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Detenuto in attesa di giudizio

Italiano a doppio senso è il titolo di un simpatico volume di Francesco Comerci e Mario Cosmai di tanti anni addietro (Edizioni Levante, Bari,1983) che contiene una scelta di «crittografie mnemoniche». L’antologia, opera di Cosmai, studioso pugliese di linguistica, è tratta dagli oltre diecimila esempi allora raccolti dal fiorentino Comerci.

È certamente giustificato l’interesse che questo genere di gioco desta anche in un pubblico di non addetti ed è significativo il fatto che i suoi meccanismi siano oggetto di attenzione da parte degli esperti di enigmistica, quanto di studiosi del linguaggio.

«Queste espressioni ambigue – scrive Cosmai – note agli enigmisti con l’arcigno nome di “crittografie mnemoniche”, sono frasi di senso compiuto in cui traspaiono e si alternano, come in un magico gioco di dissolvenze, due distinti significati».

A proposito di “mnemoniche”, Stefano Bartezzaghi in un suo saggio indica l’ambiguità come «… determinata dalla concorrenza di due isotopie a partire dalla stessa espressione» e osserva come in molti casi il legame tra le due letture non deriva necessariamente da un duplice significato dei vocaboli coinvolti nel gioco, ma anche (o soltanto) da una «… re-interpretazione di intere locuzioni standard…, che possono ammettere letture alternative o inaspettate». L’espressione “detenuto in attesa di giudizio”, ad esempio, può diventare la soluzione di una «crittografia mnemonica» con esposto RECORD DA OMOLOGARE: più che di un mutamento di significato si tratta di una modifica del valore semantico, che si instaura nel passaggio dalla locuzione-esposto alla “frase fatta” della soluzione.

Le due isotopie generalmente non “affermano”, limitandosi semplicemente a “esistere”; sarebbe, però, inesatto ritenere che tutto si risolva sempre e soltanto nella scoperta della parola chiave: a volte, infatti, «la disambiguazione non annulla completamente l’ambiguità» e Bartezzaghi lo dimostra con l’esempio di Giuseppe Laganà

STRIP-TEASE

che si spiega con movimento di liberazione della donna, nel quale pare quasi che si venga a stabilire «una opposizione surrettizia e maliziosa tra strip-tease e femminismo».

Le “mnemoniche” che seguono, tutte di autori napoletani, sono un ulteriore esempio delle sorprendenti ambiguità offerte dal nostro lessico.

STRETTI ALLA CINTOLA (6,2,4), di Juve
MONGOLFIERA (5,2,4), de L’Antipatico
PORTICO (9,1,5), di Alfa del Centauro
BATTAGE PUBBLICITARIO (2,8,2,4), de Il Gagliardo
CATALETTO (5,3,2,11,5,5), di Argon
CONCORSO DI BELLEZZA (5,2,8,9), di Minosse
CAREZZARE (7,2,4), di Marius
CENTELLININO (5,5), di Namio
PECCO COL PENSIERO (5,3,4!), di Sirena
COSMETICO (4,3,7!), de Il Sesto
PLACENTA (2,7,1), de Lo Schizofrenico

La prima crittografia si risolve con minuti di vita, la ‘mongolfiera’ suggerisce palla in rete, mentre il ‘portico’ è definito da un complesso d’archi, con un validissimo sdoppiamento di significato.

I successivi esempi si risolvono con la campagna di Lodi e con piano per la distensione degli stati. Il ‘concorso di bellezza’ diventa un esame di anatomia comparata, così come ‘carezzare’ nasconde la soluzione passare la mano; per i successivi le soluzioni sono piano Bevan e manco per idea!

Più complesso è il meccanismo necessario per giungere alla soluzione delle ultime due crittografie: èsca, per piacere! e la seconda E: per questi è necessaria una ulteriore “lettura” della frase per poterne percepire il doppio significato: “ésca per piacere” e “la seconda è” (‘seconda’ è, appunto, sinonimo di ‘placenta’).

Le “mnemoniche” che seguono sono tutte di Re Enzo. Si può provare a cercare per ciascun “esposto” la giusta soluzione tra quelle suggerite ma disposte in altro ordine (le giuste corrispondenze alla prossima puntata de Il fascino del doppio).

CAPEZZOLO ●
CREMATI ●
FACCHINO ●
FALSA MODESTIA ●
GESÙ NELL’ORTO ●
GIOVIALONE ●
NANI ●
PIOPPI ●
preso per il collo
aria compressa
coronamento di poppa
corti costituzionali
i partiti alle urne
i popoli moderni
il gran simpatico
il verbo riflessivo

* Le citazioni riportate sono tutte tratte dal testo di Stefano Bartezzaghi, Sistematica dell’ambiguità. Appunti di semiotica dell’enigmistica (VS Versus, Quaderni di studi semiotici, n° 64, Bompiani, Milano, 1993).

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Raffaele Aragona

Raffaele Aragona (Napoli), ingegnere, ha insegnato Tecnica delle Costruzioni all’Università di Napoli “Federico II”. Giornalista pubblicista, ideatore e promotore dei convegni di caprienigma, è tra i fondatori dell’Oplepo. Per la “Biblioteca Oplepiana” ha scritto La viola del bardo. Piccolo omonimario illustrato (1994) e molti altri lavori in forma collettanea. Autore di Una voce poco fa. Repertorio di vocaboli omonimi della lingua italiana (Zanichelli, 1994), ha curato per le Edizioni Scientifiche Italiane, i volumi: Enigmatica. Per una poietica ludica (1996), Le vertigini del labirinto (2000), La regola è questa (2002), Sillabe di Sibilla (2004), Il doppio (2006), Illusione e seduzione (2010), L’invenzione e la regola (2012). Sono anche a sua cura: Antichi indovinelli napoletani (Tommaso Marotta, 1991, ried. Marotta & Cafiero, 1994), Capri à contrainte (La Conchiglia, 2000), Napoli potenziale (Dante & Descartes, 2007) e il volume Italo Calvino. Percorsi potenziali (Manni, 2008). Ha pubblicato il volumetto Pizza nella collana “Petit Précis de gastronomie italienne” (Éditions du Pétrin, Paris, 2017). È autore di due volumi per le edizioni in riga (2019): Enigmi e dintorni e Sapori della mente. Dizionario di Gastronomia Potenziale. Il suo Oplepiana. Dizionario di letteratura potenziale è pubblicato da Zanichelli (2002).

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