Sfogliando il New York Times

Le casseforti della campagna di Trump sono povere di grossi assegni

I repubblicani ultra-ricchi stanno scegliendo di rimandare, spostare o ridurre i loro regali.

Il calo della sua popolarita’, dovuto soprattutto al suo comportamento erratico e divisivo durante l’epidemia, ma anche a tutto il resto che ben conosciamo (nepotismo, prepotenza, ignoranza, presunzione, bugiarderia, vanagloria, incostanza…….) sta facendo si’ che i grandi milionari e miliardari ci stiano ripensando. Per adesso, solo sei dei 38 donatori principali del 2016 hanno contribuito alla campagna. Quel gruppo (donazioni di almeno 500.000 dollari) nel 2016 aveva raccolto 71 milioni, ad oggi soltanto 35 milioni. E’ consolante vedere che anche i super-ricchi, certamente favoriti dalla sua politica sulle tasse e gli innumerevoli provvedimenti favorevoli alle grandi compagnie, si stiano accorgendo di che tipo di presidente abbiamo.

Prima Pagina

  • Temendo “epidemie gemelle”, gli esperti spingono per il vaccino contro l’influenza. Guardando all’autunno e all’inverno, i responsabili della sanita’ temono una ripresa del coronavirus. Ma c’e’ uno scenario che li spaventa ancora di piu’: una stagione di influenza severa, che potrebbe portare a “epidemie gemelle”. Anche se non severa, la “normale” influenza potrebbe sovraccaricare gli ospedali, mentre la gente, preoccupata com’e’ per il coronavirus, potrebbe trascurare di vaccinarsi per l’influenza. Il timore e’ cosi’ grande che funzionari della sanita’ in tutto il mondo stanno spingendo per il vaccino anche prima che sia disponibile.
  • Bambini di immigranti detenuti in alberghi. Una compagnia di sicurezza privata e una politica nebulosa. Il governo sta usando alberghi anche delle piu’ grandi catene per detenere bambini e famiglie presi in custodia al confine, creando un oscuro e non regolato sistema di arresti e rapide espulsioni senza i controlli in atto per difendere i piu’ vulnerabili immigranti. Pare che siano gia’ stati espulsi con questo sistema piu’ di 10.000 bambini con le loro famiglie. Gruppi di attivisti hanno gia’ segnalato la cosa ai tribunali.
  • Pelosi taglia corta la vacanza della camera dei deputati per votare sul problema delle poste, attualmente manovrate dal nuovo direttore generale, Luis DeJoy, nominato pochi giorni fa da Trump, suo amico e servitore, messo li’ appositamente per ostacolare la distribuzione delle schede elettorali per posta. Trump e’ contrario al voto per posta sostenendo, senza alcuna prova, che le elezioni per posta si prestano a possibili frodi, ma in realta’ temendo il contrario: che il numero dei votanti per posta sia maggiore che di persona, favorendo quindi i democratici fra i quali in molti non andrebbero a votare per timore del contagio. Mentre sa che la sua base elettorale e’ piu’ compatta e voterebbe con qualunque sistema.
  • Dove le “orribili crudelta’ ” non si possono piu’ nascondere. L’universita’ della Virginia ha eretto un monumento alla schiavitu’, grande foto con didascalia: il memorial fa la lista di tutti i nomi dei lavoratori schiavi, mentre solitamente i nomi non sono menzionati. Da un famoso discorso di Isabella Gibbons, un’attivista ex-schiava: “Abbiamo dimenticato che con quelle orribili crudelta’ centinaia della nostra razza sono stati ammazzati? No, non l’abbiamo dimenticato e non lo dimenticheremo mai”.

Pagine Interne

  • Pressioni a Washington per aiuti. Le case di cura per malati e anziani, il centro dell’epidemia, stanno cercando tagli delle tasse, sussidi finanziari e protezione giuridica.
  • La strana estate dei bagnini. I salvataggi in oceano non creano contatti. I party dopo il lavoro cancellati. Il coronavirus ha trasformato il loro lavoro.
  • Farsi un lifting durante la chiusura. I chirurghi specializzati in estetica dicono che il loro lavoro ha avuto un forte incremento, con i tempi delle quarantene adatti a curarsi in segreto.
  • Aumento dei costi per la cittadinanza. Il governo sta progettando un forte aumento del costo di naturalizzazione per quest’autunno. I critici dicono che e’ parte di un piano per scoraggiare l’immigrazione.
  • Appoggio silenzioso a Trump. I repubblicani insistono che milioni di americani vogliono votare per Trump ma non osano dirlo. Gli esperti di sondaggi la pensano diversamente.
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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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