La recente costituzione in Italia del Governo giallo-rosso, formato dal Movimento Cinque Stelle e dal Partito Democratico, ha fatto da cartina di tornasole per disvelare, a chi è solito tenere gli occhi aperti e sempre desta l’attenziome, molti movimenti sotterranei, posizioni segrete e nascoste di molti protagonisti della nostra vita politica (appartenenti a schieramenti solo in apparenza distanti, ma in realtà legati da un fil rougechiaramente riconducibile a Bruxelles).
Con il ribaltamento, abbastanza ma non del tutto imprevedibile delle alleanze di governo, con le smentite clamorose di proclami solenni in video e nelle piazze il camaleontismo dei partiti politici italiani, sollecitato, con buona probabilità, dai vertici dell’Unione Europea, è venuto in evidenza in tutta la sua politica drammaticità. Si è capito che certe affinità di vedute, tanti relazioni personali, celate e nascoste ai più, intese particolari, apparentemente incomprensibili, tra vertici ed esponenti del Centro-destra, cosiddetto liberale e moderato, e personaggi di rilievo del Centro-sinistra, anche in posizioni istituzionali rilevanti, non erano proprio casuali o determinate da vecchi vincoli personali di stima e di amicizia ma fondate su legami cementati in sedi segrete. Comportamenti con esse contraddittori, accuse, invettive servivano, con buona evidenza, a celare gli accordi.
La cartina di tornasole giallo-rossa ci ha rivelato che tutto rientrava in un gioco delle parti. In definitiva, niente poteva disturbare veramente il sonno tranquillo degli occupanti delle stanze dei palazzi di Wall Street, della City e di quelli costruiti nella capitale belga intorno a piazzale Schumann. Le occasioni d’incontro e d’intesa avvenivano in sedi internazionali ed erano curate da acronomi, sigle sintetiche note e “prestigiose” per effetto degli strombazzamenti mediatici della stampa e della televisione. In quei luoghi di solo apparente neutralità politica e di proclamata e falsa concentrazione su studi astratti dichiarati pomposamente utili per il mantenimento degli equilibri mondiali, in quegli incontri tra l’accademico e il massonico, la “voce dei padroni” era fatta abilmente filtrare tra le poltrone dei convitati.
Si ponevano, in altre parole, le basi per curare, preservare e proteggere, con adeguati interventi nelle politiche nazionali, gli interessi degli alti vertici della Finanza occidentale nella parte continentale della Vecchia Europa, dopo che i due Paesi Anglosassoni, con Donald Trump e con la Brexit si erano sottratti e affrancati, con molta fatica, dalla stretta asfittica del Capitalismo monetario. Le forze “sovraniste”, d’altronde, pur dileggiate dai mass-media erano in costante e progressiva crescita nei ceti popolari.
In quei consessi si coniavano le condanne severe agli Stati “sprovveduti e spendaccioni”; si esaltava l’utilità di misure di risparmio e di cosiddetta “austerità”; si creavano le premesse per politiche di prestiti e di crediti bancari con apporto di mano d’opera a basso costo, prelevata, con mezzi forniti dalla fiorente industria delle imbarcazioni, da quell’Africa già utilizzata nei secoli scorsi per il lavoro nelle piantagioni di cotone dell’America meridionale. I movimenti tra le forze politiche messi in luce dalla cartina di rornasole giallo-rossa lasciano immaginare lo scenario cui dovremmo prepararci ad assistere.
Lo zoccolo-duro degli Europeisti d.o.c. di piena fiducia di Bruxelles, di New York e di Londra, sarà costituito dal Partito Democratico di Nicola Zingaretti, con i suoi fedeli trinariciuti, pronti, anche se ora solo per interessi di laica “parrocchia”, all’obbedienza cieca, pronta e assoluta di cui scriveva Giovannino Guareschi.
La zona-cuscinetto, mobile come tutti i meccanismi dove le palline metalliche ruotano troppo, sarà rappresentata dai “servitori”, dichiarati, pronti a tutto ma sostanzialmente malfidati e poco considerati. Essi sono, soprattutto, Matteo Renzi, le cui improvvisazioni piacciono poco ai “padroni del vapore” perché possono suscitare sommovimenti pericolosi per una tranquilla navigazione; Silvio Berlusconi, che non sempre il “consigliore” Gianni Letta (membro della Goldman Sachs e andreottiano di lungo corso) riesce a tenere a bada; gli sbandati senza guida del Movimento Cinque Stelle, molti dei quali si muovono, ormai, come “cani sciolti”, dopo avere capito di essere stati turlupinati da Grillo e Casaleggio, rivoluzionari (di facciata) per nascondere la loro natura di reazionari (di sostanza).
Il terzo-polo sarà dato dai “Sovranisti” che il Leader della Lega ha compromesso non poco con i suoi rituali celtici sulle rive del Po, con canti, divise e messinscene da provinciali della politica, con i rosari stretti tra le mani, con i crocefissi baciati con voluttà, e con i cuori immacolati di Maria invocati per contrastare il più forte sostenitore del capitalismo monetario mondiale, il Vaticano (con il suo colossale IOR) con le felpe variopinte e con i selfie su sofà, dormeuse o sulla spiaggia, nonché con la richiesta di pieni poteri che ha evocato fantasmi che la gente voleva dimenticare.
Manca, drammaticamente, un quarto-polo costituito da forze libere e laiche; da gente bene istruita, colta e competente che si tiene solitamente lontana dai giochi di poteri e di volgari interessi; dalla parte della borghesia meno ottusa e che capisce di non avere alcun motivo per favorire i partiti al servizio dei banchieri (già ricchi abbastanza). Questo quaro-polo non viene allo scoperto e probabilmente se ne sta ancora alla finestra. E’ fatto di gente che non è per niente d’accordo con la prospettiva di far cadere il proprio Paese progressivamente nelle mani dei barbari del terzo millennio, costringendo i propri discendenti a espatriare; ma che non può riconoscersi nè nel “virilismo” salviniano né nell’orgoglio patriottico d’antan della Meloni.
Domanda: Fino a quando tutta questa gente resterà a guardare? Quando si convincerà di dover porre maggiore attenzione al “doppoi gioco” degli uomini politici di cui pure in passato si è fidata? Quando avvertirà la sensazione dell’esistenza di troppi legami occulti e segreti nella politica italiana? Quando si renderà conto dove tendano veramente i “camaleonti”, che dichiarandosi, sempre più cinicamente, spregiudicatamente e senza alcuna credibilità, di centro, di destra o di sinistra, tentano solo di “accalappiare” voti per impedire il ribaltone dei poteri oggi in mano a Wall Street, alla City e a Bruxelles? Quando si dirà un fermo e deciso no a chi dopo averci costretti alla crescita-zero ci sta ora portando, con acrobazie politiche spericolate, alla democrazia sotto-zero?
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