Nel suo fondo di stamattina, Alessandro Sallusti cita un passaggio dell’ultimo libro di Michael Wolff Assedio, fuoco su Trump (Rizzoli) secondo il quale l’idea di un premier terzo tra Salvini e Di Maio fu di Steve Bannon, già capo della strategia elettorale di Trump e leader di Alt Right (alternativa di destra) il movimento politico ultra conservatore, antiliberista e sovranista che coniò il motto First America, Prima l’America.
Ecco il brano in questione: «Nella primavera del 2018 Bannon aveva operato dietro le quinte anche in Italia dove la certezza, all’atto pratico, era una sola: la composizione dell’elettorato, frammentato e di parte, finiva sempre per regalare la vittoria a qualche inefficace e abborracciata coalizione di centro. Bannon si era fatto amico però Matteo Salvini, il leader della Lega, passata su posizioni di destra di orientamento nazionalista. Usciti i risultati delle elezioni di marzo, da cui come prevedibile non era emersa alcuna maggioranza, Bannon prese il primo aereo per la Penisola dove contribuì a negoziare un accordo tra la Lega e il movimento Cinque Stelle, un partito populista di sinistra con alcune forti tendenze di destra. Bannon sconsigliò a Salvini e a Luigi Di Maio di puntare all’incarico di presidente del Consiglio: conveniva mettersi d’accordo su un premier di facciata. Detto fatto! Bannon aveva realizzato la perfetta fusione dell’estrema destra con l’estrema sinistra» [Giornale].
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