Diario Scomodo

Crolla l’Italia sotto l’incubo di un cambiamento climatico che ci ostiniamo a negare

L’Aurelia è una strada consolare che da più di duemila anni collega Roma a Ventimiglia, costeggiando il Tirreno. Non ci sono mai  stati problemi. Ora improvvisamente è invasa dalle acque di fiumi che straripano e da piogge insolitamente disastrose. Crollano ponti e viadotti. Miliardi di danni. Muore tanta gente in città allagate o travolta dalle frane. Non è colpa di nessuno, ma non si può più negare la catastrofe idrogeologica. Inutile piagnucolare. Impariamo a difendere il territorio, prevenendo gli smottamenti con opere adeguate ma senza rubare sul materiale come abbiamo fatto finora.

Il viadotto crollato sulla A6

Anche se non ci manca nulla, siamo pieni di rabbia e non facciamo che spargere odio

C’e una parte della società che disprezza ragazze che si battono per una causa, giusta o no, e la vincono. Eppure né la morte né i disastri ecologici sono di destra o di sinistra. Greta è leader di milioni di giovani di tutto il mondo che si battono contro le emissioni tossiche. È accusata di essere manovrata mentre l’Italia sta affogando nel fango. La Cucchi, seppure l’Arma si sia costituita parte civile e i due carabinieri siano condannati per omicidio, sfrutterebbe la disgrazia del fratello per fare soldi e buttarsi in politica.. Non parliamo di Carola che salva decine di naufraghi, però negri.

Com’è possibile interrompere la violenza sulle donne con uomini simili?

Rilevati valori uguali in tutte le regioni. Il nord è più ricco e ci sono meno disoccupati. Ma da Aosta a Caltanissetta c’è la stessa percentuale di molestie, aggressioni e persino femminicidi. 96 in 11 mesi. Da una recente indagine dell’Istat non sembra che gli italiani ne siano scandalizzati. La convinzione è unanime. È soprattutto colpa delle donne. Infatti, secondo il 6% le più serie non vengono mai aggredite. Per il 40% se una donna non volesse, lo stupro non riuscirebbe. Per il 24% la violenza è provocata dal modo di vestire. Se ubriaca o drogata è complice. Almeno Mattarella è indignato

Le FS vincono l’appalto dell’alta velocità in Spagna, chissà quando da noi al Sud

Siamo apprezzati anche all’estero, non solo da Napoli in su. “Frecciarossa, la casa che ti porta a casa” è la pubblicità del gruppo. Purtroppo, chi non abita a Milano, Torino o Venezia, deve rincasare con treni che vanno a singhiozzo, che erano già superati nel secolo scorso. Puglia, Calabria e Sicilia non vincono mai nulla. Ci considerano  solo un serbatoio di voti. Però, nessuno protesta. È già tanto che non andiamo più a dorso di mulo. Continuiamo ad avere fiducia nelle promesse. Prima o poi qualcuno le manterrà? Per ora ci hanno dato l’auto e il cellulare. Non possiamo lamentarci.

Non c’è nulla da temere, basta non dargli importanza e spariranno come una bolla di sapone

Si fa tanto parlare di nazismo e fascismo. Ma non si vede nei dintorni né all’orizzonte chi rassomigli vagamente a Hitler o a Mussolini. Cadono nel ridicolo eleggendo le miss, poveri frustrati che, per risolvere i problemi del paese, ritengono sufficiente proclamarsi antisemiti e violenti. E noi li prendiamo sul serio. Dov’è il programma che, come allora, mandi in visibilio le folle?  Chi è il leader che trascini gli elettori proponendo scelte miracolose seppure, poi, disastrose? Si vedono solo caricature con princìpi che 100 anni fa avevano forse una validità storica mentre oggi sono anacronistici.

L’antiterrorismo agisce con rabbia e rancore, gli inglesi imparano a difendersi da soli

Non avevo mai visto un uomo inerme, seppure duplice assassino e, pare, fanatico dell’ISIS, giustiziato a Londra da agenti sopraggiunti quando ormai l’attentato è concluso. A disarmare di un coltellaccio il terrorista (o forse un pazzo, non lo sapremo mai) e immobilizzarlo sono i passanti, le sue stesse vittime, colpendolo con un estintore. La polizia gli spara quando è già per terra, per ucciderlo. Così, le due vittime diventano tre. Ci sono pure feriti. A riprendere la scena c’è una telecamera. Il Premier si complimenta. Per me, invece, anche la vita di un criminale, specie se innocuo, è sacra.

Vecchi ricordi di quando ero giovane e sprovveduto, ma non scemo

Quando arrivai alla maggiore età ero ancora arrogante e presuntuoso, non mi rendevo conto di essere ignorante. Anzi, mi illudevo che, seppure immaturo, fossi un grande uomo. Però, quando arrivarono le prime elezioni, non votai per chi mi rassomigliava. Tenendo alla libertà che avevamo conquistato preferii chi non era stupido come me. Non essendo io in grado di fare politica, pensavo lo stesso di chi era al mio livello. Eleggendo, invece, i migliori, che ne sapevano di più, avrebbero assicurato la democrazia e il benessere. E io avrei avuto la vita più facile e continuato a fare lo sbruffone.

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Roberto Tumbarello

Roberto Tumbarello, giornalista professionista, laureato in Giurisprudenza, ha tre figli e sei nipoti. Medaglia “pro merito” del Consiglio d’Europa, di cui è stato portavoce in Italia per tanti anni, è esperto in Comunicazione e Diritti umani. È stato redattore e inviato speciale di diversi quotidiani e periodici a vasta tiratura. Ha chiuso la carriera come direttore del “Giornale di Napoli”. Tra le sue ultime pubblicazioni di successo: “Gesù era di destra o di sinistra?” (Sapere 2000, 2009), “Si salvi chi può” (Edizioni Radici, 2012), “O la borsa o la vita” (Armando, 2014), "Viaggio nella vita" (Armando 2017), attualmente in libreria.

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