Diario di una quarantena

#restiamoacasa

di Mattia Baldi

DPCM 9 Marzo 2020: L’italia tutta è stata dichiarata zona rossa, le precedenti raccomandazioni del governo, che da più settimane sta chiedendo la riduzione a zero delle uscite non necessarie, non sono bastate, vi è stata la necessità di formalizzare il tutto e vietare ogni spostamento sul territorio a meno di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità sanitarie.

Il tutto è nient’altro che un déjà vu, la curva dei contagiati, le varie disposizioni progressive man mano più ristrettive sono le stesse applicate dalla provincia di Wuhan dalla cognizione della gravità del virus. La provincia cinese anzi, è stata più rapida nella quarantena e nella chiusura delle varie attività non necessarie rispetto al nostro paese. Nonostante la maggiore civiltà ed obbedienza dei cittadini cinesi rispetto agli italioti queste misure non sono bastate, la provincia si è vista costretta dopo un po’ di tempo a sguinzagliare droni e milizie nelle strade per far rincasare chiunque uscisse senza una motivazione di prima necessità.

E noi, faremo la stessa fine se si continua su questa lunghezza d’onda. Disposizioni governative vietano l’uscita dalle zone rosse e migliaia di persone corrono a prendere l’ultimo treno per scappare dalla zona rossa. Si vietano formalmente gli assembramenti di persone e su Instagram vengono postate foto trofei di gente che elude i controlli e le restrizioni, fiera di averlo fatto. C’è davvero bisogno, cari italici, dell’esercito per strada che vi intima a mitra spianato di tornarvene a casa per farvi evitare di andare “all’ape con i fra”?

Restiamoacasa

In questo momento non sarebbe nociva un po’ applicazione di morale kantiana da parte di tutti. Io, in quanto cittadino di una comunità, che non può fisicamente sostenere, a causa della penuria di posti in terapia intensiva, un’epidemia di questa portata, scelgo di evitare ogni contatto non necessario. Ma non perché ci sta la legge che me lo vieta o il carabiniere che mi guarda storto, io scelgo di rimanere a casa perché io sento, dentro di me, che devo rimanere a casa, per il bene della comunità in cui vivo e metto da parte ogni mio egoismo e scelgo, per una volta, di preservare l’altro, anche se non lo conosco. Evitare di andare a trovare vostra nonna o vostro nonno per non fargli prendere una polmonite acuta non vi rende persone migliori, ma egoiste, se poi non evitate ogni contatto e assembramento non necessario. Rispettando le normative rimarranno più posti in terapia intensiva e magari ci sarà spazio anche per i vostri cari, in caso di sventura.

Smettiamola con questo egoismo e questo agire per ciò che è necessario a me, perché in questo momento è necessario che tutti, per il bene di tutti, #restiamoacasa.

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