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Il mea culpa di Macron in diretta tv

Il mea culpa di Macron in diretta tv

Nel suo atteso discorso in diretta tv dall’Eliseo – 13 minuti in tutto – guardando fisso in camera, ier sera Emmanuel Macron ha chiesto scusa per aver sottovalutato le richieste dei gilet gialli: «Mi rendo conto di aver fatto male ad alcuni francesi con le mie dichiarazioni. Non dimentico la collera dei francesi, questa indignazione è condivisa da molti». Il presidente francese ha aggiunto però che «saremo intransigenti con la violenza». Come ci si aspettava, ha anche aperto a molte concessioni: «Aumenterò lo stipendio minimo ai francesi e gli straordinari saranno esenti dalle tasse, inoltre già nel 2019 chiederò alle imprese di dare bonus che saranno detassati ai lavori». In particolare, il salario minimo «aumenterà di 100 euro al mese a partire dal 2019».

«Il governo ancora non spiega come farà a finanziare le nuove concessioni ai gilet gialli in una finanziaria che attualmente fissa al 2,8% il rapporto deficit/Pil. Già l’abolizione degli aumenti sulle accise, prima rivendicazione della protesta, lasciava prevedere l’addio al rispetto di restare sotto al 3%. Ora la situazione si complica ulteriormente. Le incognite sulla ripresa, aggravate dagli effetti della protesta sull’attività economica, non fanno che peggiorare il quadro. Il ministro Bruno Le Maire ha sostenuto ieri che blocchi e manifestazioni hanno già provocato una perdita di crescita compresa tra 0,1 e 0,2% del Pil» [Ginori, Rep].

Il ministro chiede ai prof meno compiti per le vacanze

Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha preparato una circolare che invita gli insegnanti a diminuire i compiti assegnati agli studenti durante le vacanze natalizie: «Vorrei dare un segnale, penso a questi giorni di festività e ai ragazzi e alle famiglie che vogliono trascorrerle insieme».

Esiste anche un movimento “Basta compiti”, animato dal preside di Genova Maurizio Parodi, secondo cui i compiti a casa sono «una pratica inutile e dannosa».

Il matrimonio milionario in India

A Udaipur, Beyoncé si è esibita alla festa prenuziale di Isha Ambani e Anand Pirama. Il padre della sposa, Mukesh Ambani, è direttore delle Reliance Industries, ha un patrimonio personale di 47 miliardi di dollari ed è l’uomo più ricco d’India e il 19esimo del pianeta per Forbes; il padre dello sposo, Ajay Piramal, ha una fortuna di 5,4 miliardi di dollari. Non si sa quanto sia stata pagata Beyoncé, si sa però che alle nozze, che si celebreranno domani, parteciperanno tra gli altri Arianna Huffington e Hillary Clinton. L’invito alle nozze è un cofanetto decorato con all’interno collane e pietre preziose del valore di 300 mila rupie, circa 3.600 euro [Muglia, CdS].

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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