Sfogliando il New York Times

Lasciando l’ospedale, Trump minimizza il rischio del virus

SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DEL 06/10/2020

Pochi sforzi da parte della Casa Bianca di rintracciare i contatti. Nonostante le continue denunce di nuovi casi fra i collaboratori di Trump, la Casa Bianca ha deciso di non rintracciare i contatti di ospiti alla festa del 26 settembre dove almeno 8 persone hanno contratto il contagio. Si e’ invece limitata ad avvertire le persone che hanno avuto contatti col presidente due giorni prima della diagnosi del covid, tagliando fuori il Centro di Controllo delle Malattie Infettive, che ha il massimo dell’esperienza in questo campo.

–      Altri collaboratori si ammalano mentre lui mina il messaggio degli esperti. Tornato alla Casa Bianca, si e’ tolto, volutamente davanti alle telecamere, la mascherina e ha invitato il paese a mettere da parte i rischi del coronavirus. Poche ore dopo che altri tre collaboratori avevano testato positivi, ha di nuovo minimizzato l’epidemia dicendo agli Americani “non abbiatene paura”e che lui “si sentiva meglio che vent’anni prima”.

PRIMA PAGINA

–      Dopo la morte di uno studente, un’ universita’ si domanda se e’ sana e sicura. Anche se i giovani non corrono molti rischi di sviluppare casi gravi di coronavirus, la morte di uno studente ha scosso la tranquillita’ di un’universita’ “di campagna”, la Apalachian State University, che adesso si domanda se e ha fatto o sta facendo abbastanza per difendere la salute dei suoi studenti.

–      Cuomo respinge la proposta del sindaco ma chiude ugualmente le scuole. La proposta del Sindaco di dividere la citta’ in quartieri identificati secondo i rispettivi codici postali per mettere meglio a fuoco i punti caldi del virus, e’ stata respinta da Cuomo perche’ imprecisa, ma ha ugualmente accettato di chiudere, addirittura con un giorno di anticipo, alcune  scuole del Queens e di Brooklyn, dove il contagio aveva superato i limiti di sicurezza.

–      Harris si prepara per la sera del dibattito (mercoledi’) mentre le aspettative crescono. E’ una sfida speciale per la Harris che e’ arrivata a Washington nel 2017 come senatrice: puo’ battere il suo rivale e sostenere la causa dei democratici mentre sta sul filo del rasoio delle aspettative uniche che gli Americani hanno sulle donne di potere? A cui si e’ aggiunta la malattia del presidente, che inevitabilmente fa anche pensare se i due rivali sarebbero in grado di prendere il potere.

–      Nonostante le promesse di rimettere i minatori al lavoro, il carbone continua a collassare. Trump ha messo nel governo numerosi ex-dirigenti dell’industria del carbone, ha accettato da loro grandi contributi finanziari, ha cancellato le regole a difesa del clima del suo predecessore. Ma il declino del carbone si e’ solo accelerato negli ultimi anni. Brutt’affare di sicuro per i minatori che vanno restando senza lavoro, ma buon segno di un futuro con maggior rispetto del clima.

PAGINE INTERNE

–      Spegnendo di nuovo i proiettori. Cineworld, la compagnia proprietaria di Regal Cinema, ha deciso d i chiudere i suoi 663 cinema in USA e Inghilterra per il ritardo di Hollywood nel distribuire i films piu’ importanti.

–      Che succede con la California ? L’epidemia e gli incendi hanno distrutto lo sviluppo edilizio ed economico. Puo’ lo stato cambiare? 

–      C.D.C. riconosce che il virus si puo’ spargere in ambienti chiusi. Il Centro per il Controllo delle Malattie Infettive ha riconosciuto l’evidenza che il virus si puo’ spargere all’interno oltre la distanza sociale finora prevista di  quasi 2 metri.U

–      Giornate calde aumentano la differenza razziale. I dati mostrano peggiori risultati dei test per i neri e i latini. Ma c’e’ solo un colpevole: la mancanza di aria condizionata.

–      Le donne all’universita’ affrontano un nuovo ostacolo.  Il covid peggiora lo squilibrio interno alla famiglie per le esigenze di prendersi cura dei figli.

–      Un’arte sfruttatrice ? Il New Museum ha ottenuto grande successo grazie alla sua direttrice, ma molti dipendenti dicono che le condizioni di lavoro non sono buone.

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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