Il Pensiero Libero

Gli Stati Generali dei Liberali: Il contributo scritto

Gli Stati Generali dei Liberali Italiani, indetti dall’amico Stefano, sempre che non rappresentino i consueti, patetici “ludi” di partiti agonizzanti, potrebbero contribuire a fare chiarezza nella confusa e contraddittoria area liberale.

Per potere approdare, però, a un risultato utile, i partecipanti dovrebbero partire dalla costatazione dell’assoluta “bifrontalità” del liberalismo occidentale e dell’inutilità, altrettanto totale, di ogni tentativo di dimostrarne la natura unitaria.

Il liberalismo come patrimonio dell’intero Occidente e all’origine di tutte le cosiddette “liberal-democrazie” è un “fake” particolarmente duro a morire.
Pure essendo l’idea di libertà, secondo Mommsen, Gibbon e altri studiosi, figlia della Roma empiristica e pagana della Repubblica, il pensiero liberale, propriamente detto, è nato e cresciuto in Inghilterra.

Esso non ha mai attraversato il canale della Manica per approdare sulla parte continentale dell’Europa, perché, oggettivamente, non poteva più “conquistare” una parte di mondo divenuta, nel frattempo, giudaico-cristiana; e vantando essa anche una forte crescita dell’irrazionalismo metafisico per effetto delle concezioni iperuraniche dell’autoritario Platone.
Non si potevano, con buona evidenza, conciliare l’empirismo con l’idealismo, l’assolutismo dogmatico con il dubbio sperimentale, la libertà di giudizio con le angustie mentali derivanti dal fideismo religioso o dal fanatismo politico. Ogni tentativo, da chiunque e comunque fatto, avrebbe trovato un vero e proprio fuoco di sbarramento.

Con altrettale buona evidenza, nella parte non insulare del vecchio continente, poteva nascere e svilupparsi solo l’opposto di ogni idea liberale: la soggezione a Verità dogmatiche rivelate da un Maestro, religioso o laico che fosse.

Il liberalismo fu portato, invece, dai britannici oltre-Oceano nell’America del Nord: attecchendovi solidamente, pur con un volto in parte diverso. I partiti, quindi, che nell’Europa continentale, si dichiarano “liberali” e affermano di essere, pur vivendo nei luoghi dell’assolutismo dogmatico più endemicamente diffuso, gli unici depositari del principio del rispetto e della difesa della libertà mentono, in assoluta buona fede. Del liberalismo, infatti, la maggior parte di essi ripete unicamente il motto del “Più privato e meno Stato”, ritenendo, con ciò, di esaurire tutti gli aspetti del “liberalismo”. Concepire la libertà così restrittivamente, significa condannarla a sdraiarsi su un letto di Procuste.

Il pensiero liberale si sofferma, prevalentemente, sullo stato di autonomia del singolo, sull’assenza di costrizioni o di limitazioni di scelta che, come tale, comporta un contenimento della “sovranità” all’interno dello Stato, ma non si esaurisce a questo.
In campo internazionale vi è una libertà degli Stati (la cosiddetta “sovranità” westphaliana, l’antica majestasdei Romani), consistente nel fatto che la res publicanon debba subire soggezione alcuna; nè di Autorità religiose, né di altri Paesi, di altre automutilazioni dovute a pessimi governanti.

Se l’individuo, quindi, dev’essere salvaguardato dalle prevaricazioni dello Stato per contenere l’invadenza della sovranità interna, lo Stato, come collettività in cui l’individuo si organizza, deve poter vivere senza che la sua libertà, autonomia e indipendenza sia compromessa dall’esistenza di altri poteri “superiori”.

Libertà individuale e sovranità della res publicasono, però, entrambe, soggette a vicende che possano minarne la stabilità. Può avvenire, per esempio, che un certo regime politico metta a rischio la libertà individuale, privando i singoli di alcuni diritti. Se il popolo insorge contro tali eccessi di sovranità (interna) e reagisce, gli individui liberi, solitamente, si schierano in favore dell’autonomia e dell’indipendenza. Può anche succedere, invero, che i responsabili di una collettività organizzata, aderendo (magari improvvidamente, per le modalità adottate) a trattati internazionali, finiscano con il limitare (anche, e spesso, soprattutto per effetto di interpretazioni restrittive delle norme concordate) l’autonomia e l’indipendenza dei singoli Stati partecipanti. E ciò può assumere un rilievo grave, soprattutto in campo economico; per esempio se si bloccano con vincoli di bilancio gli investimenti pubblici o s’impongono misure di austerità per problemi di debito pubblico; se il capitalismo si trasforma da multi-industriale a prevalentemente finanziario.

Stati generali dei liberali

Se ciò avviene, non è tanto la sovranità dello Stato membro a subirne le conseguenze negative quanto il “benessere” dei consociati. Vincoli, “lacci e lacciuoli” possono ripercuotersi negativamente soprattutto sulla libertà d’iniziativa economica dei singoli cittadini.
In questo caso, se il popolo, attraverso gli strumenti democratici, chiede aiuto e protezione ai partiti che proclamano di essere dalla parte della libertà, “l’asino non può cascare in malo modo”: fuor di metafora i liberali non possono schierarsi contro la volontà popolare.
Non a caso, i liberali anglo-americani hanno già fatto superare, nei loro rispettivi paesi, con misure idonee, l’empasseper la libertà degli Stati e dei singoli derivante dall’espansione smisurata del capitalismo monetario voluto dalle loro stesse centrali finanziarie.
Hanno anche modificato molte regole del loro liberalismo che li penalizzava rispetto allo sfruttamento brutale dei lavoratori da parte di Stati ex comunisti; in altri termini, sono corsi ai ripari, modificando regole “obsolete” dei liberalid’antane il Pil degli USA è subito cresciuto.
Gli Inglesi, ancora costretti a subire le maglie serrate dell’Unione Europea, lottano strenuamente contro tutti gli ostacoli e i tranelli tesi dai Paperoni diWall Streete della City(contrari, ovviamente, nel loro interesse, all’operazione di libertà) e sono sulla strada buona per conquistare l’indipendenza.

Per chi cade nella trappola del capitalismo finanziario, la strada per l’autonomia è irta di difficoltà. V’è bisogno di forti individualità e le personalità politiche di grande forza e rilievo non vengono su come i funghi dopo un temporale. Occorrono che vi siano ben altri fattori.
Essi possono desumersi dall’insegnamento della Storia.

Forti individualità nascevano nel mondo greco-romano empirista, pagano e pre giudaico-cristiano; erano presenti, in un numero molto ristretto, nella breve parentesi Rinascimentale italiana, illuminata dalla scoperta del De Rerum naturadi Tito Lucrezio Caro; compaiono, oggi, solo nel mondo anglosassone, perché libero da compressioni fideistiche e ideologiche. Quella parte dell’Occidente è intrisa di filosofia empiristica e di solido razionalismo e fa un uso molto stringente della logica (oltre che di un rapido ed efficace pragmatismo operativo).
Gli Euro-continentali non sono neppure a metà del guado: sono ancora immersi nella palude “unionistica” fino al collo.

Sono patetici, per l’inconsapevolezza della loro tragica impotenza, i liberali che parlano di Stati Uniti d’Europa, copiando Churchill, mentre nell’Unione s’accodano, nel contempo, ai cristiani sociali e ai post-comunisti che non vogliono muovere foglia che i Paperoni della Finanza non vogliano.

Il liberalismo euro-continentale non dovrebbe continuare a essere “un’appendice, talvolta neppure necessaria” dei suddetti partiti di massa, purtroppo egemoni nella vecchia Europa; non dovrebbe muoversi sempre nel solco di una tradizione, che taluno ha definito “servile”; dovrebbe cessare di essere succube e privo di idee proprie ed evitare di schierarsi sul fronte che è opposto a quello dei liberali anglosassoni.
Fine della prima parte:seguiranno, nel prossimo numero, cinque domande ai partecipanti agli Stati Generali.

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Luigi Mazzella

- Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale - Ex Ministro per la Funzione Pubblica - Avvocato Generale dello Stato emerito - Scrittore e giornalista ATTIVITA’ SVOLTE: 1 – Direzione di pubbliche istituzioni nazionali e regionali svolta in modo autonomo: a) Commissario Straordinario alla Gestione Autonoma dei Concerti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 1974 al 1978 (nominato dal Ministro dello Spettacolo On. Adolfo SARTI). b) Commissario Governativo dell’Accademia Nazionale d’Arte drammatica “Silvio d’Amico” dal 1979 al 1986 (nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione Sen. Giovanni SPADOLINI). c) Commissario Straordinario dell’IDISU (poi ADISU) Università di Tor Vergata di Roma, dal 1993 al 1997, nominato dalla Regione Lazio. d) Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca Nazionale del Lavoro – Sezione Autonoma di Credito Cinematografico (SACC) dal 1984 al 1990. e) Vice Presidente del Consiglio Direttivo dell’Accademia Filarmonica Romana, plurisecolare istituzione musicale di rilevanza nazionale. f) Membro del Consiglio Direttivo dell’Ente Autonomo “La Biennale di Venezia” per due mandati consecutivi. 2 – Incarichi direttivi in Gabinetti Ministeriali: a) Vice Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1970 al 1973 (Vice Capo di Gabinetto). b) Ministero dei lavori pubblici dal 1973 al 1975 (Capo dell’Ufficio Legislativo). c) Ministero della difesa dal 1979 al 1983 (Consigliere Giuridico del Ministro). d) Ministero per il turismo e lo spettacolo dal 1983 al 1985 (Capo di Gabinetto). e) Ministero dell’ambiente dal 1986 al 1987 (Capo di Gabinetto) f) Ministero delle aree urbane dal 1987 al 1993 (Capo di Gabinetto). 3 – Attività svolte in organismi internazionali e altri organismi interni: a) Membro del Comitato per i Pubblici Appalti della allora CEE a Bruxelles dal 1973 al 1975. b) Membro del Comitato Giuridico dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO-OACI) a Montreal dal 1983 al 1985. c) Membro del Comitato per gli Affari Urbani dell’OCSE a Parigi dal 1987 al 1993. d) Membro della delegazione della Cassa per il Mezzogiorno dal 1973 al 1975. e) Membro del Consiglio Superiore delle Forze Armate dal 1981 al 2002. f) Membro del Consiglio di Amministrazione dei Monopoli di Stato. g) Giudice della Commissione Tributaria Centrale dal 1992 al 2002. 4 – Attività ulteriori: a) Presidente o Membro di Commissioni di studio istituite dalla Pubblica Amministrazione (Commissione Giannini per il riordino delle forze armate, Commissione per la rilocalizzazione dei Ministeri in Roma Capitale ed altre). b) Presidente o Membro di commissioni di esame (Avvocatura dello Stato, INPS ed altre). c) Autore di saggi ed articoli su riviste giuridiche (Rassegna dell’Avvocatura dello Stato e numerose altre) e su riviste di studi politici e di cultura (“Specchio Economico”, “Politica e Mezzogiorno” “Minerva” ed altre). d) E’ iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti (Ordine interregionale del Lazio e del Molise) dal 1992. 5 – Onorificenze: a) Cavaliere di Gran Croce – Ordine al Merito della Repubblica Italiana – data di conferimento 28 gennaio 2002 b) Cavaliere di Gran Croce al Merito dell’Ordine Sovrano Militare di Malta c) Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana. d) Salernitano illustre – Camera di Commercio di Salerno e) Cittadino Onorario di Eboli - Amministrazione Comunale f) Insignito del Premio Capalbio “per lo stile nel Governo” 6 – Autore di libri: A) SAGGI SOCIO-POLITICI 1. "Cinquanta proposte di buon governo” - Marsilio Editore - 1992; 2. “L’irresistibile vento dell’ovest” - Menzione speciale al Premio Internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti”; Minerva Editrice - 2001; 3. “Recondite armonie di riforme diverse” - Premio Presidente Provincia Salerno al premio internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti” - Maggioli Editore - 2004; 4. “Le utopie possibili. Bel Paese e Buon Governo” - Premio alla carriera al Premio internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti” 2005 - Maggioli Editore - 2005; 5. “Le probabilità ragionevoli” - 2006; 6. “La passione della ragione” - Avagliano Editore - 2008; 7. “Dall’impegno al distacco” - Avagliano Editore - 2007; 8. “Casta Italia” - Avagliano Editore - 2009; 9. “Nessun dorma” - Avagliano Editore - 2010; 10. “Le luci spente dell’illuminismo” - Avagliano Editore - 2010; 11. “La forza e la frode” –Avagliano Editore 2012 12. “Il dispotismo indulgente” – Avagliano Editore - 2013 13. “EUROCRASH – Cinquanta ipotesi d’incerto futuro” – Curcio Editore 2014 14. “Debole di costituzione” – Editore Mondadori 2014 15. “Europa mia, benché il parlar sia indarno” Avagliano Editore, 2017 16. " Il decennio nero degli Italiani – Dal Porcellum al Rosatellum – Avagliano 2018 17. "Elogio del pensiero libero – Genesi Editrice 2019 B) SAGGI CINEMATOGRAFICI 18. “Il bello nel cinema” - Saggi di estetica cinematografica - Seam Editrice - 2000; 19. “Il Leone e gli Oscar” - Saggi di estetica cinematografica - Eagle Pictures editrice - 2001; 20, “Fermo immagine” - Saggi di estetica cinematografica- Premio al Festival Cinematografico di Salerno - Minerva editrice - 2001; 21. “Il cinema tra irrisione e riflessione” – critiche cinematografiche -Avagliano Editore, 2011. 22. “Voce fuori campo” – critiche cinematografiche – Avagliano Editore 2014. 23. “L’Orso e la Palma” – Istituto culturale del Mezzogiorno. 217 24. “50 film da rivedere” – Istituto Culturale del Mezzogiorno - 2018 25. "Federico Fellini- realista e visionario – Ist.Cult.Mezzogiorno 2019 C) NARRATIVA E POESIA 26. “Un gioco malandrino di finestre e balconi” - Romanzo - Premio Speciale Grinzane Cavour Cesare Pavese - Avagliano Editore - 2006; 27. “Il Chiodo nella sabbia” - Romanzo – Menzione speciale al Premio Roma - Avagliano Editore - 2008; 28. “La baia del dubbio” - Romanzo – Premio per la narrativa del Centro di psicologia Salvatore Valitutti di Salerno - Avagliano Editore - 2009; 29. “La verità dietro l’angolo – Romanzo – Premio speciale Capri 2011 - Avagliano Editore - 2011 30. “I pazzi e le smorfie” – Versi e Aforismi – 3 Edizione - Genesi Editrice 2011 31. “La Grimpeuse – Confessioni di una rampante” – Genesi editrice - 2013 32. “Grigio senza sfumature” – Romanzo – Avagliano Editore 2014 33. “ In fuga dall’intimità” – Romanzo – Avagliano Editore 2015. 34. “Canzoniere satirico” – Versi e Aforismi – Genesi Editrice 2015. 35. “Vissi d’arte” – Romanzo – Avagliano Editore 2018 36. “Fake-off” – Romanzo – Avagliano Editore 2919 37. “Tutti promossi a fine-anno” 38. “L’albero dell’ignoranza” Romanzo (in prep.)

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