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Anche Salvini attacca la Francia

Non si placa la tensione tra Italia e Francia dopo le accuse di Di Maio e Di Battista. «Non prendo lezioni da Macron», ha detto a Mattino 5 Salvini, «la Francia ha poco da arrabbiarsi. Il problema dei migranti ha tante cause, c’è chi in Africa sottrae ricchezza a quei popoli e a quel continente, e la Francia è tra questi. In Libia la Francia ha interessi petroliferi opposti a quelli italiani e non ha alcun interesse a stabilizzare la situazione».

Gli ha risposto la ministra per gli Affari europei, Nathalie Loiseu: «Salvini insulta i francesi. Cosa ci guadagnano gli italiani? Nulla». Invece il ministro degli Esteri Moavero Milanesi ha cercato di ricucire lo strappo diplomatico nell’incontro a Bruxelles con il collega francese Le Drian. «Il colloquio è stato franco – ha detto – aperto ed esplicito, tra rappresentanti di Paesi che restano amici e alleati. Penso che le polemiche facciano parte di questo nuovo quadro politico che ci accompagna verso le elezioni europee, che vede la dialettica essere più accesa, più vivace, ma che tutto sommato contribuisce a creare quello spazio pubblico europeo, magari in maniera un po’ più brusca di quello che ci aspettavamo».

Stessa linea per il premier Conte: «Il rapporto con la Francia rimane forte e saldo a dispetto di qualsiasi discussione politica». Di Maio però ha insistito: «Qualcuno vorrebbe derubricare a campagna elettorale le nostre dichiarazioni sul franco delle colonie. Non è campagna elettorale. È una battaglia contro l’ipocrisia di Macron ed è una delle soluzioni per fermare le partenze dei barconi».

«La Germania ha sospeso la partecipazione alla missione Sophia, per la quale era previsto l’invio nel Mediterraneo della nave Berlin. “Deve essere chiarito meglio quali sono i compiti della missione”. Sospensione che in ambienti diplomatici italiani a Bruxelles è stata letta anche come un messaggio di sostegno di Berlino alla Francia. Salvini: “Se qualcuno si sfila dalla missione Sophia, per noi non è un problema”» [Foschi, CdS].

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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