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La visita di Salvini a San Lorenzo

La visita di Salvini a San Lorenzo

Salvini s’è presentato ieri mattina a San Lorenzo, a Roma, per visitare il cantiere abbandonato e occupato dov’è morta la sedicenne Désirée Mariottini. Al suo arrivo ha ricevuto applausi e parole di sostegno ma anche la contestazione del gruppo femminista Non una di meno. «Non si può morire stuprata nel cuore di Roma, ho chiesto pugno di ferro», ha detto il leader della Lega annunciando il suo ritorno «con una ruspa» e un piano straordinario di sgomberi. Ha poi rilasciato un’intervista alla radio: «A Roma i 5 Stelle potevano fare di meglio, anche se hanno ereditato una roba sovrumana. Mi aspettavo di più come tutti i romani, un vero cambiamento». La sindaca Raggi ha replicato piccata. «La Lega Nord probabilmente non conosce Roma. Non c’è solo San Lorenzo come quartiere difficile. Abbiamo quartieri più periferici come San Basilio, Tor Bella Monaca e Corviale, o anche meno periferici come Centocelle, in cui è necessario che l’azione dello Stato sia più incisiva. Servono più forze dell’ordine accompagnerò io il ministro a conoscere Roma». Si sa che Salvini punta a conquistare Roma se la Raggi sarà condannata il 10 novembre e costretta a dimettersi (vedi anche Anteprima di ieri).
Salvini è poi tornato nel pomeriggio, ha deposto una rosa bianca davanti al cancello del complesso dove campeggia la scritta «Giustizia per Désirée. San Lorenzo non dimentica» e dichiarato: «Si sta lavorando per mettere in galera questi vermi, queste bestie. La procura e la questura hanno già le idee chiare, stanno facendo i riscontri del caso. Temo che anche questa volta siano tutti cittadini stranieri e farò tutto il possibile perché vengano rispediti immediatamente a casa loro». Ha quindi promesso «un piano straordinario di sgomberi», ricordando che nello stabile di via dei Lucani, «che appartiene peraltro ad una srl amministrata dal fratello di Walter Veltroni», la forza pubblica «è dovuta intervenire sette volte ed ora c’è stato il morto».
Al momento, per il caso di Désirée Mariottini, due uomini sono stati fermati. Uno ha trent’anni e viene dal Senegal: sarebbe caduto in contraddizione e avrebbe cominciato a collaborare con la polizia. Sono stati anche ascoltati sei testimoni e quattro di questi sono sospettati. S’indaga per omicidio volontario e sequestro di persona, ma non si esclude che la causa della morte sia un’overdose di droga.

Il nuovo Re Mida made in USA

«Da ieri negli Stati Uniti c’è un nuovo re Mida. Si tratta del possessore del biglietto da 1,6 miliardi di dollari (1,39 miliardi di euro) della lotteria Mega Millions. Un montepremi che, dopo 25 sorteggi a vuoto, aveva raggiunto il primato mondiale.
Martedì sera, al termine dell’estrazione, si pensava che l’appuntamento con la fortuna sarebbe stato rinviato ancora (le chance di vittoria erano una su 302 milioni). Già si fantasticava sulla cifra stellare del nuovo jackpot (la prossima estrazione lo avrebbe visto salire verso i 2 miliardi di dollari, grosso modo la cifra a cui Michael Kors ha comprato Versace ), ma poi i responsabili della lotteria hanno comunicato che il tagliando da record era stato venduto in South Carolina.
L’identità del nuovo paperone non è nota. Quello che si sa è che potrà decidere se incassare subito il premio, in questo caso «ridotto» a circa 900 milioni di dollari, o optare per l’intero montepremi spalmato nell’arco di 30 anni» [Caporale, Sta].

In prima pagina

Spread a 321, Tria si voleva dimettere • Il caso Désirée e la decisione di Salvini di conquistare Roma • Il tizio che ha vinto 1 miliardo e 600 milioni alla lotteria • La legge sulla legittima difesa approvata al Senato nella forma voluta dalla Lega e con un voto favorevole del Pd. Manca il sì della Camera perché diventi legge • Centinaia di migranti premono al confine croato • Successo di Conte a Mosca • Pacchi-bomba che non esplodono contro Obama, Clinton e altri democratici.

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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