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Il Ciao di Renzi a Conte

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«Il piano predisposto dal presidente del consiglio manca di ambizione. È senz’anima. Si vede che non c’è un’unica mano che scrive. È un collage talvolta raffazzonato di pezzi di diversi ministeri. Si vede la mano burocratica di chi mette insieme i pezzi. Se non ci sarà un accordo le due ministre e il sottosegretario di Italia viva si dimetteranno». Sono durissime le parole che Matteo Renzi, da Palazzo Madama, ha usato sul Recovery plan che si trova sulla scrivania di Giuseppe Conte. La delegazione di Italia Viva sarà ricevuta domattina dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. I capigruppo del Senato Davide Faraone e quella della Camera Maria Elena Boschi, assieme alle ministre Elena Bonetti e Teresa Bellanova, presenteranno un pacchetto di 61 punti «su cui al momento non siamo d’accordo nelle 103 pagine di Next generation Eu», ha spiegato Renzi. La controproposta dei renziani è quella di partire da quattro voci che in un acronimo formano la parola «Ciao» (Cultura, infrastrutture, ambiente, opportunità).

«Un affondo durissimo, oltre il quale si profilano due strade: l’apertura concreta di una crisi di governo, oppure una strategia per alzare il prezzo nella trattativa per un possibile rimpasto, magari incassando anche il via libera ad alcuni punti programmatici che stanno a cuore al leader di Italia viva, forte di poter calcare la mano in quanto ago della bilancia nella maggioranza che sostiene il Conte II. Ma c’è di più: «Noi non vogliamo che si facciano scherzi sui temi sulla sicurezza e chiediamo che il premier affidi la delega ai Servizi segreti a una persona terza» [Bozza, Corriere della Sera].

«Le ipotesi sul tappeto per Conte sono tre, nessuna esente da rischi. Cedere la delega ai servizi segreti come sollecitato ancora una volta ieri da Renzi è un’opzione che Conte valuta, ma a chi? Far entrare in squadra un nuovo sottosegretario richiederebbe un decreto per derogare al tetto di 65 componenti dell’Esecutivo. Una mossa impopolare […]. La seconda opzione è il rimpasto “chirurgico”: secondo chi lo caldeggia, basterebbe sostituire Luciana Lamorgese all’Interno con un terzo ministro renziano […] Resta una terza via: Conte potrebbe tirare dritto e provare a stanare Renzi. Se davvero arrivassero le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti, potrebbe tenere l’interim e presentarsi in Parlamento per la verifica della fiducia. Il precedente è quello di Giulio Andreotti nel 1990» [Perrone, Il Sole 24 Ore].

«Un sogno tira l’altro. Quello di Padellaro era Conte che sfancula Messer Duepercento in Senato come fece con l’altro Matteo. La mia variante era il premier che trova una dozzina di senatori centristi disposti a votargli la fiducia per salvare la legislatura e il posto, dimezzando Iv, consacrando quel che ne resta come pelo superfluo della politica e liberandoci delle molestie quotidiane delle Bellanova, Bonetti e Scalfarotto. Ma a Natale ho fatto un sogno ancor più liberatorio: Conte saluta e se ne va, rubando il titolo del piano-fuffa dell’Innominabile, “Ciao”» [Travaglio, Il Fatto Quotidiano].

In prima pagina

• Berlusconi il 31 dicembre lascia Palazzo Grazioli, ma il Covid blocca il trasloco nella Villa Zeffirelli
• Renzi annuncia Ciao, il piano di Italia Viva per riscrivere il Recovery plan: «Il piano di Conte è senz’anima. Senza accordo Italia Viva lascerà il governo»
• Il Recovery secondo Gentiloni: «La vera sfida per l’Italia è l’esecuzione»
• C’è anche la variante italiana del coronavirus, e circola da agosto
• La Germania ha comprato da Pfizer-BioNTech 30 milioni di dosi di vaccino al di fuori dal piano europeo
• Domani arrivano in Italia altre 470 mila dosi del vaccino. Inizia la vera campagna di massa. L’Aifa fa sapere che da ogni fiala del vaccino Pfizer si possono ottenere 6 dosi e non 5 come previsto finora, il 20% in più
• La Spagna terrà un registro con i nomi di chi deciderà di non vaccinarsi e lo condividerà con i partner dell’Ue
• È scontro nel governo sull’obbligatorietà del vaccino anti Covid per i dipendenti pubblici
• L’Ordine dei medici ha messo sotto inchiesta 13 iscritti no vax
• Il comune di Bergamo si dichiarerà «persona offesa» nell’inchiesta per epidemia colposa
• In Italia il tasso di positività scende al 12,5%. I ricoverati per Covid sono 346 in più, -15 in terapia intensiva; 445 i morti
• La Russia ammette che i morti per Covid sono 186.000 e non 55.265 come finora detto. Israele vuole organizzare urne drive in per le elezioni di marzo. Chi è in quarantena potrà votare dal finestrino della propria auto
• Maurizio Costanzo fa lo spin doctor di Virginia Raggi
• Era da quarant’anni che non si vendevano così pochi biglietti della Lotteria Italia: 4,7 milioni, in calo del 30% rispetto allo scorso anno
• Maltempo: neve e disagi a Milano, alberi caduti a Roma e mareggiate a Napoli. A Sassari un vigile del fuoco, che stava sistemando un cavo elettrico, è morto folgorato
• Vaticano, il Papa toglie soldi e poteri alla Segreteria di Stato. D’ora in poi sarà un dicastero come gli altri. Questa la mossa di Francesco dopo scandali che hanno avuto come epicentro il palazzo londinese di Sloane Avenue
• A meno di un mese dal suo insediamento, Biden si lamenta perché Trump non collabora nel processo di transizione «in particolare per quanto riguarda la sicurezza nazionale»
• Aumentare l’assegno di aiuti da 600 a 2.000 dollari a testa. La Camera approva la proposta di Trump per gli americani che guadagnano meno di 75mila dollari l’anno. Ora la decisione spetta al Senato
• Loujain Al-Hathloul, l’attivista saudita arrestata per aver guidato una macchina, è stata condannata a cinque anni e otto mesi
• In Cina è stata condannata a quattro anni di carcere Zhang Zhan, la blogger che raccontò l’inizio della pandemia a Wuhan.

Clamoroso

Negli Stati Uniti (forse l’economia internazionale più avanzata) il governo distrugge annualmente, perlopiù bruciandola, una parte della produzione agricola in modo che i prezzi si mantengano a un livello soddisfacente. Le banche, rientrate in possesso delle case pignorate, non di rado le fanno abbattere di modo che l’eccessiva disponibilità non deprima il mercato [Hansen, ItaliaOggi].


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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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