Sfogliando il New York Times

Chauvin colpevole di omicidio nella morte di Floyd

Titolo a tutta pagina: Chauvin colpevole di omicidio nella morte di Floyd. Un raro biasimo alla violenza della polizia negli USA. L’ex-poliziotto che ha schiacciato col ginocchio il collo di George Floyd per 9 minuti e 29 secondi è stato dichiarato colpevole di omicidio da una giuria di 7 donne e 5 uomini di razze diverse, in un caso che ha scosso la coscienza della nazione e ha spinto milioni di cittadini nelle strade per le più grandi proteste razziali in una generazione. Il verdetto, che può mandare il colpevole in prigione per decenni (la durata della pena verrà annunciata dal giudice fra due settimane) è stato una rara presa di posizione contro la violenza della  polizia, e si è basato soprattutto sul filmato della scena, girato da una ragazzina di passaggio e visto un’infinità di volte in tutto il mondo, in cui la vittima ripete più volte “non posso respirare”. Biden ha detto: “Questo può essere un passo gigantesco in avanti nella marcia per la giustizia razziale in America”.

SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DEL 21/04/2021 (TITOLO+COMMENTO)

PRIMA PAGINA

– Grande, mezza pagina, fotografia del colpevole ammanettato dopo il verdetto, con questa didascalia: Derek Chauvin dopo la condanna. Un fratello di Floyd ha detto: “Adesso possiamo respirare”.

Un anno di proteste e riforme. Che succede adesso con la giustizia razziale? Dopo un anno di proteste e manifestazioni che hanno toccato tutti gli aspetti della vita americana con un’intensità simile a quella del movimento per i diritti civili degli anni 60, il verdetto di condanna a Derek Chauvin per la morte di George Floyd ha portato un senso di sollievo agli attivisti per la giustizia razziale. Ma molti Americani neri non si sentono sicuri che il cambiamento sia davvero reale, specialmente perchè durante l’anno la polizia ha continuato ad ammazzare cittadini neri, compreso l’assassinio di Duante Wright nella stessa Minneapolis. E ci sono anche segnali discordanti: legislazioni che limitano i diritti di voto, che proteggono la polizia e che criminalizzano le proteste sono nate in vari stati controllati dai repubblicani.

Gridando “noi contiamo”, catarsi e sollievo. A Minneapolis e in tutto il paese un senso che è stata fatta giustizia. Quando Minneapolis ha sentito il verdetto, è stato un momento di catarsi per molti nella città, una scena di sollievo collettivo e soddisfazione che l’ex-poliziotto fosse stato condannato. Scene simili sono successe in molte altre città, dove la gente ha interrotto quello che stava facendo per sentire in diretta il giudice Cahill emettere il verdetto di condanna.  

Sfida al potere dei grandi della tecnologia. In tutto il mondo, i governi si stanno muovendo simultaneamente per limitare il potere delle grandi compagnie tecnologiche, con un’urgenza e un’ampiezza che nessuna industria ha sperimentato prima. Le motivazioni variano. Negli USA e in Europa, ci si preoccupa che le grandi compagnie indeboliscano la concorrenza, spargano disinformazione ed erodano il diritto alla riservatezza. In Russia e altrove, è per zittire le proteste e stringere il controllo politico. In Cina, è un po’ di tutti e due. Il risultato finale potrà essere un completo cambio in come l’internet globale lavora e come si diffondono le notizie.

L’Iran scosso mentre Israele colpisce di nuovo e di nuovo. Colpendo obiettivi con aiuti interni. In meno di nove mesi, sono stati ammazzati un comandante di Al Qaeda rifugiato in Iran e il più importante scienziato nucleare, e due misteriose esplosioni hanno danneggiato la centrale nucleare nel deserto. Questa serie di attacchi, che le autorità iraniane attribuiscono a Israele con probabili aiuti interni, dimostra la facilità con cui Israele raggiunge anche gli obiettivi più segreti, e mette in luce le imbarazzanti lacune nei sistemi di sicurezza iraniani, mentre i leader politici studiano come comportarsi nelle trattative con gli USA per la rimessa in vita dell’accordo nucleare cancellato da Trump.

PAGINE INTERNE

L’Europa ricomincia col vaccino da una dose. I responsabili sanitari dell’Unione Europea hanno detto che i benefici del Johnson and Johnson superano i rischi di rari coaguli di sangue, ma hanno suggerito di aggiungere una nota di precauzione.

Il leader del Chad morto in un incidente. Idriss Deby aveva guidato il paese per tre decenni ed era considerato un pilastro nella lotta all’estremismo musulmano.

Putin dà forza alla linea dura. Il presidente russo sta inasprendo i suoi conflitti con quelli che lui percepisce come nemici, interni o esterni.

Apple tenta di ampliare il suo potere. Ha messo sul mercato un meccanismo per trovare gli oggetti  smarriti, come le chiavi lasciate in una tasca di un indumento dismesso.

Le fortune calanti dell’Argentina. Scossa dalla pandemia, l’economia del paese si è contratta del 10% e il governo affronta difficili trattative col Fondo Monetario Internazionale per un debito di 45 miliardi di dollari.La super-lega del calcio barcolla. Dopo le forti proteste dei tifosi, la appena nata Super Lega Europea è andata a pezzi quando molte squadre si sono ritirate.    

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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