La cura più veloce per far abbassare il debito è l’inflazione, cioè la tassazione occulta di chi ha comprato titoli e si vede ricompensato con dividendi inferiori all’aumento dei prezzi e l’erosione progressiva del valore del capitale. Non essendo però l’inflazione nelle nostre mani, ma in quelle della BCE, questa soluzione è impraticabile. Nel contratto di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega c’è scritto: «L’azione del governo sarà mirata a un programma di riduzione del debito pubblico…» attraverso una «crescita del Pil, da ottenersi con un rilancio sia della domanda interna dal lato degli investimenti ad alto moltiplicatore e politiche di sostegno del potere di acquisto delle famiglie, sia della domanda estera…».
Carlo Cottarelli: «Quindi, più soldi in tasca agli italiani, più crescita, meno debito. Non entro nei motivi teorici per cui questo non funziona. Dico solo che i Paesi che hanno ridotto il debito negli ultimi 70 anni non hanno mai seguito questo approccio. Che non ci abbia pensato nessuno?» [Cottarelli, Sta].
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