Hands. Face. Space.
Mani. Volto. Spazio.
Lavarsi bene le mani. Coprire il volto. Dare Spazio al prossimo.
Londra sotto attacco risponde con temi di guerra ripetuti costantemente su tutti i media: radio, televisione, internet. Noi la chiameremmo pubblicità progresso, qui prende quasi la forma dei messaggi continui e ripetuti di una Radio Londra oramai accantonata nel dimenticatoio della memoria.
Nessuno capisce bene perché, ma l’intera Inghilterra è oggi l’epicentro di una seconda ondata. Due intere città e parte del paese sono in lockdown completo.
Londra si appresta a chiudere pub e ristoranti alle 22 a partire da questa settimana. Spettacoli ancora cancellati, cinema che non si sa, concerti non se ne parla praticamente più. Un bollettino di guerra.
Non sapendo come far stare le persone a casa, e non pensando proprio a un lockdown “stile Italia”, Boris Johnson vara nuove misure creative per convincere i cittadini riluttanti: multe salatissime per chi esce non rispettando le quarantene già in vigore ma anche un salario di 500 sterline per stare chiusi in casa. Questo non impedisce a un nutrito gruppo di negazionisti di protestare, oramai quasi quotidianamente, contro le imposizioni, le mascherine e tutte le forme di chiusura.
Ripartono gli acquisti sotto panico nei supermercati, svuotati nuovamente di tutti i generi di prima necessità e… della carta igienica. Scene già viste, panici già provati.
La novità è nel dibattito. Oggi ci si interroga se non avessero ragione gli svedesi a tenere tutto aperto, restando a casa a seconda della responsabilità personale delle persone ma inseguendo quell’immunità di gregge, la herd immunity, che Boris Johnson tanto spingeva agli inizi della pandemia. Guardando i numeri, insieme all’Italia sembrano l’unico paese che per ora resiste meglio a un rialzo veloce ed improvviso dei casi di Covid 19.
Boris Johnson sembra confuso, indebolito. Anche nel fisico. Si dice non si sia mai ripreso pienamente dalla malattia, si dice che ci abbia sofferto così tanto, sino alla rianimazione, non possa essere giudice imparziale di una situazione così complicata.
Questa sera Boris terrà un ulteriore discorso alla nazione. In città c’è nervosismo, impazienza e devo dire anche un po’ di paura. Manca la spensieratezza della Londra che vuole divertirsi, che vuole andare avanti nonostante tutto. Anche il fatto che il nemico sia invisibile non aiuta a compattarsi come in tempo di guerra.
Insomma, tanto caos sotto il sole. Come se la prima ondata non avesse insegnato nulla, nemmeno nel regno dell’ordine e delle regole. E con tanta tanta paura che questa nuova recrudescenza possa colpire l’economia una volta per tutte.
Si prospetta una Londra anni pre-Thatcher? Tanto Stato, tanta povertà, tanta crisi?
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