Apple ha aired, messo in onda, una mini serie tv sulle malattie mentali. The me you can’t see. L’io che non vedi.
Oprah Winfrey, celebrity americana regina dei talk show parla col Principe Harry e comincia un lungo viaggio nei meandri delle malattie mentali e di cosa Covid-19 ha significato per questa generazione e cosa significherà per la prossima.
È la fine della monarchia inglese?
Harry parla di ansia, paura, attacchi di panico, giudizio degli altri. Parla di droga e alcoolismo.
L’immagine di un ragazzo normale, nel 2021, dopo Covid-19, che scappa, che scappa da quelle tradizioni da imposizioni così british diremmo noi, così fredde, così rigide.
Mi guardo attorno camminando per Londra e mi chiedo: hanno ancora senso per l’immigrato pakistano di seconda generazione con i jeans strappati e il telefonino in mano? O per il gruppo di teenager angloindiani che ride mangiando l’ennesimo macdonald?
O chi fa fatica a Islington, North Kensington, elephant and Castle; che si trova in 20/30 metri in un council flat da cui filtra l’aria alle finestre…
Hanno ancora senso quelle mostrine, quei colori, quel senso del dovere, vero o presunto. Quelle cariche, i cavalli, i calessi.
O forse questi ragazzi legati allo stesso melafonino che produce la serie tv sono più vicini a quell’Harry spogliato di titolo che parla di dolore, di droga, di malattie mentali e sofferenze come una persona qualunque?
È forse quell’intervista la fine della monarchia, proprio mentre la Scozia preme per l’indipendenza e l’Irlanda per la riunificazione?
E senza rendercene conto la monarchia scopre di essere inutile. Di essere Reale ma non reale.
E senza i turisti, di essere fine a se stessa.
Possibile che sia la realtà diventata finzione e serie tv ingrigita, e la tv realtà?
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