Diario di una quarantena

Scuola 2.0

Di Giuseppe D’Angiolillo

Mai come in questo periodo la scuola è chiamata a mostrare tutte le sue carte sperando che esse siano quelle vincenti e all’altezza dell’allerta virus. La scuola vista come istituzione, fondamentale in ogni stato democratico ma forse, a parer mio, rimasta un po’ indietro e lenta rispetto ai tempi, ora si trova catapultata nel mondo della tecnologia anzi si trova a dipendere da essa. Viene messa alla prova con metodi, metodologie, strategie nuove. I professori sono i primi ad essere stati strappati dalla loro routine, dalle loro abitudini che con difficoltà sono disposti a rivedere. Forse più di tutti hanno risentito dell’assenza di contatto fisico coi propri alunni e dell’impossibilità di svolgere le loro lezioni nella normalità solita delle aule scolastiche.

Scuola

Gli studenti sono giovani, dai più piccoli fino agli universitari, nessuno di loro rinuncerebbe a qualche ora di sonno in più ora che ne hanno la possibilità. La tentazione di rimanere nel proprio letto fino a tardi è forte, a loro, quindi, non dispiace questa nuova organizzazione e questa flessibilità di tempi.
Per loro è una sfida mettersi alla prova con metodologie nuove a cui i prof sono costretti lasciando un po’ da parte i loro amati libri e le “sudate carte “. Gli studenti godono: si ritrovano immersi in un mondo che li appartiene, sicuramente a loro pesa meno seguire una lezione online, comodamente a casa propria con qualche ora di sonno in più. Gruppi Whatsapp fumanti di messaggi, immagini, nuovi decreti, informazioni, ma la vera chiave di questa didattica tanto discussa qual è?

Sicuramente un rapporto tutto nuovo tra i docenti e i loro alunni, un rapporto più scherzoso e sciolto al di fuori dall’Istituzione che irrigidisce e ingessa. Risulta più facile confrontarsi, senza essere mandati alla lavagna, la collaborazione è spontanea, non si ha il terrore dei test, dei voti. Questa esperienza ha preso di sorpresa entrambe le parti e allora si procede di pari passo, dandosi una mano, gli allievi continuano ad imparare e i prof finalmente, a loro volta, possono rendersi conto di molte cose che tra i mille impegni scolastici erano sfuggite.
Insomma lo #smartwhorking è una figata!

Condividi

Ultimi articoli

A proposito di violenza sulle donne

Apollo e Dafne (Ovidio, Metamorfosi, libro I). “Fer pater… opem… qua nimium placui mutando figuram!”.…

27 Novembre 2024

Ai e search engine, quale futuro per i contenuti?

Il LinkedIn Top Post di oggi è di Marco Loguercio che ci introduce al tema…

25 Novembre 2024

I principi del successo

L’autore ci svela il suo segreto, non è stata la conoscenza a portarlo in alto,…

25 Novembre 2024

Slow Productivity, produttività lenta. Un ossimoro, almeno a prima vista

Negli ultimi anni è cresciuto un sentimento contrario alla produttività sempre più diffuso tra i…

25 Novembre 2024

Di bellezza si vive

Si conclude domani a Roma, alle ore 10.30, presso l'Archivio di Stato, Sala Alessandrina -…

25 Novembre 2024

AI ultima frontiera: ChatGPT 4o with canvas

Avete mai immaginato un'interazione con l'AI ancora più intuitiva e creativa? ChatGPT 4o, ora nella…

9 Novembre 2024