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McKinsey: l’Africa potrebbe diventare la nuova potenza economica mondiale

Succede Oggi:

Sole e qualche nuvola su tutta Italia • Le nuove nomine per i vertici delle agenzie fiscali • Il Pd chiude la campagna elettorale a Bologna • Salvini, con la Borgonzoni, a Bibbiano • Il libro di Messner sulle montagne • Renato Zero a Bari • Nelle sale 1917 e Figli il film di Mattia Torre con Valerio Mastandrea • Daniele Gatti dirige a Roma I Capuleti e i Montecchi di Bellini • Carandini e Pietromarchi discutono al Maxxi dello spirituale nella’antica Roma • Il Vangelo di oggi: Gesù al mare.

Perchè l’AFCTA – African Continental Free Trade Area – rappresenta speranza e opportunità di sviluppo di tutto il continente africano?

Guardare l’Africa solo come terra di emigrazione sta diventando poco saggio. Il 2020 potrebbe essere un anno di svolta vera nella regione meno sviluppata del pianeta: in luglio, diventerà operativa la African Continental Free Trade Area (Afcta) alla quale aderiscono 54 dei 55 Paesi del continente. Si tratta di una zona che dovrebbe arrivare entro il 2030 ad avere scambi commerciali con dazi pari a zero per il 90% delle merci e che riguarda anche i servizi.

Non sarà facile da realizzare, gli ostacoli sono politici, tecnici, infrastrutturali. Ma l’opportunità è straordinaria. Si tratta del maggiore mercato unico esistente per numero di Paesi che vi aderiscono, al momento interessa 1,3 miliardi di abitanti che si stima saranno 2,5 miliardi nel 2050. Oggi, il 60% della popolazione ha meno di 25 anni. Secondo la società di consulenza strategica McKinsey, il prodotto lordo dell’Africa sarà di 2.600 miliardi di dollari quest’anno, con una spesa per consumi di 1.400 miliardi. Si prevede che nel 2040 la popolazione in età da lavoro raggiungerà il miliardo e centomila, superiore a quelle di Cina e India.

In Africa oggi il 60% della popolazione ha meno di 25 anni.

La spinta che l’Afcta può dare alla crescita della ricchezza prodotta in Africa è potenzialmente enorme, a cominciare dall’aumento degli scambi tra i Paesi aderenti. Le esportazioni intra-africane sono state del 16,6% di quelle totali nel 2017, contro il 68% di quelle intra-europee e il 59% di quelle intra-asiatiche: lo spazio di crescita per arrivare a livelli simili a quelli delle aree economicamente più sviluppate è dunque ampio, tanto che la Commissione per l’Africa dell’Onu calcola che il commercio interno all’area di libero scambio potrebbe aumentare del 50% in quattro anni. Ma non solo: il libero flusso di merci tra un Paese e l’altro ha la potenzialità di stimolare la specializzazione produttiva tra Paesi e di aumentare le esportazioni a maggiore valore aggiunto in un continente caratterizzato finora dall’export di materie prime e dall’import di beni finiti. Il che significa diventare attraenti per gli investimenti, anche grazie al basso costo della mano d’opera: se diventasse un hub della manifattura, si calcola che la regione potrebbe attrarre fino a 80 milioni di posti di lavoro dall’Asia. Niente è mai scontato in Africa, tante promesse sono andate deluse. Ma i numeri dicono che è tempo di guardare al continente con lenti diverse (Danilo Taino – Corriere della Sera).

Clamoroso
Con un indice pari a 94,1 su 100, Ferrari si conferma per il secondo anno consecutivo il marchio più forte al mondo per Brand Finance, società indipendente per la valutazione economica dei brand.  Il brand del Cavallino oggi vale 9,1 miliardi di dollari (+9%).

In prima pagina
• Di Maio si è dimesso da leader politico del M5s: «Rifondiamoci, i peggiori nemici sono al nostro interno». A Vito Crimi la reggenza
• Sinisa Mihajlovic tifa per Salvini: «Mi ispira fiducia. Spero che vinca in Emilia-Romagna». Polemiche
• La citofonata di Salvini a un ragazzo tunisino accusato di essere uno spacciatore diventa un caso diplomatico. L’ambasciata di Tunisi scrive alla presidente del Senato. Salvini è anche apparso su Rai 1 (lancio di Porta a porta) durante l’intervallo di Juve-Roma. Proteste
• Salgono a 17 i morti in Cina per il coronavirus. Allertati i medici di famiglia italiani. Wuhan isolata
• Maxi sequestro di carne suina marcia proveniente dalla Cina
• Tregua saltata, Haftar ha bombardato Tripoli
• Il Senato Usa ha votato le regole per l’impeachment. Primo round a Trump
• A Davos von der Leyen, in polemica con Trump, annuncia una tassa sulle importazioni. Accordo unilaterale dei francesi con gli americani: congelati per un anno, in Francia, gli incassi della web tax
• Per la prima volta nella storia la Grecia ha una presidente della Repubblica donna. Si chiama Katerina Sakellaropoulou
• Gli stilisti hanno deciso di coprire i corpi femminili
• Deaglio vince il Bagutta. Mezzo miliardo di danni dal furto dei libri
• Il telefonino di Jeff Bezos hackerato dal principe saudita Bin Salman. L’Onu chiede un’indagine da parte degli Usa
• Toyota e Honda hanno annunciato il richiamo di oltre sei milioni di veicoli per problemi agli airbag
• La Ferrari è il brand più forte al mondo: vale 9,1 miliardi di dollari
• Lucia Annunziata lascia la direzione dell’edizione italiana dell’HuffPost
• A 89 anni Liliana Segre ha deciso di dire basta agli incontri con gli studenti. «Ma parlerà ancora» assicura il figlio
• Fognini al terzo turno degli Australian Open. Eliminati Berrettini e Sinner
• È morto Terry Jones dei Monty Python.

Cultura e Spettacoli

Da oggi in libreira: Giulio fa cose di Paola Deffendi e Claudio Regeni (genitori di Giulio Regeni) con Alessandra Ballerini (Feltrinelli). Salviamo le montagne di Reinhold Messner (Corbaccio). All’Auditorium Parco della Musica di Roma il VII Concerto della Memoria, intitolato «Là dove giace il cuore. Note e parole d’esilio» (ore 20.30). Altri concerti: Renato Zero è al Palaflorio di Bari, Nek al Teatro Team di Bari, Giovanni Truppi ai Magazzini Generali di Milano.

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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