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A chi vanno i 55 mld del Decreto Rilancio e le condizioni per riaprire

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Approvato il Decreto Rilancio

Alle 20.30 di ieri sera il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Rilancio. «Un testo che vale due manovre. Un lavoro incredibile», ha dichiarato il premier Giuseppe Conte. Il provvedimento, 256 articoli per 464 pagine, stanzia 55 miliardi di euro. Di questi, 25,6 sono per i lavoratori, altri 16 per le imprese (di cui 6 a fondo perduto). Ci sono poi 3 miliardi per la sanità con l’assunzione di quasi diecimila infermieri. E ancora: 1,4 miliardi per l’università e quattromila nuovi ricercatori ed ecobonus al 110% «per ristrutturazioni green» per far ripartire l’edilizia. Tagliati anche 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato. Alberghi, pensioni, stabilimenti balneari non dovranno pagare la prima rata dell’Imu. Previsto anche bonus vacanze fino a 500 euro per i nuclei familiari con un Isee sotto i 40 mila euro. Tasse, Iva e contributi previdenziali sono rinviati a settembre.

Alle famiglie vanno 1,2 miliardi: il Rem (reddito di emergenza) oscilla da 400 a 800 euro a seconda del nucleo familiare. Proroga della cassa integrazione (quella in deroga direttamente all’Inps, senza passare dalle Regioni, che anticiperà il 40% dell’ammontare richiesto prima che l’iter burocratico sia completato), dei congedi parentali con indennità al 50% e del bonus baby-sitter che passa da 600 euro a 1.200. I lavoratori dello spettacolo avranno diritto, per i mesi di aprile e maggio, a un bonus di 600 euro. Arriva anche un bonus di massimo 500 euro per l’acquisto di biciclette e mezzi elettrici (agli abitanti dei centri con più di 50 mila abitanti).

Nel provvedimento anche 155 milioni per Rfi e 3 miliardi per la nuova Alitalia. Infine, dopo le polemiche di questi giorni, approvata anche la regolarizzazione dei migranti. In conferenza stampa il ministro Teresa Bellanova non è riuscita a trattenere le lacrime: «È per me un punto fondamentale. Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili». Lacrime che hanno riportato alla memoria quelle dell’ex ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero.

«Non è vero che gli italiani non hanno voglia di lavorare nei campi: si sono messi in fila in 24 mila – nome e cognome, età ed ecco cosa so fare – per il lavoro più duro che esista, bracciante agricolo. Dodicimila iscritti su 17mila nel portale della Confagricoltura, Agrijob; 9.500 su diecimila in quello di Coldiretti, Jobbing Country; altri duemila su 2.500 in quello della Cia, partito solo il 24 aprile» [Brera, Rep].

Tutte le condizione per riaprire

L’Inail, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, ha preparato un documento tecnico realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) con le linee guida per gli stabilimenti balneari e le spiagge libere, durante l’epidemia. Per garantire il distanziamento fisico viene consigliato che tra le file degli ombrelloni ci siano cinque metri, e che gli ombrelloni della stessa fila distino almeno quattro metri e mezzo. Lettini e sdraio non posizionati sotto l’ombrellone dovranno mantenere una distanza di almeno 4,5 metri tra loro e di 5 metri tra una fila e l’altra [il Post]. I piccoli che vorranno costruire castelli di sabbia dovranno erigerli da soli, perché sono vietati i giochi di gruppo. I bagnanti dovranno indossare la mascherina in tutte le aree comuni degli stabilimenti. In pratica se la potranno togliere solo sotto il proprio ombrellone. In caso di malori il protocollo suggerisce di valutare il respiro della vittima solo dal torace «senza avvicinare il proprio volto a quello della persona in difficoltà».

Inail e Iss hanno preparato anche un documento tecnico sui ristoranti in vista della loro riapertura. Il distanziamento fra i tavoli non dovrà essere inferiore a due metri e dovrà essere garantita ai clienti «una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets e per contatto tra persone» e tale da escludere «la trasmissione indiretta tramite stoviglie, posaterie, ecc». I ristoranti dovranno inoltre definire un limite massimo di capienza, prevedendo uno spazio che dovrebbe essere non inferiore a quattro metri quadrati per ciascun cliente. Soprattutto questa indicazione potrebbe essere un problema per i ristoranti con sale piccole, costretti a ridurre drasticamente il numero di coperti e le possibilità di ricavo per mantenere le loro attività. All’interno del locale il cliente si potrà togliere la mascherina solo per mangiare.

Lunedì un ristorante su tre non riaprirà. A Milano rimane chiuso Biffi, a Roma il Sant’Andrea di Gianfranco Contini: «La ristorazione non è solo mangiare, è il piacere di stare insieme, di godersi l’atmosfera. Meglio aspettare qualche mese, fino a quando non cambieranno le condizioni sanitarie» [Poletti, Sta]. A Venezia, non riapre neanche l’Harry’s Bar di Arrigo Cipriani: «Sono condizioni demenziali scritte da gente senza idee e se resteranno così, non si riapre né lunedì né mai più […]. Questi signori di Roma si preoccupano per la nostra salute, ma non si preoccupano di quello che verrà dopo: la morte per fame, perché con queste misure si morirà di fame» [Fatto].

Per quanto riguarda parrucchieri e centri estetici, le linee guida di Inail e Iss prevedono postazioni separate di almeno due metri e aree d’attesa per i clienti all’esterno del negozio. Saranno inoltre obbligatorie le prenotazioni (fase in cui vanno «predeterminati i tipi di trattamento richiesti») ed è prevista l’eliminazione di «riviste e ogni altro oggetto che possa essere di utilizzo promiscuo nel locale». Dovrà inoltre essere misurata la temperatura corporea ai clienti, consegnata loro una «borsa/sacchetto individuale monouso per raccogliere gli effetti personali», e dovranno essere privilegiati i pagamenti elettronici [il Post]. Nelle Spa niente sauna, bagno turco o idromassaggio. Sì alla pulizia del viso ma senza vapore. «Nelle raccomandazioni degli esperti, si deve prevedere la possibilità di permettere deroghe ai giorni di chiusura (domenica e lunedì) e consentire l’estensione degli orari di apertura dei locali. Queste misure potranno assecondare un’alta richiesta degli utenti e, allo stesso tempo, permettere una turnazione fra i lavoratori con beneficio della riduzione della presenza contemporanea di soggetti nel locale» [Dimito, Mess].

Mascherine, guanti e ingressi contingentati nei negozi e nei centri commerciali. Nelle chiese al posto dell’acqua santa i fedeli troveranno dispenser igienizzanti.

Il governatore del Veneto Luca Zaia lunedì riaprirà anche centri sportivi, palestre, piscine e spiagge: «Faccio una battaglia civile, serena, perché non siano applicate le linee guide dell’Inail o che lo siano solo in mancanza di alternative». Zaia vuole ripartire accorciando le distanze al ristorante e in spiaggia: «È apprezzabile lo sforzo che ha fatto l’Inail però per alcune attività diventa imbarazzante». Il Veneto applicherà le sue linee guida e «me ne assumo la responsabilità». Sulla stessa linea i presidenti della Liguria Giovanni Toti e del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. In Emilia lunedì riaprono i tatuatori, in Val d’Aosta si valuta un piano per l’apertura delle scuole per tutto giugno. Roma apre le spiagge (ma solo per passeggiare e fare il bagno), l’Abruzzo gli agriturismi, la Sardegna gli aeroporti ai voli privati. Sicilia e Campania intendono rispettare le indicazioni del governo [CdS].

Clamoroso

I nomi di Jessica, Olivia, Miranda, Otello non esistevano e furono inventati da Shakespeare [Sabadin, Sta].

In prima pagina

Approvato dal Consiglio dei ministri il Dl Rilancio. Dei 55 miliardi di euro stanziati, 25,6 sono per i lavoratori, altri 16 per le imprese. E poi aiuti alle famiglie, fondi per la sanità e la filiera agricola. In conferenza stampa le lacrime della ministra Bellanova per la regolarizzazione dei migranti
• Cosa prevedono le linee guida dell’Inail e dell’Iss per spiagge, bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti. Alcune regioni come Veneto e Liguria però faranno di testa loro: decidono nuove regole per riaperture e riducono le distanze
• Dal bollettino della Protezione Civile di ieri emerge una diminuzione dei nuovi contagi e un aumento dei morti. Gli attualmente positivi scendono a meno di 80 mila. Il sindaco Gori attacca la Regione Lombardia: «A Bergamo più tamponi grazie ai privati». Durante il lockdown le chiamate al numero antiviolenza sono aumentate del 73% rispetto allo scorso anno. Il 30% dei guariti avrà problemi respiratori cronici a causa delle lesione lasciate la virus
• In Europa sono state superate le 160 mila vittime del Covid-19. La Germania da sabato inizierà ad allentare i controlli alle frontiere. Dallo stesso giorno riaprirà il santuario di Lourdes (ma non la grotta)
• Nel nordest della Cina la città di Jilin è tornata in lockdown perché rischia una seconda ondata di contagi. Il Brasile registra il record di morti ma Bolsonaro riapre parrucchieri e palestre. In Russia altri diecimila casi. Calano i morti a New York. Il governatore della Fed Jerome Powell dice no ai tassi negativi per contrastare la recessione. Con il primo caso in Lesotho ora tutta l’Africa è colpita dalla pandemia
• A marzo l’Italia ha registrato il peggiore crollo della produzione industriale dell’Eurozona: -28,4% su base mensile
• I dipendenti di Twitter potranno lavorare a casa «per sempre» se vorranno e, in caso, avranno un’indennità di mille dollari
• Facebook ha accettato di pagare 52 milioni di dollari ai suoi moderatori di contenuti per i danni psicologici subiti dalla ripetuta visione di video e immagini inquietanti
• Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ieri è volato in Israele per dare la benedizione degli Usa al nuovo governo Netanyahu-Gantz che oggi presterà giuramento, mettendo fine a 506 giorni di crisi politica
• Nell’aula della Camera il leghista Alessandro Pagano ha definito Silvia Romano «neo terrorista». Ira del Pd
• La tesina che sostituisce l’esame di terza media non sarà più discussa prima della fine dell’anno scolastico ma dopo. La ministra Azzolina ha accolto la richiesta dei professori 
• Antonino Sacco è il primo boss mafioso scarcerato per il coronavirus a tornare in galera
• A Bologna sette anarchici sono stati arrestati con l’accusa di terrorismo. Due di loro percepivano il reddito di cittadinanza
• La fusione tra Fca e Psa si farà. Le due società rinunciano ai dividendi
• La Lega di Serie A ha proposto il 13 giugno come data per la ripresa del campionato, se il governo darà il via libera. La bozza di calendario prevede partite ogni 3-4 giorni fino al 2 agosto
• La Bundesliga vieta abbracci e sputi
• Una guida alpina di 38 anni è morta travolta da una valanga in Valtellina
• Il calciatore turco che ha soffocato il figlioletto di cinque anni perché non gli piaceva

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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