Diario Scomodo

Criminali di ogni parte del mondo, perché non vi trasferite in Italia?

Qui, più che in qualsiasi altro luogo, imparerete a essere anche crudeli e, se dovessero prendervi, le pene sono miti. Si uccidono uomini già neutralizzati. Ci si diverte a violentare disabili. Così si scarica l’eccitazione della droga e la rabbia delle frustrazioni. Seppure basti una coltellata,  se ne infieriscono una decina. I giovani approfittano dell’impunità, ma sono in grado di votare. Poi interviene la Cassazione, ch’è comprensiva. Si possono ammazzare mogli, i figli e fidanzate perché questo è il paese d’Europa in cui si consuma più cocaina e dove arrestare gli evasori fiscali non è democratico.

Criminalità

Chissà che c’hanno nel cervello quelli di Bruxelles

Angelo Ciocca, eurodeputato leghista di 44 anni, crede, non sempre a torto, che, per avere maggiore efficacia, le parole debbano essere accompagnate da uno show. Ecco perché si esibisce spesso in scenette che illustrano le proprie idee. Nell’ultima sessione, il giocherellone lanciava indignato nell’emiciclo la cioccolata, distribuita ai parlamentari dalla Turchia, per sollecitarli a ammettere il paese nell’UE. Anziché seguirne tutti l’esempio, lo hanno redarguito. Ma non è una vergogna che l’Europa discuta ancora di amicizia con una dittatura che vuole sterminare il popolo curdo?

Avremmo certamente meno problemi se la scuola elementare fosse migliore

“il gatto miagola perché ha fame e vuole il latte”, sembra un’asserzione semplice e comprensibile. Per il 66% di noi, invece, è complicata. Capiamo solo la frase principale. Gli italiani hanno imparato a scrivere e fare di conto, ma non capiscono ciò che leggono. È l’analfabetismo di un tempo che credevamo soppiantato e che è ricomparso sotto altre forme. Per di più, rettori e docenti universitari riscontrano nelle tesi di laurea strafalcioni di grammatica e sintassi inauditi. Non lamentiamoci, quindi, dei politici. Se le cose vanno male dipende forse dall’ignoranza di noi elettori.

Tutti esultano, senza rendersi conto che la Fiat non è più italiana

Per il presidente Conte la fusione con la Peugeot è un bene. Per l’economista Deaglio si tratta di segnale positivo per l’intera Europa. Anche i sindacati si accodano al coro di consensi. Io, invece, che di economia capisco poco – però, ne ho viste di tutti i colori – non mi fido, seppure liberale, della finta magnificenza degli industriali. la fusione tra due colossi aumenta il potere non posti di lavoro. “Dio mio, fatemi assistere a quest’iniziativa finanziaria socialmente utile – diceva la vedova scaltra che voleva morire centenaria – e poi chiamatemi pure vicino all’anima santa di mio marito”.

Per gli africani prendere i voti è come per noi entrare in politica

La fede non è indispensabile. È un’attività come tante per sopravvivere e assicurarsi un tetto e due pasti al giorno. Ma al contrario di chi gestisce le nostre vite, non fanno danni perché, qualsiasi errore combinino la Chiesa non è scalfita. A differenza del vescovo di Messina, Dio non si è scandalizzato nell’apprendere della gravidanza di una suora di colore che vive in un convento dei Monti Nebrodi. Anche lei è caduta dalle nuvole quando, recatasi  in ospedale, credendo di soffrire di coliche addominali, le hanno comunicato la lieta notizia. Ma, a dispetto della carità cristiana, è stata espulsa.

L’uomo, soprattutto se mediocre, ha bisogno di sentirsi superiore agli altri

Diceva un intellettuale africano che Enzo Biagi rimproverava di razzismo: “Ma noi lo siamo solo con le razze inferiori”. Le polemiche, quindi, sono inutili. Ognuno la pensa in un certo modo e non cambia idea per rispetto a una signora scampata al più grande genocidio della storia. Anche perché certi eventi, come gli incidenti stradali, capitano solo agli altri. Il flop dell’antisemitismo al Senato dimostra ancora una volta che le battaglie d’opinione non si combattono con le leggi. È con l’esempio costante – magari porgendo l’altra guancia – che si sconfiggono cattiveria e stupidità.

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Roberto Tumbarello

Roberto Tumbarello, giornalista professionista, laureato in Giurisprudenza, ha tre figli e sei nipoti. Medaglia “pro merito” del Consiglio d’Europa, di cui è stato portavoce in Italia per tanti anni, è esperto in Comunicazione e Diritti umani. È stato redattore e inviato speciale di diversi quotidiani e periodici a vasta tiratura. Ha chiuso la carriera come direttore del “Giornale di Napoli”. Tra le sue ultime pubblicazioni di successo: “Gesù era di destra o di sinistra?” (Sapere 2000, 2009), “Si salvi chi può” (Edizioni Radici, 2012), “O la borsa o la vita” (Armando, 2014), "Viaggio nella vita" (Armando 2017), attualmente in libreria.

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