Nel 2018, il giro d’affari della cucina italiana nel mondo si è attestato a 229 miliardi di euro, in crescita del 10,6% rispetto al 2016. Di questi, solo 39 sono stati realizzati all’interno dei confini nazionali, rendendo di fatto l’Italia il terzo mercato dopo Cina e Stati Uniti.
Con 71 miliardi, la Cina è il primo mercato per valore sul totale della ristorazione nel Paese, con una penetrazione pari al 15,8%. Sono invece gli Stati Uniti a riportare il tasso di penetrazione maggiore, pari al 35,7%, e un giro d’affari complessivo di 69 miliardi di euro. E’ quanto emerge dalla ricerca “Italian Cuisine Market Monitor” una fotografia dinamica sullo stato dell’arte del mercato foodservice a livello locale e globale. L’analisi si concentra sulla cucina italiana nel mondo, e offre una panoramica su dimensionamento, market share e posizionamento, ed evidenzia le prospettive di crescita. Partner del progetto è Alma – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana.
Seppure con valore totale più contenuto rispetto alla top 3, anche India e Brasile dimostrano un’alta penetrazione della cucina italiana (rispettivamente 24,9% e 28,2%). In Europa, invece, i principali mercati sono Regno Unito, Spagna e Francia, per cui la ristorazione italiana pesa tra i 4 e i 3 miliardi di euro. La ristorazione mondiale vale euro 2.563 mld nel 2018; il 46% è realizzato in Asia Pacific
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