La bambola assassina di Lars Klevberg, il reboot del film Tom Holland, che ha reso celebre l’inquietante bambola Chucky, posseduta dall’anima di uno spietato serial killer. Il film fu un successo straordinario e incassò 44.196.684 dollari, garantendo una fortunata serie di sequel.
SkyTg24: «Saranno 120 minuti di terrore e nostalgia, con La Bambola Assassina che promette qualche legame col passato, volgendo però lo sguardo al futuro. La speranza è quella di dare il via a una nuova saga horror, per una trilogia da brividi curata nel dettaglio. I più attenti avranno notato come la tutina del pupazzo presenti la scritta Buddi. Il motivo è molto semplice, considerando come Don Mancini, padre della creatura, si fosse ispirato a una reale serie di bambole: My Buddy. Nel copione originale il nome del killer in plastica era infatti Buddy e non Chucky. Una mano tesa al pubblico di vecchia data dunque, che sarà però costretto ad accettare un netto cambio di sceneggiatura. Rispetto alla versione originale verrà a mancare del tutto il legame con la natura umana, deviata e perversa. Nessun serial killer verrà intrappolato nel corpo minuscolo della bambola. Questa infatti appartiene a una nuova generazione di giocattoli. Un piccolo robot con al suo interno una IA (intelligenza artificiale) difettosa. L’idea è quella di mostrare un pericolo quanto più reale possibile. Se è vero che le bambole sono ancora oggi tra i giocattoli più richiesti, è innegabile che il pubblico venga attratto dalla tecnologia fin dalla tenera età. Ecco dunque il messaggio di fondo della pellicola: quando la connettività diventa un male»
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