Il Pensiero Libero

La “politica” nell’Occidente globalizzato

Tutti concordano sul fatto che il mondo “globalizzato” si presenti in modo totalmente diverso da quello cui la popolazione del Pianeta era abituata.

Su un piano più specifico, se la polis nel nuovo assetto necessariamente scompare perchè gli “universalismi” rappresentano la negazione della possibilità di organizzare in maniera diversa la vita delle collettività in ambiti circoscritti che non siano “mondiali” (idest: simili), ciò potrebbe significare la fine della politica; almeno della politica da noi sempre intesa come cura della polis.

Le battaglie che un tempo si combattevano all’interno della comunità organizzata per raggiungere una composizione degli interessi contrastanti e proteggere al meglio, soprattutto verso l’esterno, la res publica sono, oggi e in futuro, destinate a diventare un mero ricordo del passato.

Se ciò è vero, il fake più clamoroso diventa quella della finta lotta che sembra combattersi in ogni Paese del Pianeta su temi che non hanno alcun riferimento con i veri interessi in gioco che oggi sono esclusivamente “globali” e, per conseguenza, almeno sul piano lessicale ed etimologico, non più politici (cioè della polis). Ciò che si è detto non ha un valore meramente terminologico. Gli effetti che la “globalizzazione” ha determinato sull’assetto del cosiddetto mondo Occidentale sono reali e concreti.

La polis

L’Occidente, paradossalmente, è diventato “unico” ma assolutamente “non unito”. Lo dimostra, a tacer d’altro, il fatto che l’America di Donald Trump consideri l’Europa una “nemica” e, per le ragioni che dirò, certamente non a torto. La differenza rispetto al variegato aspetto dello scontro che si è sempre prodotto nelle varie polis è che nell’Occidente globalizzato la “guerra” in atto si è, per così dire, “semplificata” e al tempo stesso indurita, come contrasto irriducibile e non mediabile tra i fautori del capitalismo industriale tout court e quelli del monetarismo finanziario. I primi vedono il capitalismo nel modo delle origini come strumento di produzione di beni, materiali, immateriali e di servizi. I secondi vedono nei movimenti di denaro la fonte da preferire a ogni altra per la produzione della ricchezza e fanno di tutto per rendere faticosa, poco remunerativa, zoppicante e bisognosa del sostegno creditizio l’industria manifatturiera tradizionale.

Voci “di corridoio”, sfornite ovviamente di prove inconfutabili, fanno risalire alla “seconda cordata” le manovre, a livello sia accademico sia popolare, di “terrorismo ecologico” (riscaldamento della crosta terrestre, buco dell’ozono e chi più ne ha ne metta, tralasciando di ricordare i cambiamenti climatici che in miliardi di anni hanno riguardato la Terra); quelle relative alle delocalizzazioni degli opifici industriali in difficoltà per l’alto costo raggiunto dalla mano d’opera; quelle, infine, volte ad annullare i confini nazionali che ancora si frappongono all’idea di un mondo “globalizzato”, favorendo con potenti aiuti economici e con l’interessato appoggio dei “signori della guerra” (divenuta nel nuovo assetto mondiale soprattutto civile), i produttori di armi, ripetute, massicce trasmigrazioni di popolazioni, prevalentemente centro-africane, nei Paesi Occidentali con imprese costrette (si fa per dire) a pagare poco i lavoratori.

Mentre tutto ciò avviene al livello delle “stanze segrete” le collettività organizzate delle vecchie Nazioni continuano a scontrarsi su obiettivi fasulli, mutuati da partiti annientati dal “secolo breve”, da fideismi religiosi in via di estinzione, da diatribe totalmente prive di sbocchi significativi sul P.I.L., sulla crescita zero o sulla decrescita felice, sui misteri dei servizi d’intelligence (Russiagate et consimili amenità) in occasione di elezioni definite “democratiche”, sulla crisi delle Istituzioni e della giustizia in particolare, sulla corruzione in costante crescita e così via.

Le due correnti, che comunque sono più di interessi che di pensiero appaiono in contrapposizione sempre più dura e netta. Da un lato v’è uno schieramento organizzato e compatto che comprende il sistema finanziario e creditizio; l’industria delle armi (con la presenza degli Occidentali per il proposito, verosimilmente fake, di combattere il terrorismo e con la ipotizzabile volontà reale di alimentarlo per favorire la permanenza di guerre fratricide in Medio-Oriente, vera “manna” per l’industria delle armi); la scia dei politici con propositi di diffondere il “Bene universale” e la “Pace tra i popoli” fautori di presenze occidentali nei luoghi nevralgici del Pianeta, gauchisti ma non solo: Democratici statunitensi (Clinton, Obama ma anche Bush), Laburisti inglesi (Tony Blair, Jeremy Corbyn, ma anche Cameron) Cristiano-sociali di varia denominazione (Merkel, Gentiloni, Berlusconi) e socialdemocratici euro-continentali (Renzi, Zingaretti ma anche Grillo, Casaleggio, Di Maio).

Dall’altro v’è “un’armata Brancaleone” senza compattezza alcuna, condotta da “capitani di ventura” senza cultura e senza competenza ma che ha, sia pure soltanto indistintamente, intuito che il trionfo definitivo del capitalismo monetario segnerà la fine dell’economia industriale in Paesi che pure erano stati ai vertici del capitalismo multi-produttivo. La gragnuola di colpi che i suoi simpatizzanti sono costretti a subire con epiteti, innocui nella loro sostanza lessicale, ma intrisi di disprezzo “aggiunto” (“sovranisti”, “populisti”), è tale da scoraggiare anche la sola ammissione di essere contrari alla “condanna a morte” del capitalismo industriale.

Il grande assente da questo schieramento, disordinato, scomposto e variamente insultato è il “liberalismo”, quello serio che potrebbe mettere ordine e “capitanare” la protesta contro la distruzione della industria produttiva ad ampio raggio. Mentre infatti, il liberalismo “anglosassone” di Donald Trump e di Boris Johnson, è non solo ben presente ma attivo e combattivo, nella difesa della libertà d’iniziativa sopraffatta dalla degenerazione monetaria del capitalismo e praticamente soffocata dalle Banche, il liberalismo eurocontinentale mal venuto alla luce in una culla idealistica e assolutistica è latitante.

Conclusione amara: c’è poco da sperare che gli intellettuali euro-continentali e italiani in specie italiani si distacchino da democristiani e socialdemocratici per intraprendere una battaglia di libertà di cui non riescono neppure a cogliere il significato profondo di difesa della libertà. Nel Parlamento europeo, la loro collocazione è fin troppo chiara e non vi sono segnali di ripensamenti. D’altronde, molti professionisti del diritto e dell’economia sono strettamente collegati con il sistema bancario e a nessuno piace perdere lavoro e fonti di sostentamento.

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Luigi Mazzella

- Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale - Ex Ministro per la Funzione Pubblica - Avvocato Generale dello Stato emerito - Scrittore e giornalista ATTIVITA’ SVOLTE: 1 – Direzione di pubbliche istituzioni nazionali e regionali svolta in modo autonomo: a) Commissario Straordinario alla Gestione Autonoma dei Concerti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 1974 al 1978 (nominato dal Ministro dello Spettacolo On. Adolfo SARTI). b) Commissario Governativo dell’Accademia Nazionale d’Arte drammatica “Silvio d’Amico” dal 1979 al 1986 (nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione Sen. Giovanni SPADOLINI). c) Commissario Straordinario dell’IDISU (poi ADISU) Università di Tor Vergata di Roma, dal 1993 al 1997, nominato dalla Regione Lazio. d) Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca Nazionale del Lavoro – Sezione Autonoma di Credito Cinematografico (SACC) dal 1984 al 1990. e) Vice Presidente del Consiglio Direttivo dell’Accademia Filarmonica Romana, plurisecolare istituzione musicale di rilevanza nazionale. f) Membro del Consiglio Direttivo dell’Ente Autonomo “La Biennale di Venezia” per due mandati consecutivi. 2 – Incarichi direttivi in Gabinetti Ministeriali: a) Vice Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1970 al 1973 (Vice Capo di Gabinetto). b) Ministero dei lavori pubblici dal 1973 al 1975 (Capo dell’Ufficio Legislativo). c) Ministero della difesa dal 1979 al 1983 (Consigliere Giuridico del Ministro). d) Ministero per il turismo e lo spettacolo dal 1983 al 1985 (Capo di Gabinetto). e) Ministero dell’ambiente dal 1986 al 1987 (Capo di Gabinetto) f) Ministero delle aree urbane dal 1987 al 1993 (Capo di Gabinetto). 3 – Attività svolte in organismi internazionali e altri organismi interni: a) Membro del Comitato per i Pubblici Appalti della allora CEE a Bruxelles dal 1973 al 1975. b) Membro del Comitato Giuridico dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO-OACI) a Montreal dal 1983 al 1985. c) Membro del Comitato per gli Affari Urbani dell’OCSE a Parigi dal 1987 al 1993. d) Membro della delegazione della Cassa per il Mezzogiorno dal 1973 al 1975. e) Membro del Consiglio Superiore delle Forze Armate dal 1981 al 2002. f) Membro del Consiglio di Amministrazione dei Monopoli di Stato. g) Giudice della Commissione Tributaria Centrale dal 1992 al 2002. 4 – Attività ulteriori: a) Presidente o Membro di Commissioni di studio istituite dalla Pubblica Amministrazione (Commissione Giannini per il riordino delle forze armate, Commissione per la rilocalizzazione dei Ministeri in Roma Capitale ed altre). b) Presidente o Membro di commissioni di esame (Avvocatura dello Stato, INPS ed altre). c) Autore di saggi ed articoli su riviste giuridiche (Rassegna dell’Avvocatura dello Stato e numerose altre) e su riviste di studi politici e di cultura (“Specchio Economico”, “Politica e Mezzogiorno” “Minerva” ed altre). d) E’ iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti (Ordine interregionale del Lazio e del Molise) dal 1992. 5 – Onorificenze: a) Cavaliere di Gran Croce – Ordine al Merito della Repubblica Italiana – data di conferimento 28 gennaio 2002 b) Cavaliere di Gran Croce al Merito dell’Ordine Sovrano Militare di Malta c) Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana. d) Salernitano illustre – Camera di Commercio di Salerno e) Cittadino Onorario di Eboli - Amministrazione Comunale f) Insignito del Premio Capalbio “per lo stile nel Governo” 6 – Autore di libri: A) SAGGI SOCIO-POLITICI 1. "Cinquanta proposte di buon governo” - Marsilio Editore - 1992; 2. “L’irresistibile vento dell’ovest” - Menzione speciale al Premio Internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti”; Minerva Editrice - 2001; 3. “Recondite armonie di riforme diverse” - Premio Presidente Provincia Salerno al premio internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti” - Maggioli Editore - 2004; 4. “Le utopie possibili. Bel Paese e Buon Governo” - Premio alla carriera al Premio internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti” 2005 - Maggioli Editore - 2005; 5. “Le probabilità ragionevoli” - 2006; 6. “La passione della ragione” - Avagliano Editore - 2008; 7. “Dall’impegno al distacco” - Avagliano Editore - 2007; 8. “Casta Italia” - Avagliano Editore - 2009; 9. “Nessun dorma” - Avagliano Editore - 2010; 10. “Le luci spente dell’illuminismo” - Avagliano Editore - 2010; 11. “La forza e la frode” –Avagliano Editore 2012 12. “Il dispotismo indulgente” – Avagliano Editore - 2013 13. “EUROCRASH – Cinquanta ipotesi d’incerto futuro” – Curcio Editore 2014 14. “Debole di costituzione” – Editore Mondadori 2014 15. “Europa mia, benché il parlar sia indarno” Avagliano Editore, 2017 16. " Il decennio nero degli Italiani – Dal Porcellum al Rosatellum – Avagliano 2018 17. "Elogio del pensiero libero – Genesi Editrice 2019 B) SAGGI CINEMATOGRAFICI 18. “Il bello nel cinema” - Saggi di estetica cinematografica - Seam Editrice - 2000; 19. “Il Leone e gli Oscar” - Saggi di estetica cinematografica - Eagle Pictures editrice - 2001; 20, “Fermo immagine” - Saggi di estetica cinematografica- Premio al Festival Cinematografico di Salerno - Minerva editrice - 2001; 21. “Il cinema tra irrisione e riflessione” – critiche cinematografiche -Avagliano Editore, 2011. 22. “Voce fuori campo” – critiche cinematografiche – Avagliano Editore 2014. 23. “L’Orso e la Palma” – Istituto culturale del Mezzogiorno. 217 24. “50 film da rivedere” – Istituto Culturale del Mezzogiorno - 2018 25. "Federico Fellini- realista e visionario – Ist.Cult.Mezzogiorno 2019 C) NARRATIVA E POESIA 26. “Un gioco malandrino di finestre e balconi” - Romanzo - Premio Speciale Grinzane Cavour Cesare Pavese - Avagliano Editore - 2006; 27. “Il Chiodo nella sabbia” - Romanzo – Menzione speciale al Premio Roma - Avagliano Editore - 2008; 28. “La baia del dubbio” - Romanzo – Premio per la narrativa del Centro di psicologia Salvatore Valitutti di Salerno - Avagliano Editore - 2009; 29. “La verità dietro l’angolo – Romanzo – Premio speciale Capri 2011 - Avagliano Editore - 2011 30. “I pazzi e le smorfie” – Versi e Aforismi – 3 Edizione - Genesi Editrice 2011 31. “La Grimpeuse – Confessioni di una rampante” – Genesi editrice - 2013 32. “Grigio senza sfumature” – Romanzo – Avagliano Editore 2014 33. “ In fuga dall’intimità” – Romanzo – Avagliano Editore 2015. 34. “Canzoniere satirico” – Versi e Aforismi – Genesi Editrice 2015. 35. “Vissi d’arte” – Romanzo – Avagliano Editore 2018 36. “Fake-off” – Romanzo – Avagliano Editore 2919 37. “Tutti promossi a fine-anno” 38. “L’albero dell’ignoranza” Romanzo (in prep.)

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