Una ricerca effettuata da due medici italiani, Rocco Antonio Montone e Filippo Crea, ha messo in luce come il rischio infarto sia direttamente correlato all’aria inquinata (in pratica chi è più esposto a PM2.5, prodotto soprattutto dai gas di scarico dei veicoli), fino a ben 11 volte in più rispetto a chi vive in un ambiente sano.
“Abbiamo studiato il fenomeno su 287 pazienti, di cui il 56% era affetto da ischemia miocardica cronica in presenza non caratterizzate da placche di aterosclerosi, mentre il 44% aveva addirittura avuto un infarto a coronarie sane. La loro esposizione all’aria inquinata è stata determinata in base al domicilio. Tutti sono stati sottoposti a coronarografia, nel corso della quale è stato effettuato un test ‘provocativo’ all’acetilcolina, che è risultato positivo nel 61%. La positività è risultata molto più frequente in pazienti esposti all’aria inquinata. Alla luce dei risultati limitare l’esposizione all’inquinamento potrebbe ridurre il rischio di eventi cardiovascolari”. (Fonte: dichiarazioni dei due medici rilasciate ad ANSA).
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