Sfogliando il New York Times

Biden batte Trump

SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DEL 8/11/2020

–      BIDEN BATTE TRUMP, a tutta pagina e a caratteri molto grandi. Sotto, ancora a tutta pagina: La gara e’ finalmente chiusa dopo l’arrivo degli ultimi dati; un mandato caotico finisce con la sconfitta, molto rara,  del presidente in carica. Grande foto di Biden e della Harris, altro titolo di fianco alla foto: Harris sara’ la prima vice-presidente femmina della storia. Joseph Robinette Biden Jr. e’ stato eletto ieri 46mo presidente degli Stati Uniti, promettendo di restaurare la normalita’ politica e lo spirito di unita’ per affrontare la doppia crisi della sanita’ e dell’economia, e facendo di Trump uno dei pochissimi presidenti a non essere rieletti, precisamnte tre da dopo la guerra: Ford battuto da Carter, Carter battuto da Reagan e, ultimo prima di Trump, Bush padre, sconfitto da Clinton nel 1992. Momento storico anche per la vice-presidente: Kamala Harris diventera’  la prima donna vice-presidente.

NOTA PERSONALE: oggi e’ Domenica, e come sempre il giornale e’ composto di vari fascicoli. Solitamente, li descrivo tutti separatamente, ma oggi, data l’enorme importanza di quanto e’ successo ieri, mi limito al fascicolo di apertura e in particolare agli articoli sulle elezioni.

PRIMA PAGINA

–      Il presidente eletto: un politico formato dalla tragedia e da decenni di bipartitismo. Era al suo terzo tentativo di correre per la presidenza. Molti gli dicevano che era troppo vecchio, troppo moderato, troppo dentro alla tradizionale politica per suscitare eccitazione negli elettori contro Trump. Ha corso lo stesso, come un padre in pena che si connette con un paese in pena; come un centrista che predilige il carattere, la stabilita’ e il bipartitismo piuttosto che una particolare agenda politica. Ha corso come il politico che e’ sempre stato, e per un’elezione straordinaria e’ stato sufficiente. Come ha detto un ex-senatore repubblicano: “Investo in Biden per la sua filosofia, perche’ e’ lui, perche’ e’ un essere umano”.

–      La vice-presidente eletta: una svolta storica per una donna immersa nelle battaglie dei diritti civili. Nessuna donna ha avuto una carriera cosi’ straordinaria. Procuratore distrettuale a San Francisco, poi, prima donna nera, procuratore generale per la California. Senatrice dal 2016, seconda donna nera nella storia del senato, dove si e’ distinta subito per il suo stile “da procuratore” nelle udienze. Fino alla chiamata di Biden.  Fuori dal comune anche la sua vita personale: figlia di un giamaicano e un’indiana, vive i problemi del razzismo fin da piccola. Universita’ in Canada e a Howard, inizia la carriera giudiziaria occupandosi soprattutto di casi di violenza domestica e abusi di bambini.

PAGINE INTERNE

–      Sempre pronto alla trattativa, eredita una Washington fratturata.  Biden, noto per le pacche sulle spalle e la continua ricerca di un accordo, come candidato presidenziale ha spinto per la moderazione, suggerendo che il paese non e’ cosi’ progressista come molti democratici credono. E durante i suoi decenni in senato, ha sempre cercato di andare verso il centro, vantandosi della sua reputazione di essere l’unico a poter avere amicizia con Ted Kennedy e Strom Thurmond, famoso segregazionista della South Carolina. Adesso avra’ le prove di quanto i tempi sono cambiati e di quanto e’ cambiato anche lui.

–      Reazioni dalla Casa Bianca: “Ben lontani dalla fine”, dice Trump. Collaboratori di Trump dicono che andra’ avanti con le cause legali sui risultati e che non ha piani di tenere il cosiddetto “discorso di concessione” che fanno sempre i non eletti a qualunque livello.

–      Superando le sfide: un’elezione tranquilla, dopo tutto. Nonostante lo scenario da incubo di un’elezione nel mezzo della pandemia con minacce di interferenze e violenze, la macchina della democrazia ha risposto bene.

–      Celebrazioni spontanee: in tutto il paese, festeggiamenti per le  strade. La gente ha festeggiato la vittoria di Biden-Harris gridando dalle finestre, suonando campanacci e clacson delle macchine, e ballando fino a tarda notte.

–      Bentornata America: all’estero, segnali di sollievo. I leaders stranieri hanno inondato il presidente-eletto con messaggi di congratulazioni, esprimendo ottimismo che tutto possa tornare alla normalita’.

–      Dopo una lunga attesa, CNN e’ il primo a chiamare, Fox (canale TV spudoratamente trumpiano) l’ultimo. Insieme all’Associated Press, Fox avrebbe potuto essere fra i primi a congratularsi, perche’ aveva previsti giusti gli ultimi conteggi. Ma la simpatia politica ha prevalso.

–      La risposta: totale diniego, macchiato di rassegnazione, per Trump e un piccolo gruppo di collaboratori. Per adesso, ha reagito insistendo sulle “frodi” e andando a giocare a golf.  

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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