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La Lombardia vuole chiudere tutto

Succede Oggi

Sole su tutta l’Italia. Temperature in aumento • Giornata europea in ricordo delle vittime del terrorismo • Consiglio dei ministri stamattina alle otto e mezza • Bonafede ribadisce in Senato il suo no a ogni ipotesi di indulto o amnistia • Il Parlamento vota l’aumento del deficit e le altre misure di sostegno all’economia • In libreria le poesie giovanili di Carmelo Bene • Il Vangelo di oggi: Gesù annuncia la propria morte.

La Lombardia chiede di chiudere tutto

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha chiesto al governo 15 giorni di coprifuoco assoluto in Lombardia, con negozi chiusi e stop ai mezzi pubblici: «La zona rossa di Lodi e Codogno (quella completamente blindata fino all’altro ieri, ndr) è l’unica dove l’evoluzione dell’infezione si sta invertendo e si riduce la velocità di contagio, diversamente dal resto della Regione. Abbiamo mandato a Conte una lettera di tutti i sindaci per chiedere misure più stringenti, domani (oggi, ndr) il governo deciderà su nuove misure per la Lombardia».

Foto di Freakwave da Pixabay.

Zaia è sulla stessa linea: «Piuttosto che un’agonia che dura mesi, meglio arrivare a una chiusura totale». Alberto Cirio, governatore del Piemonte (e infettato): «Siamo pronti a sostenere anche questo ulteriore passo». Secondo i dati di Confcommercio in Lombardia hanno già chiuso, per spontanea iniziativa dei titolari, la metà dei negozi. Ha fermato la produzione anche l’Alfa Acciai, gigante del tondino con mille dipendenti. Confindustria è contraria: «Il giusto proposito di fermare l’emergenza sanitaria non può e non deve aggravare l’emergenza economica che sta già piegando l’intero sistema produttivo. I provvedimenti fin qui varati dal governo offrono una soluzione equilibrata». [De Carolis-Zanca, Fatto].

Giulio Gallera, assessore lombardo alla Sanità: «Noi altri 15 o 20 giorni con una crescita così forsennata delle persone nei pronto soccorso e nelle terapie intensive non li reggiamo, non li regge la Lombardia e non li regge l’Italia». L’ipotesi di una chiusura totale per 15 giorni in tutta Italia è stata avanzata anche dal centrodestra, ovvero Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani che ieri hanno incontrato il premier Giuseppe Conte. Salvini ha poi detto a Marco Cremonesi del Corriere della Sera che ci vorrebbe una zona rossa europea, anche per bloccare la concorrenza sleale ai prodotti italiani: «C’è chi dice che sui formaggi italiani servano controlli supplementari, chi vuole la disinfezione delle ruote dei tir, chi vuole lo stop all’importazione di mobili e macchinari italiani… Il virus non passa da questo, e del resto si va estendendo in parecchi Paesi. Allora, mi chiedo perché non pensare a una zona rossa europea: e in aprile si riparte senza che qualcuno ti abbia fregato il Parmigiano, il Salone del mobile o altro».

Una nota di Palazzo Chigi ha precisato che «il presidente Conte non ha escluso affatto la possibilità di adottare misure più restrittive, ove necessarie».

Ieri per la prima volta a Codogno, zona rossa fino all’altro ieri, non c’è stato nemmeno un nuovo contagio.
Il Messaggero scrive che a Roma sono chiusi quattro negozi su dieci.

C’è un po’ una corsa all’accaparramento nei supermercati di vivande e altri generi di prima necessità. «A Roma al Todis di via Tuscolana i clienti sono stati costretti a entrare a gruppi, i commessi hanno imposto le misure minime di distanza e l’uso dei guanti ai reparto di frutta e verdura. Al Carrefour della Garbatella stessa scena. A fare scorte di tutto, anche di sapone e disinfettanti, “l’alcol è praticamente esaurito”, ha detto un cassiere all’Ansa. Stesse code a Torino in centro come in periferia. A Napoli come in Venezuela ai tempi grami di Maduro, la folla che si preoccupa di arrivare in tempo. Supermarket aperti tutta la notte. Code e decine di sacchetti a testa. La sindrome del “si salvi chi può” colpisce tutti, e dunque si sono precipitati, per poi trovarsi come gli altri in coda, anche tre calciatori del Napoli. Jose Callejon, Fernando Llorente e il portiere David Ospina a fare incetta con le mogli al seguito. A Palermo l’approvvigionamento è scaduto addirittura in rissa c’è voluto l’intervento di alcuni agenti della polizia» [Alfano, Giornale].

«Si potrà sempre uscire per acquistare generi alimentari e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili» ha chiarito ieri Palazzo Chigi in una nota in cui spiega il decreto “Italia zona protetta”. Secondo la stessa nota «è consentito fare attività motoria purché non in gruppo». Gli uffici pubblici restano aperti su tutto il territorio nazionale, senza distinzione tra le zone.

Clamoroso

Numero di droni non-giocattolo presenti oggi in Italia: 14.000. Nel 2016: 2.400 [Uva, Giornale].

In prima pagina

• La Regione Lombardia chiede di chiudere negozi, uffici e trasporti per 15 giorni. Anche Salvini e Meloni, dopo aver incontrato Conte, chiedono misure più severe in tutta Italia. Il premier non l’ha escluso
• Superati i 10 mila casi in Italia. Ieri 529 nuovi contagiati, 168 morti e 280 guariti in più. È morto un consigliere comunale di Piacenza. Ingresso proibito a Fontana di Trevi e alla piazza e alla basilica di San Pietro. Italia sempre più isolata. La Slovenia ha chiuso le frontiere, l’Austria ha vietato l’accesso agli italiani senza certificato medico. British Airwais, Air France, Ryan Air, Easyjet e Wizz Air hanno cancellato tutti i voli da e per l’Italia fino a metà aprile.
• Angela Merkel ha detto che «tra il 60 e il 70% della popolazione in Germania si infetterà con il virus». Sale a 1.600 il numero di contagi in Francia
• Un emendamento costituzionale approvato dalla Duma permette a Putin di restare al potere fino al 2036. Ora serve un altro voto del parlamento, l’ok della Corte Costituzionale e un referendum
• È iniziato il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan ma la pace con i talebani resta fragile. Nel paese è caos politico con due presidenti autoproclamati
• La seconda persona al mondo guarita dall’Hiv è un venezuelano di vent’anni che vive a Londra
• Il nuovo ponte di Genova prende forma: è stato concluso il sollevamento della campata da cento metri
• Ilicic segna quattro gol, l’Atalanta passa il turno di Champions
• C’è l’ipotesi dei playoff per il campionato di calcio. Alla riunione della Figc di ieri non si è deciso niente, tutto rinviato al 23 marzo.

Cultura e Spettacolo

Da oggi in libreria: A te, malinconia. Poesie giovanili di Carmelo Bene (Bompiani). La stanza dei canarini di Giulia Contini (Bompiani).

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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