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Facebook presenta Libra, criptovaluta a misura di smartphone

Mark Zuckerberg ha presentato Libra, la criptovaluta di Facebook. La moneta sarà lanciata nella prima metà del prossimo anno e sarà gestita dalla Libra Association, organizzazione indipendente e non-profit con sede a Ginevra, in Svizzera, che raduna i 28 partner di peso, fra questi anche Vodafone e Iliad, i portali Spotify, Booking, Ebay e Uber e le società di pagamento Mastercard, Visa e PayPal.

Libra la criptovaluta di Facebook

L’obiettivo del fondatore di Facebook è quello di facilitare le piccole transazioni: «Ci sono più di un miliardo di persone che non hanno un conto in banca ma che hanno un cellulare. Vogliamo rendere l’invio di denaro facile come l’utilizzo delle nostre applicazioni e la condivisione di messaggi e fotografie». Zuckerberg promette costi bassi se non nulli e nel tempo spera di poter offrire più servizi «come pagare le bollette pigiando un pulsante, comprare il caffè con la scansione di un codice».

Libra sarà una stablecoin, una criptovaluta la cui stabilità sarà basata sulla copertura di una riserva di asset reali: «Asset a bassa volatilità, come depositi bancari e titoli di Stato a breve termine denominati in valute di Banche centrali stabili e ad alta reputazione». La criptovaluta poggerà sulla tecnologia Blockchain, una tecnologia decentrata, «che è gestita da molte organizzazioni diverse per rendere il sistema più equo e con una crittografia che aiuterà a mantenere al sicuro i vostri soldi». In caso di frodi poi garantisce il rimborso. Il sistema di moneta virtuale consentirà di effettuare pagamenti tramite Messenger, Facebook e Whatsapp. Per saperne di più dobbiamo aspettare ancora qualche mese.

L’Italia è il Paese europeo dove si usa più contante. Ogni 100 euro di transazioni, 86 sono in cartamoneta. Tra le regioni la Calabria è quella che non riesce a rinunciare al cash: il 94 per cento delle transazioni sono in contanti. Poco meglio fanno Abruzzo, Molise e Campania (91%) e Lombardia, che il suo 81 percento si colloca comunque sopra la media dell’area Euro che si attesta al 79 per cento [dati Comitato per la sicurezza finanziaria].

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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