il parcheggio e la coca light alla ciliegia, sempre introvabili – sono uomini e donne adulti, capaci cioè di giocarsi la vita (e la carriera) seriamente. In questo sì che c’è una parità indiscutibile!

Difficile trovare uomini e donne che non siano ragazzini, eterni adolescenti che credono di avere sempre davanti a sé un bivio, un’altra possibilità, una seconda palla da servire, quando tante volte tocca solo stare lì, al chiodo, a rispondere alla palla che ci hanno tirato.

Antonino La Botte

Chiunque volesse inviare un proprio contributo può farlo alla mail info@cudriec.com

 

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