In Mauritania vanno le donne grasse. Le madri, perciò, appena le figlie compiono sei anni, cominciano a ingozzarlo di couscous e latte di dromedario.
Gli uomini del vicinato vengono a vedere e si compiacciono delle loro dimensioni. Ragazza di nome Zouerat: «Mia madre mi teneva sveglia tutta la notte, dovevo ingurgitare cibo senza sosta e se mi rifiutavo poteva tirarmi i capelli fino a strapparli oppure torturarmi i piedi con i bastoni di legno. In fondo, però, ero felice, sentivo che quella era la nobiltà ed ero fiera di tutti quei giovani che venivano a trovare la mia famiglia solo per vedere come ero diventata bella».
La pratica viene detta gavage. La dieta si rinforza anche con gli ormoni che vengono adoperati in veterinaria. Una ragazza magra – è il concetto – testimonierebbe col suo aspetto della miseria in cui la famiglia l’ha costretta a vivere e non troverebbe mai marito.
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