Non sono un’esperta di musica ma non per questo rinuncerò a ricordare un Grande di tutti i tempi, Franco Battiato, sia solo attraverso le emozioni che i suoi testi mi regalano, in particolare “La cura”. È di una bellezza sublime, supera ogni limite e e riconcilia desideri e realtà. Non riesco ad immaginare nulla di più bello della “promessa” di quel testo, delle sue parole:
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attireraiTi solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore
Dalle ossessioni delle tue manie
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiareE guarirai da tutte le malattie
Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di te
È un mondo sonoro carico di essenze profumate e sensuali, travolge fino a commuovere perchè il canto ti fa credere che i tuoi sogni di fanciulla di un tempo e ora di donna possano magicamente realizzarsi nel miracolo di quelle note che ti incantano e ti rapiscono. Note che rasserenano e placano tutte le angosce nella possibilità di una cura che possa salvare “da ogni malinconia”.
Battiato è così, ti travolge nelle luminose immagini che crea e ti trasporta in un mondo di bellezza pura.
Una Bellezza che continua ad aleggiare nell’aria anche quando la musica si spegne e ti trascina “nelle vie che portano all’essenza” inebrianti per profumi d’amore. Mondi al riparo dalla brutta mediocrità dell’uomo del nostro tempo, violento nella sua presuntuosa pretesa di possesso brutale.
L’eleganza di tutti i suoi testi è e resterà a testimoniare un’arte senza tempo, immortale, destinata a durare e come un faro a illuminare il nostro mondo, fatto solo di approssimazione.
Il suo Genio non è destinato a morire, passerà l’uomo come ogni cosa terrena, ma la sua musica non smetterà mai di emozionare. Ed emozionerà per quel mondo unico, quasi magico che ci pone in ascolto dei nostri desideri più nascosti e ci invita a cercare una via, quella migliore per afferrarli. Sull’onda di aliene atmosfere sonore si cerca, si cerca e ci si ascolta e ascoltandoci ci si comprende. Se poi “gira tutto intorno alla stanza mentre si danza” si realizza il miracolo della musica: si guadagna la leggerezza, traguardo difficile nella pesantezza del nostro tempo, e la libertà negli spazi dilatati ed infiniti che realizza e che sono i nostri spazi interiori senza più confini.
Grazie, Maestro, per la tua lezione di sconfinata Bellezza.
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