Le api sono ormai assunte come testimoni ed indicatori del benessere dell’ambiente, fino a diventarne addirittura simbolo. Il 19 ottobre prossimo, a Firenze, nella cornice della BiblioteCaNova si svolgerà l’VIII Convegno Nazionale di Apicoltura Urbana, organizzato dalla Rete Nazionale Apicoltura Urbana in collaborazione con ARPAT
Lo slogan di quest’anno è la famosissima frase di Saint Exupery ‘l’essenziale è invisibile agli occhi’ a sottolineare un legame apparentemente marginale con un insetto che nel suo essere invisibile e con il suo prezioso lavoro, parla del nostro essere parte della Natura anche in ambiente urbano.
Un posto di rilievo, anche in questa edizione è rappresentato dall’attività di biomonitoraggio con le api, nella preziosa visione che, con lungimiranza, fu del fiorentino Marco Accorti, ma anche nella prima esperienza italiana di rilevamento con le api, che nel 1986 coinvolse Pisa, Arezzo e Firenze.
L’apicoltura urbana oggi si declina nei territori con le specificità che di quei luoghi fanno parte e quindi a Cesena, l’amministrazione locale ha sollecitato la formazione di un gruppo che potesse inserirsi nella rete del progetto europeo BeePathNet ispirandosi alla pratica già attiva a Lubiana che ne è il capofila, per diventare ‘Città amica delle api’. A Cremona invece l’iniziativa è partita dal basso, dall’Associazione Città Rurale che con un patto di collaborazione con il Comune è riuscita a costruire un percorso virtuoso creando una comunità di apicoltori urbani (Cremona Urban Bees) e anche rivalorizzando beni architettonici in disuso. Infine una testimonianza internazionale, della città di Amsterdam, permetterà di vedere cosa succede fuori dai confini nazionali.
Il Convegno dedica un interessante spazio alla biodiversità cittadina espressa attraverso la testimonianza dell’attività dell’Associazione Seed Vicious, seed savers con uno sguardo attento alle api per le quali hanno realizzato il progetto Bee-Side, ovvero una distribuzione di semi di nettarifere per privati o gruppi o operatori agricoli, per migliorare l’ambiente e la loro sopravvivenza. Un interessante intervento porrà l’accento sulle varietà nettarifere già presenti nelle nostre città e che spesso vengono sottovalutate nel loro valore ambientale, ma anche uno sguardo agli apoidei selvatici presenti negli orti urbani di Bologna.
Il prezioso lavoro di recupero sciami operato dall’ARPAT nel territorio fiorentino verrà raccontato anche nella sua veste di educazione ambientale per i cittadini, mentre un intervento sul lavoro del zoologo comportamentalista Martin Lindauer a Monaco e di Thomas Seeley ad Harvard ci porterà indietro nel tempo, per scoprire con che strumenti i ‘cacciatori di api’ scovavano gli alveari selvatici anche in città. Passando da api e arte e un excursus sul libro che parla di Giotto Ulivi, prete ed apicoltore, il pomeriggio e la serata continueranno con una dimostrazione di raccolta di uno sciame, una degustazione di mieli urbani e una performance luminosa con droni del progetto SuperOrganism, di LuminousBees e l’accompagnamento musicale del gruppo Duova.
I partecipanti potranno anche aderire all’Apicena, a tema miele, solo su prenotazione, rivolgendosi a Marianna: 055.6533039; 345.7142222 oppure info@arpat.info
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