Di Giancarlo Morelli colpisce soprattutto lo sguardo, simpatico e profondo, racchiuso in un quadrato e in un cerchio che sono la forma dei suoi occhiali, nonché logo stilizzato del suo ristorante. A parlare della sua bravura ci pensano i piatti, presentati in modo un po’ criptico sul menù (vengono indicati solo alcuni ingredienti che li compongono) ma ben spiegati dal personale di sala, soprattutto dall’affabile maitre che li illustrerà con dovizia di particolari.
La cucina di Morelli è creativa e mai banale, con spunti originali e una tecnica ineccepibile mai fine a se stessa. Il menù è composto da 4 percorsi degustazione che vanno dai 75 ai 140€, a cui volendo si possono abbinare vini o cocktail; la scelta à la carte, invece, prevede 3 o 4 piatti per portata, con secondi sia di carne che di pesce e un bellissimo carrello dei formaggi che contiene più di 30 tipologie, tra nostrane e francesi.
A supportare il tutto ci pensa una carta dei vini che dire ben fatta è un eufemismo: una grande e accurata selezione di Champagne apre la lista che poi prosegue con i nostri spumanti, i vini bianchi e i rossi, prevalentemente italiani, ma anche con qualche presenza straniera, non solo francese; i ricarichi tendono verso l’alto.
Si parte subito bene con i tre appetizer gentilmente offerti: una crema di foie gras con polvere di cacao servita nel guscio d’uovo bianco, un mini cannolo ripieno di ricotta e granella di pistacchio a decorare e una chips di riso e gambero crudo. Il tutto accompagnato da due pagnottelle fatte in casa e arrivate tiepide al tavolo, sulle quali è una goduria spalmarci sopra il burro dolce della Normandia e l’ottimo olio di un produttore del viterbese. A seguire, semplicemente perfetto lo spaghetto acqua (di pomodoro), limone candito e sorbetto di basilico, una preparazione che è nella memoria di tutti ma che qui viene elevato a piatto gourmet. Molto buono pure il salmerino (pesce di acqua dolce) appena scottato e servito con ravanelli fermentati, crema di sedano rapa e cubetti di rapa con polvere di carbone vegetale e uova di pesce a dare sapidità al tutto. Delizioso il dolce “rabarbaro”, un cerchio di frolla fragrante e poco dolce sormontato da sorbetto e gelatina al rabarbaro, crema di ricotta e fragole fresche.
L’unica sala è arredata in modo elegante e minimalista, tranne le due pareti contrapposte dove campeggiano dei bellissimi fiori dipinti. I toni scuri sono ravvivati dalle tovaglie candide che scendono fino a terra e i tavoli, ben distanziati, hanno un’accurata mise en place.
Servizio: Cortese, professionale e simpatico, con lo chef in persona che ogni tanto gira tra i tavoli per sincerarsi che tutto vada bene.
Voto 4,5/5
Morelli, Via Aristotile Fioravanti, 4 – Milano. Telefono 02/80010918
Recensione tratta da La Pecora Nera Editore
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