Diario Scomodo

Il più delle volte la cattiveria nasce dalla stupidità e dall’ignoranza

In un albergo di Frosinone una famiglia viene respinta quando il direttore scopre che uno dei bambini è autistico. Mentre a Napoli un alunno affetto dallo stesso morbo è escluso dalla recita scolastica. Nessuna preclusione, invece, per il prefetto di Cosenza indagata per concussione, né per i tanti corrotti in doppiopetto in concorrenza con le mafie. Se la società fossse più popolata da autistici, non ci sarebbero aggressioni, né incidenti e neppure malintesi. Questi ragazzi, infatti, evitano il contatto con altri. Ma gli stolti credono che molestino. Eppure un tempo gli italiani erano brava gente?

Non siamo parassiti, ai privilegi preferiamo il lavoro e la libertà

Harry e Megan si accomiatano dalla famiglia, dalla noia di Buckingham Palace e dall’autorità di una nonna che non ha mai coccolato i nipoti. È la loro Brexit, l’uscita dall’Inghilterra, da un ricco appannaggio che nessuno merita, da una vita senza entusiamo né passioni. Avendo sposato una donna libera, anziché essere mantenuto per diritto di nascita, adesso è spronato a lavorare e creare. Perché è così che si vive per provare a essere felici. Avrebbe dovuto farlo la madre, che oggi sarebbe quasi sessantenne e viva.A corte non l’hanno presa bene. Non avranno mica un incidente anche loro?

Guadagniamo troppo, dovremmo papare più tasse

È l’appello di Bill Gates, uno dei rari miliardari in contatto con la propria coscienza. Ammette di non sapere che farne di tanti soldi. Nonostante i problemi di cui soffre l’economia globale, il 2019 è stato particolarmente generoso con migliaia di Paperoni del mondo che posseggono decine di milioni di dollari. Negli ultimi dodici mesi il loro capitale è aumentato del 25%. Vuol dire che le crisi riguardano solo la povera gente. Mentre quando si avverte una ripresa dei consumi e una maggiore circolazione di denaro, si intende che finisce solo nelle tasche di chi ne ha già tanto e se lo tiene ben stretto.

Adesso tiriamo le monetine a Di Maio, ma un giorno rimpiangeremo anche lui

Finché si va a petrolio ci saranno conflitti. Poi troveremo altre occasioni per ucciderci. La pace e l’amicizia tra i popoli non dipendono solo da chi ci governa ma soprttutto da noi. Se ci mettiamo al volante dopo aver bevuto o sniffato, se ci appropriamo di ciò che non ci appartiene, se odiamo chi è diverso, scateniamo anche noi una guerra contro i deboli. L’Italia, l’Europa, l’ONU sono impotenti. Possono solo usare l’arma del buonsenso. Ma a nulla servono in conftonto alle ambizioni malsane e alla atupida bramosia di potere di chi possiede ordigni nucleari. Perché, poi, noi stolti applaudiamo?

Ci sono ancora tanti bimbi che non conoscono la spensieratezza dell’infanzia

Della guerra ricordo come fosse oggi la paura dei bombardamenti e la fame. Gli alimenti erano tesserati e le razioni scarse e di cattivo sapore. Qualcosa di buono si trovava al mercato nero, che, però, costava moltissimo. I miei genitori mettevano soldi da parte per acquistare ogni tanto una pagnotta di pane bianco. Prima di mangiarlo ne gustavamo per qualche minuto la fragranza. Mio padre e mia madre pregavano che tutti i bambini del mondo ne avessero altrettanto. Ora noi combattiamo l’obesità. Ma sono milioni i bimbi affamati e denutriti perché nei loro paesi c’è la maledetta guerra.

Perché Rula Jebreal, e non Donatella Scarnati, per presentare San Remo?

Non si perde occasione per accendere il cerino accanto alla benzina, per mettere in crisi la Rai, il governo, la missione di Di Maio in Libia, la vendita di Alitalia, la riforma della Giustizia. Per vendere una copia in più, per avere un attimo di notorietà, seppure in bilico sul precipizio. Siamo un popolo di disfattisti. Proviamo più emozione nell’auspicare disastri, che nel costruire un futuro migliore per i nostri figli. Bebe Vio non creava polemiche, quindi non se ne parla più. Noi ci fingiamo indignati, ma ci piace che vada così. Il prossimo personaggio di Amadeus potrebbe essere Messina Denaro.

Dell’Italia e degli elettori non gli importa nulla, e nemmeno di loro stessi

C’è un’enorme differenza – non di qualità ma di comportamento – tra la destra e il resto, che non sono di sinistra, non sono niente, solo irresponsabili. La maggior parte, nuafraghi nella vita, senza studi né un mestiere erano destinati alla disoccupazione. Hanno avuto il colpo di culo di imbattersi nella scialuppa di salvataggio del parlamento, a 16 mila € al mese, oltre a tanti altri benefit. Anziché esultare per la salvezza, fanno buchi nella zattera contestando tutto, litigando, passando da un partito all’altro. E Conte cerca di rattoppare. Gli altri, invece, sono uniti e solidali. Ubbidiscono pazienti.

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Roberto Tumbarello

Roberto Tumbarello, giornalista professionista, laureato in Giurisprudenza, ha tre figli e sei nipoti. Medaglia “pro merito” del Consiglio d’Europa, di cui è stato portavoce in Italia per tanti anni, è esperto in Comunicazione e Diritti umani. È stato redattore e inviato speciale di diversi quotidiani e periodici a vasta tiratura. Ha chiuso la carriera come direttore del “Giornale di Napoli”. Tra le sue ultime pubblicazioni di successo: “Gesù era di destra o di sinistra?” (Sapere 2000, 2009), “Si salvi chi può” (Edizioni Radici, 2012), “O la borsa o la vita” (Armando, 2014), "Viaggio nella vita" (Armando 2017), attualmente in libreria.

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