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Omicidio Sebastiano, fermati due ragazzini

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Sono due ragazzini di 14 e 15 anni gli assassini di Cristian Sebastiano, il pusher di 42 anni ucciso domenica, sotto i portici di via Fiume a Monza, con venti coltellate: diciotto alla schiena e all’addome, due alla gola.

Il quattordicenne, quello che ha infilzato più e più volte la lama 25 nel corpo di Sebastiano, ha ammesso di averlo ucciso «ma solo per rubargli la droga», cinque grammi di cocaina che il pluripregiudicato aveva in tasca. Dice che con il suo amico s’erano dati appuntamento sotto ai portici, coltello alla mano, per rapinarlo ma quando Cristian ha urlato il nome del 14enne, la rapina s’è trasformata in omicidio. L’altro, che anziché scappare teneva ferma la vittima, avrebbe detto agli inquirenti che volevano punirlo: «È stato lui a trascinare il mio amico nella tossicodipendenza» e ora «lo tormentava».

Dopo l’omicidio i giovani sarebbero tornati, con tutta calma, a casa del 14enne per cambiarsi, infilare i vestiti sporchi di sangue in lavatrice e nascondere il coltello lavato nell’armadio. Una volta ripuliti si sarebbero dati alla droga, avrebbero sniffato 2,5 grammi dei cinque che avevano rubato fino alle quattro/cinque del pomeriggio, fino all’arrivo delle forze dell’ordine. I due, portati in caserma, avrebbero confessato solo alle 5 e mezza del mattino, dopo dieci ore di interrogatorio. A incastrarli le immagini delle telecamere di videosorveglianza e un testimone oculare. Ora rischiano l’accusa di omicidio premeditato e rapina. Il movente però ancora non convince del tutto gli inquirenti che ancora non escludono una resa dei conti fra piccoli giri di spaccio o un possibile debito dei due giovani con la vittima.

Michele Sebastiano, il padre di Cristian, ha chiesto che vengano processati come adulti anche se conosceva il killer di suo figlio e i suoi problemi con la droga: «Il piccolo veniva spesso a mangiare da noi. Capisco i problemi, li ho vissuti. Ma non posso accettare questa fine. O perdonare». Anche Cristian aveva cominciato a drogarsi a 14 anni [Mess, Sta, Rep].

«Al momento la media nazionale su una casistica di 2000 assuntori ci dice che ben il 3% è sotto i 15 anni. Il range lo includiamo tra i 12 e i 15 anni, mentre il salto dalle droghe leggere a quelle sintetiche avviene già a 14 anni. Non c’è limite alle miscele chimiche vendute oggi sul mercato, allucinogeni possono essere presenti anche dentro la coca, non mi sorprenderei se i due ragazzi di Monza avessero preso anche sostanze sintetiche. Pensi che ci sono pazienti che finiscono in ospedale e le cui analisi ci rivelano sempre nuove sostanze non censite nel tabellario ministeriale» [Carlo Locatelli, direttore del centro antiveleni Maugeri di Pavia al Fatto].

In prima pagina

• Jean Pierre Mustier lascia Unicredit. Non è più in sintonia con il Cda su acquisizioni e fusioni. In Borsa il titolo crolla del 5 per cento ma Gualtieri sorride perché le nozze con Mps ora sembrano possibili
• Sono due ragazzini, di 14 e 15 anni, gli assassini di Cristian Sebastiano, il 42enne ucciso venerdì a Monza con venti coltellate. Dicono che volevano solo rubargli un po’ di cocaina ma poi lo hanno fatto fuori per punirlo. Pare sia stato Sebastiano a trascinare il 14enne nella tossicodipendenza. Versione che però non convince gli inquirenti
• Maradona è morto in crisi d’astinenza. Una settimana prima era caduto e aveva battuto la testa
• Moderna ha chiesto l’autorizzazione a Usa ed Europa per il suo vaccino contro il Covid-19. L’azienda americana ha annunciato i risultati della fase 3: efficacia pari al 94,1% e fino al 100% nei casi gravi
• La Cina insiste: «Il virus non è partito da Wuhan, ma dai surgelati stranieri»
• L’Europarlamento ha approvato la riforma del Mes. Gualtieri, che non vuole usarlo, ha tolto il veto e il M5s si è spaccato
• In Italia il tasso di positività risale al 12,5% dall’11,7 di domenica. Ieri 16.377 nuovi casi con appena 130 mila tamponi analizzati, 672 i morti. Tornano ad aumentare i ricoveri (+299) ma calano quelli in terapia intensiva (-9)
• A Cosenza l’ospedale da campo dell’esercito è pronto ma inutilizzato
• In due settimane il lockdown in Gran Bretagna ha fatto scendere l’indice Rt a 0,88. A New York riaprono le scuole elementari. Tornano i voli d’affari tra Cina e Giappone. Negli Usa, dove domenica si sono registrati 138.903 nuovi contagi, si è dimesso Scott Atlas, il consigliere speciale di Donald Trump per il Covid-19 che ha più volte minimizzato la pandemia, criticato l’uso della mascherina e del distanziamento sociale
• Negli ultimi giorni le condizioni di salute di Berlusconi sono peggiorate. L’ha fatto sapere il suo avvocato durante l’udienza del processo Ruby Ter
• La Camera dà la prima approvazione al nuovo decreto Sicurezza. Intanto Salvini sale al Colle per sfogarsi con Mattarella
• Macron ha annunciato che sarà riscritto il contestatissimo articolo 24 del decreto che prevede il carcere per chi riprende i poliziotti. Sono finiti in cella due dei quattro agenti che hanno massacrato di botte il produttore musicale nero Zecler
• A quattro giorni dall’uccisione dello scienziato nucleare Mohsen Fakhrizadeh, assassinato venerdì in Iran, cade vittima di un drone anche il comandante dei Guardiani della Rivoluzione Moslem Shahedan. Teheran pensa alla vendetta, Israele a difendersi da un’eventuale ritorsione.

Clamoroso

Michael Osterholm, del team di epidemiologi incaricati di governare il Covid da Joe Biden, annuncia che l’epidemia che seguirà a questa sarà ancora peggiore. Basta sfogliare Nature o Science, leggere i rapporti della Nasa e dell’Onu per capire che sono attivi, non meglio definiti, una cinquantina di virus la cui capacità letale è del tutto o parzialmente sconosciuta (Leonardo Caffo) [Caporale, Fatto]

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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Tag: omicidio

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