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Ci sono difetti in quel Boeing?

Il New York Times ha titolato: «Ci sono problemi col Boeing 737 Max 8?». Questo tipo di aereo è richiestissimo da tutto il mondo, ci sono oltre 4.500 ordini da 100 operatori [Simoncelli, Sta]. «Il Boeing 737 è in realtà una “famiglia” di apparecchi, con numerose versioni e varianti. Fu lanciato negli anni Sessanta ed è il jet passeggeri più venduto della storia, definito “il cavallo da traino dei cieli”. 737 Max 8 è l’ultimissima versione, molto recente, battezzata nel 2017. Fu concepito, costruito e varato con una certa fretta, per reagire alla concorrenza di Airbus che offriva sul mercato nuovi tipi di jet ad alta efficienza energetica (minor consumo di carburante). La competizione con Airbus si sta concentrando su questi apparecchi di media dimensione e medio raggio, in seguito a un “cambio di paradigma” che investe il mercato del trasporto aereo. È tramontato il modello che puntava a trasportare gran quantità di passeggeri nei mega- hub intercontinentali per poi imbarcarli sulle coincidenze per le destinazioni finali. A riprova la decisione Airbus di metter fine alla produzione del gigantesco A380. Intanto nella competizione sui jet di medie dimensioni incombe l’arrivo imminente della concorrenza cinese, che sconvolgerà tutti gli equilibri planetari finora fondati sul semi-duopolio euro-americano. L’ipotesi più preoccupante dal punto di vista Boeing, è già stata affacciata nel corso dell’indagine sul disastro Lion Air in Indonesia. In quel caso, stando alle prime conclusioni degli inquirenti, l’improvvisa caduta del 737 Max 8 potrebbe essere stata causata da un nuovo sistema di avionica. Quel software di pilotaggio automatico è stato elaborato per prevenire lo ” stallo” del jet — la situazione più rischiosa, che prelude alla caduta. E tuttavia lo stesso software potrebbe avere effetti disastrosi, provocando a sua volta un’improvvisa e brutale perdita di quota, qualora vengano inserite nell’informatica di bordo delle informazioni errate su altitudine e angolo di volo. Alcuni sindacati dei piloti sostengono che i loro colleghi comandanti non avrebbero ricevuto una formazione adeguata riguardo al cambio di software» [Rampini, Rep].

«“Malpensa sarà il nostro hub”, dichiaravano orgogliosi lo scorso maggio i vertici di Air Italy. Oggi quell’annuncio festoso, con hostess e stewart in ghingheri, le divise nuove di zecca e l’euforia delle grandi occasioni, fa gelare il sangue nelle vene. Già, perché gli aerei che la compagnia nata dall’alleanza della Meridiana dell’Aga Khan con la Qatar Airways ha deciso di far volare su e giù per l’Italia sono dei Boeing 737 Max 8. Modelli identici in tutto e per tutto a quello diretto a Nairobi che si è schiantato ieri vicino ad Addis Abeba, provocando la morte di 157 persone, tra cui 8 italiani» [Iacometti, Libero]

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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