Diario di una quarantena

Attimi di senso

Di Marialuisa Stanziola

Se ora con calma, semplicemente, cercassi di esprimere ciò che penso, direi che non penso.
Il silenzio mi bagna come il mare fa con la sabbia, mentre cerco di tener in vita il ricordo di un sorriso, di una corsa, di un amico, di un attimo di felicità o di un pomeriggio intero trascorso ai piedi di un albero di ulivo, non esattamente all’ombra, ma sotto i raggi di un sole che filtrano e accarezzano benefici il volto; all’ombra di una luce che non acceca, ma chiarisce il senso di ciascuna ruga sul volto del nonno che è fatica, impegno, delusione e infine raccolta , soddisfazioni.

Però tutto sfuma in un grido di spavento e di dolore insieme. Un tempo, il mio tempo era scandito da una lotta costante tra il pensare e il fare.
Ora in me ritorna un senso di naufragio, un senso di perdita e di smarrimento che avverto nell’attimo in cui le mie certezze crollano, in cui ansia e preoccupazione mi assalgono. Apro gli occhi, osservo, avverto il pericolo e li richiudo. Con curiosità li riapro, sperando di svegliarmi da un incubo, ma è solo un’illusione.

Fa male tutto ciò? Certo che fa male, e per ricucire solo in parte quella ferita avverto il bisogno di pensare al bello del prima e alla libertà del dopo. Con occhi fissi verso il cielo
intraprendo un viaggio che mi porta a riscoprire ciò che sta nascosto, riacquisto un sorriso ma subito con malinconia ritorno alla quotidianità, triste e paurosa, monotona e per niente rassicurante.

E se domani ? Se ansia, preoccupazioni, assilli, ci distruggessero prima del tempo e non ci fosse più un domani ?
PERICOLO e PAURA attraversano le mie giornate ,in preda alla monotonia stringo amicizia con l’orizzonte che mi restituisce un minimo di speranza e allora penso a quella che sarà finalmente la quiete dopo la tempesta.

E se il domani avesse più importanza dell’ oggi, se domani riuscissimo a superare tutto? Se domani potessi, non più sola ,osservare e riflettere con emozioni nuove, lo farei e lo rifarei con i rumori più assordanti ,capaci di allontanare il più brutto dei ricordi.

E se questo domani fosse il più bello di tutti e riuscissimo ad essere noi stessi con le nostre insicurezze, paure, con i nostri sogni e rimpianti, con le nostre vittorie e sconfitte, con le conquiste e le perdite, se fosse un domani che ci permettesse di crescere, perché il ricordo di quello che è stato ci aiuterà a renderlo migliore riuscirei a capire ,mi rassegnerei ad accettare.

Dalla rubrica Diario di una quarantena:

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