Sfogliando il New York Times

Il primo giorno è sempre duro. Questo è più duro

SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DI OGGI LUNEDI 7 SETTEMBRE

PRIMA PAGINA

Una grande fotografia di un bambino con mascherina e zaino seduto davanti alla scuola, con la didascalia: un nuovo livello di nervosismo per il primo giorno. All’interno, due intere pagine di fotografie e storie individuali col titolo a tutta pagina: Il primo giorno e’ sempre duro. Questo e’ piu’ duro.

–      Trump prende di mira il vantaggio di Biden in dirittura d’arrivo. La differenza scende di poco. Fulcro sugli stati chiave. Una campagna presidenziale a lungo attutita dall’epidemia esplodera’ in una fase pubblica intensa dopo il lungo weekend con Biden a difendere piu’ aggressivamente il suo vantaggio nei sondaggi d’opinione contro l’attacco di Trump diretto principalmente agli elettori bianchi del Midwest.

–      La sicurezza alla base dei piani di rinforzare i seggi elettorali. Stati e autorita’ locali disturbati dalla campagna di Trump contro le elezioni per posta, stanno pianificando di rafforzare i seggi elettorali, dove milioni di persone andranno in ogni caso a votare. Si calcola che 4 ogni 10 elettori voteranno di persona, per un totale di circa 60 milioni di votanti.

–      In prigione, i cellulari possono diventare uno strumento di estorsione. Un detenuto in Alabama, Joseph Wood, chiedeva continuamente soldi a tutti i parenti, usando il telefonino, che sarebbe proibito in prigione. Quando una dei cugini ha convinto tutti a smettere di mandargli soldi e ha smesso di rispondere alle sue chiamate, il carcerato e’ stato trovato morto strangolato nella sua cella. Le autorita’ non hanno stabilito una connessione fra l’uccisione di Wood e l’estorsione, ma il caso riflette come la loro indifferenza, compresa la tolleranza dell’uso dei telefonini, possa avere tragiche conseguenze.

–      Il viaggio di Biden in Cina ha preso una svolta sbagliata. Nel 2001, Biden ando’ in Cina come senatore a capo del comitato per le relazioni estere per trattare la possibile entrata della Cina nell’organizzazione mondiale del commercio. Dalle sue parole: “Gli Stati Uniti danno il benvenuto a una prospera Cina a livello mondiale, perche’ ci aspettiamo che sara’ una nazione di una grande potenza, perche’ le grandi potenze aderiscono alle norme internazionali in materia di non-proliferazione, diritti umani e commercio”. Due decenni piu’ tardi, la Cine e’ certamente emersa come una grande potenza, ma agli occhi di molti come un poderoso rivale, che ha approfittato dell’integrazione globale propiziata da Biden.

–      E per uscire un momento dalla politica, anche l’espulsione di Djokovic ha trovato posto in prima pagina col titolo: Una palla mal picchiata, un giudice caduto e Djokovic e’ fuori dall’Open. Incredibile.

PAGINE INTERNE

–      Come una reliquia e’ diventata un centro di vita. Con un mercatino delle pulci, cerimonie di laurea e perfino concerti, un drive-in della Pennsylvania e’ diventato un posto d’incontro senza pericoli.

–      Il censo va avanti. Un giudice federale ha momentaneamente bloccato l’ordine di Trump di chiudere il censo un mese prima del previsto.

–      Le fiamme risalgono le montagne. Elicotteri militari salvano 200 persone bloccate da un incendio sulla sierra Nevada in California.

–      Invisibili impiegati di colore. Senza i networks e gli incontri procurati dall’ufficio, le compagnie devono fare extra sforzi per promuovere la visibilita’ di lavoratori neri o ispanici, gli esperti dicono.

–      Il tifoso piu’ rumoroso del torneo di tennis ‘Open’. Fuori dallo stadio con un megafono, e’ sicuro che il giocatore italiano Matteo Berrettini lo senta. Con grande fotografia del tifoso con questa didascalia che si spiega da sola: Guardando sul telefonino i risultati e passeggiando nervosamente, Giovanni Bartocci fa il tifo per  Matteo Berrettini sabato al US OPEN. “Quello che lui ha fatto per il mio ristorante, e’ la ragione per cui sono qui a sostenerlo”. Berrettini aveva pubblicizzato il ristorante durante l’Open dell’anno scorso, ma un incendio l’ha fatto chiudere recentemente.  

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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