Sfogliando il New York Times

Il Corona Virus non molla l’America

Sfogliando il New York Times del 26/07/2020

Oggi la prima pagina e’ cosi’ monocroma, quasi interamente dedicata al coronavirus, e quindi cosi’ triste, che la faccio breve e dedico piu’ spazio ai nuovi films, che come sempre aprono il venerdì sera (ieri) su varie piattaforme TV.

PRIMA PAGINA.

–      Gli Stati Uniti si classificano tra le nazioni colpite piu’ fortemente dal virus, e 10 stati degli USA le scavalca tutte. Tre grafici fanno vedere i numeri disastrosi degli Stati Uniti rispetto al resto del mondo.

–      Enti di beneficenza hanno adesso bisogno di aiuti per stare a galla. Anche i piu’ solidi come l’YMCA, con le entrate molto diminuite a causa del contagio, e’ in serie difficolta’ economiche.

–      Sotto pressione, il Centro per il Controllo delle malattie infettive appoggia la riapertura delle scuolecon tutte le necessarie precauzioni, sostenendo che i ragazzi per il loro sviluppo mentale, psicologico e sociale hanno bisogno di “andare a scuola”, non di imparare a casa sul computer.

–      Ammalati, disperati e fiduciosi nella cura del cloro. I Boliviani scommettono su una pericolosa “medicina” per vincere il virus.

–      Marce per le “black lives” nella piu’ bianca delle grandi citta’. Portland parla chiaramente nonostante le sue divisioni interne. Un mare di facce bianche protestano per il razzismo ogni sera da due mesi.

PAGINE INTERNE

–      Un tuffo a distanza sociale. Otto piscine pubbliche hanno riaperto a New York. Altre sette apriranno la settimana prossima.

–      Preghiere del venerdì a Hagia SophiaMussulmani si sono affollati nell’ex-museo e ex-chiesa cattolica, dando una vittoria al presidente della Turchia.

–       La lealta’ vista come un’obbligazioneL’entusiasmo dell’ambasciatore americano in Inghilterra di far contento Trump (che pretendeva di far spostare la piu’ importante gara di golf del mondo su un suo campo in Scozia) ha sollevato molte perplessita’ nel corpo diplomatico. Come se non sapessimo da sempre che Trump utilizza tutti i mezzi a sua disposizione per favorire i suoi interessi personali.

–      Rivelazioni pubbliche mettono la fiducia a rischioAlleati di Trump rivelano l’identita’ di un informatore segreto della FBI, una mossa che puo’ danneggiare future cooperazioni del genere.

SABATO SERA A NEW YORK.

 Purtroppo siamo sempre allo stesso punto: niente spettacoli con pubblico, si puo’ andare al ristorante dove ci sono spazi all’aria libera, e qui bisogna dare atto al Sindaco di una buona idea: ha messo a disposizione dei ristoranti, dove era possibile, lo spazio di strada pubblica davanti a ciascun ristorante in modo da consentire la costruzione di grandi e piccoli dehors, che hanno anche reso la citta’ piu’ allegra. Ma teatri, cinema, concerti sempre chiusi.

Degli otto films che hanno aperto ieri venerdì su varie e sempre crescenti piattaforme tv, l’unico degno di nota e sicuramente da vedere e’ Radioactive, un accurato e affascinante ritratto di Marie Curie (interpretata con grande profondita’ da Rosamund Pike) dall’inizio della carriera fino ai due Nobel (unica donna al mondo ad averne ricevuti due) uno per la fisica nel 1903 e uno per la chimica nel 1911. Il film mette bene in luce anche le parti negative delle sue scoperte: il polonium e il radium che cureranno malattie gravissime ma porteranno anche alla scoperta della bomba atomica. Fra gli altri film, uno spagnolo ambientato a Medellin (Colombia) “Days of the whale” (giorni della balena) e un cartone animato con la voce di Danny Devito “Animal Crackers”.

GUARDANDO L’ITALIA.

Ha riaperto, dopo la chiusura dovuta al virus, il museo Magazzino Italian Art, a Cold Spring, un paesino vicino a New York. Fondato nel 2017 e dedicato solo all’Arte Povera ha collezioni difficilmente trovabili in altri musei: opere di Pistoletto, Boetti, Merz, Teoldi, Paolini e altri. Nella mostra di apertura, il bellissismo “Stracci Italiani” di Pistoletto, la nostra bandiera fatta di stracci tricolori. E un’innovazione tecnica: tutti i visitatori devono mettersi al collo un piccolo strumento  che vibra quando ci si avvicina troppo a un altro visitatore. La “social distancing” vivamente raccomandata dagli specialisti.    

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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