SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DEL 14/11/2020
– La domanda di test mette a dura prova il sistema pubblico della sanità mentre le cliniche sono sopraffatte. Lunghe code mentre il paese affronta numeri record di infezioni quasi ogni giorno. Le code e l’aumento di richieste di test dimostra quanto una seconda ondata del virus stia minacciando New York City e il resto del paese, con numeri costantemente in crescita: 165.000 venerdi’. De Blasio ha annunciato che quasi certamente dovra’ chiudere le scuole, mentre a Washington Trump ha fatto la sua prima apparizione pubblica annunciando che il vaccino sara’ disponibile per tutti a tarda primavera, eccetto che per New York perche’ Cuomo aveva criticato i suoi piani di distribuzione. Si chiama vendetta, non dovrebbe esistere a questi livelli di politica, ma con Trump, come sappiamo, tutto e’ possibile.
– Uno fatto, milioni da fare. Grande foto di scrutatori elettorali con questa didascalia: In Georgia, e’ cominciato il faticoso processo di ricontare a mano quasi 5 milioni di voti. Andra’ avanti parecchi giorni.
– Sfide al voto falliscono nei tribunali. Le sconfitte legali lasciano a Trump poco spazio. In rapida successione, Trump e’ stato sconfitto dai giudici di Pennsylvania, Arizona e Michigan nei suoi tentativi di invalidare il voto. E all’interno del governo, 16 procuratori giudiziari assegnati al controllo delle elezioni, hanno comunicato al ministro della giustizia Barrr (uno dei servitori piu’ servili di Trump) che non c’era nessuna evidenza di irregolarita’.
– Biden desideroso di smontare le regole scolastiche della De Vos. Si impegna ad aumentare drasticamente i fondi per l’educazione. La De Vos, scelta da Trump non per la sua esperienza in materie scolastiche, ma solo per le sue convinzioni politiche di estrema destra e fortemente anti-sindacati, ha fatto di tutto per rafforzare le scuole private e indebolire i sindacati degli insegnanti. Con Biden, come chiaramente promesso, si dovrebbe andare in senso contrario, dando sempre piu’ peso soprattutto economico alle scuole pubbliche. Anche sul coronavirus, l’approccio delle De Vos e’ stato deludente. Il suo dipartimento dell’educazione, pur seguendo gli ordini di Trump di tenere le scuole aperte, non ha fornito alcun dato sulla situazione sanitaria ne’ ha dato alcuna indicazione specifica alla scuole di quale linea seguire.
– Il numero 2 di Al Queda ammazzato in agosto nella capitale iraniana. E’ stato abbattuto, insieme a sua figlia, da due motociclisti probabilmente israeliani. Era il responsabile degli attacchi alle ambasciate americane in Africa. Non e’ chiaro quale ruolo possano aver avuto gli Stati Uniti nell’operazione.
– Come un personaggio famoso per i diritti umani ha perso la sua aureola. Quando, dopo 10 anni di arresti domiciliari, Aung San Suu Kyi, adorata in patria e all’estero per la fermezza della sua opposizione al regime dei generali di Myanmar torno’ in liberta’, promise due cose: liberta’ ai prigionieri politici del paese e fine delle persecuzioni interne dei musulmani. Nessuna delle due e’ stata mantenuta, lei si e’ data alla politica con quegli stessi generali che l’avevano tenuta in arresto per 10 anni. Ha perso ogni prestigio internazionalmente (aveva avuto il Nobel per la pace nel 1991), ma nel paese continua ad essere molto rispettata.
– Un improbabile complotto per danneggiare Biden. Qualche alleato di Trump suggerisce che i membri del Collegio elettorale siano scelti dai senatori repubblicani invece che dagli elettori. Gli esperti sono scettici.
– Difficolta’ scolastiche in aree rurali. Senza un affidabile accesso all’internet, qualche studente ricorre a studiare al parcheggio accanto agli autobus col Wi-Fi.
– Alberghi come case per gli homeless. Al Lucerna, a Manhattan, gli uomini si sentono piu’ a casa loro che nei normali rifugi.
– Ruolo dell’idrogeno. La California sta tentando di iniziare l’uso di un combustibile che puo’ avere un ruolo chiave nel cambio del clima.
– A 86 anni, una star ritorna al cinema. Sophia Loren stava cercando un legame personale con un script. E’ arrivato suo figlio, il regista Edoardo Ponti, con il progetto di Netflix “The Life Ahead”, che era proprio quello che lei stava cercando. Sulla prima pagina della sezione arti, grande bella foto di lei, con articolo molto positivo sul film e su di lei e il ragazzino nero co-protagonista in particolare.
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