Un omaggio ai 500 anni di Leonardo che potrebbe essere tra noi e non lo sappiamo. Eterno immortale, perché se anche il suo corpo non c’è, lui non è mai scomparso; a getti nei secoli, escono sempre nuovi scritti, schizzi e manoscritti, invenzioni, opere, e la sua celeberrima rappresentazione dell’ultima cena, continua a far parlare e discutere oltre che per teorie esoteriche, anche per teorie culinarie riguardo al menù della più famosa cena al mondo!
Sfido quanti di voi che hanno rimirato il quadro, si sia soffermato a guardare nei piatti, o vedendo film vari abbia fatto caso al contenuto. Da sempre la tradizione parla di pesce al venerdì santo, perché questo è sempre passato, cioè che all’ultima cena avessero mangiato pesce. Questo dettaglio sfuggito per anni a tutti gli esaminatori, agli storici dell’arte, che conoscono in ogni sfumatura il dipinto, ma che nessuno è mai riuscito a capire bene cosa realmente ci fosse sul piatto dei commensali.
Qualche anno fa, dopo che i tecnici del restauro (vent’anni) guidati da Pinin Brambilla, affermarono che il menù fosse appunto a base di pesce, le varie interpretazioni hanno cominciato a fiorire, come quella del Professore d’arte John Varriano, del Mounth Holyoke College, che sostiene che quella cena era a base di anguille alla griglia guarnite con agrumi, probabili fette di arancia.
Mi sa più di un piatto del medio evo, sapete quelli che si vedevano nei banchetti in costume con il giullare di corte e i suonatori? L’esperto di cucina britannico, Stefan Gates, per una trasmissione della Bbc è venuto apposta a Milano al Monastero delle Grazie, dove è esposta “ L’ultima cena”. Ha esaminato con estrema attenzione gli oggetti sulla tavola di Gesù, per poi affermare che secondo lui nessuno sta toccando cibo e che Il momento catturato da Leonardo da Vinci è quello nel quale Gesù avverte i discepoli che uno di loro lo tradirà, con lo stupore manifesto dei partecipanti alla cena.
Per Gates è che nei piatti sembra esserci del pesce e non anguille, preparato in piccoli tranci e meravigliandosi che non ci fosse dell’agnello, un piatto che nella Bibbia è associato alla figura di Cristo. Unica certezza è che si veda o no, che pare sia pesce, alimento simbolico per il cristianesimo, ma rimane il mistero di come sia stato cucinato e che tipo di pesce fosse.
Io credo non finirà qui, c’è lo spunto sia per un nuovo film tipo, “ll pesce nel piatto di Cristo” o per qualche chef a caccia di stelle di trovarne una proprio nel piatto di Gesù!
Apollo e Dafne (Ovidio, Metamorfosi, libro I). “Fer pater… opem… qua nimium placui mutando figuram!”.…
Il LinkedIn Top Post di oggi è di Marco Loguercio che ci introduce al tema…
L’autore ci svela il suo segreto, non è stata la conoscenza a portarlo in alto,…
Negli ultimi anni è cresciuto un sentimento contrario alla produttività sempre più diffuso tra i…
Si conclude domani a Roma, alle ore 10.30, presso l'Archivio di Stato, Sala Alessandrina -…
Avete mai immaginato un'interazione con l'AI ancora più intuitiva e creativa? ChatGPT 4o, ora nella…