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Partiti e Pronto Soccorso. Una matrice visionaria

Con la formazione del governo Draghi è stato allestito a Palazzo Chigi uno spazio clinico riservato. Per mettere in osservazione permanente lo stato patologico dei partiti politici italiani (con varianti deboli ma anche con varianti comatose e in generale fenomeni di deriva, fenomeni di recidiva e fenomeni di recente insorgenza). In questo spazio agisce un comitato segreto formato da politologi e patologi in inedito connubio.

Il comitato non riceve compensi e quindi non vi sono nemmeno forme amministrative tracciate circa il suo funzionamento. Sono transitati in apparente veste di revisori tecnici una volta il vicepresidente della Corte Costituzionale prof. Giuliano Amato (che avendo accesso storico al Palazzo era alla ricerca di uno zainetto dismesso nel 1987) e una volta il dottor Gianni Letta (formalmente alla ricerca di una cravatta prodotta da Palazzo Chigi in occasione del G7 di Napoli). Non è stato dato accesso invece all’avv. Giuseppe Conte che ricordava che in quel locale erano stipate le sue pochette di ricambio e ne chiedeva conto, argomento considerato sincero dall’algoritmo di ingresso che negli altri casi riconosceva invece la “parola d’ordine”.

La ditta delle pulizie – che fa capo ad un reparto Acquisti posto sotto controllo dalla Ragioneria generale – ha invece rinvenuto lo “specchietto per le allodole”, cioè la matrice dell’anagrafe “Diagnosi effettuate” dal Comitato in occasione del periodo compreso tra l’80° compleanno da parte del Capo dello Stato (23 luglio) e l’avvio del “semestre bianco” (3 agosto) considerato dai tecnici un deflogizzatore potente dello stato d’ansia dei parlamentari ma al tempo stesso un produttore di nuove forme d’angoscia,  così da far considerare il momento propizio appunto per la revisione diagnostica.

Pare che la matrice sia pervenuta agli Addetti attraverso il generale Figliuolo, che la ha trasmessa per pura consegna logistica ricevendola dalle menti laboriose dell’Istituto superiore di Sanità in occasione della quotidiana conferenza stampa. Dalla matrice traspare che la narrativa descrittiva adottata sia quella della gestione dei “Pronto Soccorso” ospedalieri. Quindi con l’attribuzione dei quattro codici a colori e con il rinvio dei “soggetti in osservazione” (in questo caso i partiti politici o loro componenti significative) ad altre pratiche ospedaliere: approfondimenti clinici, reparti di terapia specifica, terapia intensiva (per scompensi respiratori) e, infine, rianimazione (per scompensi di ordine generale).

Le sigle che appaiono nello schema non lasciano dubbi sulla pertinenza dei giudizi nei confronti dei partiti politici più che nei confronti di veri pazienti in carne e ossa. Ecco la tabella.

  • Con Codice Bianco (quelli cioè di ricovero improprio) non appare niente. Segno che tutti i partiti in osservazione sono stati considerati meritevoli di pronto soccorso.
  • Con Codice Verde (ricovero forse anche differibile ma intanto da prendere in considerazione) c’è un invio al reparto Analisi cliniche indifferenziate per M5S e per IV mentre il grosso delle indicazioni riguarda reparti specifici di terapia. Si segnalano: AZ assegnato al reparto Clinica vascolare (per problemi circolatori e di equilibrio interno);  LEU e A1 assegnati al reparto Medicina del sonno;  +EU assegnato al reparto Ortopedia (per il riattacco dell’arto ricomposto); una parte cospicua degli organi dirigenti della Lega assegnato ad Oculistica (per strabismo) e così una parte cospicua di militanti e parlamentari  M5S assegnato a Pediatria (non si specificano i motivi nell’appunto, se non chiarendo che il Reparto è quello di “Pediatria generale e d’urgenza”).
  • Con Codice Giallo (che presuppone una breve – ma non più di tanto – attesa) vanno in Terapia intensiva, per difficoltà respiratoria, il grosso dei dirigenti anche in apparato di governo di M5S e il grosso dei parlamentari exM5S oggi nel Misto e anche il gruppo parlamentare di IV. Ma le assegnazioni ai reparti, anche in questo caso, sono molte: FdI va a Medicina riabilitativa (con sintomi di resistenza alla riabilitazione); il PD è diviso tra Neurologia e Cura del Metabolismo; FI (anche per ragioni di contagio) è assegnato a Clinica geriatrica; il blocco dirigente della Lega è assegnato a Malattie del ricambio; AZ (e il suo leader) ad Urologia (per costanti di emergenza).
  • Con Codice Rosso – forse in modo troppo indulgente – è solo indicato il leader della Lega assegnato alle Cure Palliative.

Circa lo schema rigido ma informale che vuole, nelle cure di governo, assegnate ai partiti le competenze sull’esistente e ai tecnici che riferiscono direttamente al premier le funzioni istruttorie sul futuro, non si sa nulla di preciso. Nel senso che non è noto come avvenga il “raccordo” con il territorio terapeutico. E’ solo scritto, in basso al centro della paginetta, con matita blu: “visitare senza dare nell’occhio ma di frequente”.

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Stefano Rolando

Stefano Rolando è nato a Milano nel 1948, dove si è laureato in Scienze Politiche e specializzato alla Scuola di direzione aziendale della Bocconi. Tra vita e lavoro si è da sempre articolato tra Milano e Roma. E' professore universitario, di ruolo dal 2001 all’Università IULM di Milano dopo essere stato dirigente alla Rai e all'Olivetti; direttore generale dell'Istituto Luce, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Consiglio Regionale della Lombardia. Insegna Comunicazione pubblica e politica e Public Branding. Ha scritto molti libri sia su media e comunicazione che di storia, politica e questioni identitarie. Da giovanissimo è stato segretario dei giovani repubblicani a Milano, poi ha partecipato al nuovo corso socialista tra anni settanta e ottanta. Poi a lungo non appartenente. Più di recente ha lavorato sul civismo progressista (Milano e Lombardia) e su un progetto politico post-azionista in relazione al quale è parte della direzione nazionale di Più Europa.

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