SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DEL 11/01/2021
Una quantità di errori ha permesso alla massa di scatenarsi nel Campidoglio. Ignorando gli avvertimenti, una mancanza di preparazione e una lenta risposta al pericolo. Quando la sindaca di Washington e i suoi aiutanti si sono resi conto di quello che stava succedendo, hanno chiamato il Pentagono per chiedere rinforzi alla guardia nazionale, ma la risposta è stata che la richiesta doveva arrivare prima dal capo della polizia, i cui uomini erano già stati sopraffatti dai rivoltosi, ma erano riusciti a mettere in salvo i parlamentari. E ha poi chiamato la guardia nazionale.
Eppure giorni prima, la polizia del Campidoglio e la polizia metropolitana avevano respinto le offerte della Guardia Nazionale di mandare un sostanzioso contingente di personale in aiuto. Così, senza nessuna preparazione preventiva hanno impiegato ore ad arrivare. È stato l’errore che ha avuto le conseguenze più gravi e dirette, ma è stato anche molto imprudente trascurare le minacce che Trump andava facendo da tempo e soprattutto dal discorso di quel mattino incitando i rivoltosi all’assalto.
– Un paradiso dell’Internet per i tifosi di Trump affronta il vuoto. L’inventore di Parler l’aveva definito come il social network della libertà di parola, dove Trump e i suoi tifosi potevano scrivere quello che volevano senza censure, sempre di estrema destra e con bugiarderie di ogni tipo. Ma non e’ durato tanto: Apple e Google ne hanno proibito la vendita nei loro negozi e Amazon non ospita più il sito. Per il momento, quindi, non è visibile.
– Minacce di altra violenza il giorno dell’inaugurazione. Autoritá federali e locali in tutto il paese dànno la caccia ai responsabili delle violenze al Campidoglio di mercoledì scorso, mentre la sindaca chiede aiuti per prima, durante e dopo l’inaugurazione. In una lettera al ministero dell’interno ha chiesto di anticipare a lunedì la preparazione delle misure di sicurezza originariamente previste da sabato 19. Esperti della sicurezza, ammoniscono che gruppi di estremisti di destra starebbero già preparando una marcia da loro chiamata “Milliilitia March” discutendo anche quali strumenti portare, da mazze da baseball a fucili automatici.
– Come i leaders modificano la realtà con grandi bugie. L’abitudine dei leaders politici di mentire, gia’ analizzata nel 1500 da Machiavelli, risuona particolarmente forte oggi qui negli USA, dove il presidente continua ad insistere sull’idea delle elezioni truccate e trova molto ascolto. La prontezza, quasi l’entusiasmo ad essere ingannati, è diventata una forza politica importante specialmente in paesi come Ungheria, Polonia, Filippine e Turchia, tutti governati da leaders populisti sempre disponibili a modificare o inventare la verità.
– Corsa all’impeachment mentre la Pelosi fa pressioni sui membri del governo perchè agiscano. In una lettera ai suoi colleghi, la Pelosi ha detto che la Camera oggi si muoverà per convincere Pence ad invocare l’art. 25, dichiarare Trump inabile e privarlo di ogni potere. Metterà inoltre in discussione alla camera la proposta di impeachment, basata su un solo articolo: sedizione.
– A pesca nella Senna. Grande fotografia di pescatori, con questa didascalia: la Senna una volta era il giardino di pesca degli anziani. Adesso una generazione più giovane e diversa ha preso posto in scena.
– L’incidente estende la tragica storia dell’aviazione indonesiana. La perdita del volo 182 della Sriwijaya è un’altra tragedia in un paese dove gli incidenti aerei sono molto comuni.
– Un modo di saltare la coda. Lavoratori che non hanno niente a che fare con pazienti sono stati vaccinati in importanti ospedali, contrariamente alle linee guida locali e federali.
– Nuova spinta per il 51.mo stato. Chi propone di fare del Distretto di Columbia il 51.mo stato vede nuove ragioni per farlo dopo gli episodi della scorsa settimana.
– Perdono per il fondatore di WikiLeaks? I sostenitori di Julian Assange hanno messo sotto contratto un lobbista legato a Trump e hanno preparato una richiesta di perdono.
– Ri-inventandosi i depositi di dati. Tim Berners-Lee, creatore del World Wide Web ha fondato una nuova compagnia con lo scopo di mettere la gente, non le corporations, in controllo dei loro dati personali .
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