Anteprima News

Svolta cinese su cani e gatti

Per la prima volta in Cina cani e gatti sono stati esclusi dall’elenco ufficiale degli animali commestibili. Nel testo, pubblicato dal ministero dell’Agricoltura e degli Affari rurali, sono inclusi solo maiali, mucche, galline e pecore. La decisione arriva dopo il divieto di febbraio sul commercio e il consumo di animali selvatici. L’associazione americana Humane Society International stima che ogni anno dieci milioni di cani siano uccisi in Cina per la loro carne [Cerruti, Sta].

L’appello delle industrie del Nord
Le Confindustrie di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto hanno sottoscritto un’agenda per la riapertura delle imprese e la difesa dei luoghi di lavoro. Le quattro regioni rappresentano il 45% del Pil italiano. E se non riusciranno «a ripartire nel breve periodo il Paese rischia di spegnere definitivamente il proprio motore e ogni giorno che passa rappresenta un rischio in più di non riuscire più a rimetterlo in marcia», si legge nel documento, «chiediamo quindi di definire una roadmap per una riapertura ordinata e in piena sicurezza del cuore del sistema economico del Paese».
Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le stime sull’area euro. Prevede un Pil europeo a -9% quest’anno con un rimbalzo a +7,8% nel 2021. Per l’Italia indica un -11,6% nel 2020 e un +7,9% per il prossimo anno.
 
L’Italia ha chiuso i porti alle Ong
Il governo ha stabilito che i porti italiani non possono più essere considerati sicuri, a causa della diffusione del coronavirus. Nessun approdo per i migranti, perciò. Il provvedimento sarà valido solo per alcune navi: all’articolo 1 si stabilisce infatti che i porti italiani non saranno considerati sicuri «per i casi di soccorso effettuati da parte di unità navali battenti bandiera straniera al di fuori dell’area Sar italiana». Ovvero, le ong che soccorrono le persone nel Mediterraneo. Il decreto è stato firmato dai ministri dell’Interno Lamorgese, della Sanità Speranza, degli Esteri Di Maio e delle Infrastrutture De Micheli.

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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