Dipinte nel 2017, le tre opere che compongono “Mediterranean Sea View” ricordano le vite perse nel Mediterraneo durante la crisi europea dell’immigrazione.
Il trittico di Banksy è stato venduto per 2.235.000 sterline (circa 2,4 milioni di euro) ad un’asta di Sotheby’s, giorni fa. Il ricavato derivato dalla vendita dell’opera dello street artist sarà devoluto all’Ospedale BASR (Betlehem Arab Society for Rehabilitation) di Betlemme, in Cisgiordania. La somma milionaria sarà destinata per la costruzione di una nuova unità per curare l’ictus e acquistare attrezzature per la riabilitazione dei bambini ricoverati. I tre quadri erano esposti nella hall del “Walled Off Hotel”, l’albergo che Banksy ha aperto a Betlemme anche chiamato l’hotel con “la peggior vista del mondo” (le stanze si affacciano sul muro di sicurezza eretto da Israele in Cisgiordania) – dove è stata esposta negli ultimi tre anni, insieme a molte altre opere politiche di Banksy, e con in sottofondo la colonna sonora dei Massive Attack. Le tre opere che compongono “Mediterranean Sea View”, sono state presentate con elaborate cornici tradizionali, ritraggono il mare da tre diverse angolazioni, giubbotti di salvataggio arancioni e ciambelle salvagente, gabbiani, scogli appuntiti sulla riva, onde: si tratta di allusioni esplicite alle vite perse nel Mediterraneo.
Banksy come sempre ci sorprende, ci lascia basiti, le sue azioni sono sempre provocazioni, sono sempre schiaffi per i benpensanti, sono iniziative politiche, sono manifestazioni contro le ingiustizie a favore dei più deboli. L’arte del famoso street artist inglese, che riesce con grande maestria ha mantenere l’anonimato, mettono in crisi chi rimane immobile di fronte a temi scottanti, prende posizione e a differenza della politica mondiale compie gesti eclatanti. Le sue opere fanno discutere, le sue incursioni sui muri, i suoi topi e i murales che nottetempo compaiono in tutto il mondo come manifesti di denuncia rimettono in gioco il ruolo dell’arte che si fa portavoce di opinioni, battaglie e visioni politiche. Banksy sposa una celebre frase di George Bernard Shaw “Si usano gli specchi per guardarsi il viso, e si usa l’arte per guardarsi l’anima”.
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